Napoli, piazza Dante h.16,00
di Bruno Pappalardo
Erano le 16, 10, La piazza era per metà già riempita. Trovo un malmesso palchetto assemblato con povere tavole e nessuna bandiera. E’ vero non servono! Incontro il gruppo napoletano del mio partito. Difficile trovare i numerosi amici provenienti da Roma e dall’area casertana del Partito del Sud. Trovo Pietro Golia e taluni altri di piccole associazioni.
Sono le 17, 00, …dicono che siamo circa sedicimila, …che importa, la metafora del corteo già si è avviato ed il cammino sarà forse lungo. Il sole e docile ma malevolo per i video,..ed è difficile anche fotografare. Sono certo che il mio gruppo farà di tutto per documentare la straordinaria presenza. Chi s’aspettava un vociare sommesso, si sbaglia. E’ per la grossa presenza di giovani e tante, tantissime donne e bambini. Avrei voluto fotografare la base del monumento di Dante perché accosti sostavano, in attesa dell’avvio del corteo, alcuni striscioni, c’era uno bello grosso in giallo con la scritta nera. Certo Bartolomeo (La Ferola e Margherita (d’Ambrosio) che avevo lasciato poco prima per cercare gli altri avranno certamente con loro gli apparecchi idonei.
Il corteo, intanto si muove,… s’avvia verso via Toledo per raggiungere Via Santa Lucia; …il luogo di tante sfide di disperati che urlavano. nei mesi passati, davanti all’ente Regione Campania. “ Ci stanno uccidendo i figli” .
La manifestazione organizzata dal sito “ Terra dei Fuochi” Incontro Angelo Ferrillo, l’organizzatore. E’ alto come le persone che gli sono intorno, …credo anche alcuni poliziotti in borghese con classici giubbini in nero. Lo accerchiano.
Lo chiamo, voglio parlargli, mi chiudono la strada ma faccio a tempo per sentire uno di quelli dice “…le interviste, mi raccomando…e altro” .
Si sfila per chiedere bonifiche tempestive, troppa gente sta morendo, …non c’è tempo da perdere. La denuncia per quei criminali che hanno inquinato è secondaria!
Tutto è partito da Fb. e si sono formati un congruo numero di comitati. Impressionante il numero di singoli manifestanti che tenevano alto un largo foglio indicando la provenienza, il luogo dove stanno soffrendo, le terre avvelenate. …terribile e sconcertante è il numero dei cartelli.
Inutile dire dei manifesti e striscioni, degli slogan spontanei Lo“ stop al biocidio” ritornava
come mantra.
Si è temuto per Casapound ma un ottimo cordone protettivo di ragazzi e operai ha
fermato da più di un centinaio di persone , studenti universitari e dipendenti in sciopero dell’Astir hanno scongiurato ogni pericolo di infiltrazione.
Le idee per fortuna hanno scarpe grosse e camminano dovunque il terreno è traballante.
Nessun commento:
Posta un commento