venerdì 26 luglio 2013

Piazza Plebiscito aperta agli eventi il Tar dà ragione al Comune e respinge il decreto della Sovrintendenza



Riceviamo dall'Ufficio Comunicazione del Sindaco Luigi de Magistris, e, con soddisfazione, postiamo...




Accolta la richiesta di sospensione degli effetti del decreto di vincolo apposto dalla direzione regionale dei beni culturali


ORDINANZA TAR E COMMENTO DEL SINDACO SU PIAZZA DEL PLEBISCITO

Con l’ordinanza n.1266/13 la settima sezione del Tribunale amministrativo regionale della Campania, ha accolto la richiesta di sospensione degli effetti del decreto di vincolo indiretto apposto dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesistici su Piazza del Plebiscito, che era stato impugnato dall’Avvocatura comunale.

Il provvedimento, molto articolato nella sua motivazione, enuncia le seguenti osservazioni:

1.I vincoli indiretti, a maggior ragione sui beni pubblici, devono rispondere a criteri di ragionevolezza e proporzionalità.

2.La valorizzazione dei beni culturali non contrasta con l’utilizzo degli stessi, nell’ottica delle reciproche competenze istituzionali (di Enti locali, Regioni e Ministero dei Beni culturali) delineate dal quadro costituzionale, in particolare dall’art. 9 della Costituzione.

3.L’esclusione dell’allocazione di sedie e tavolini, per gli esercizi commerciali posti al di fuori del colonnato di San Francesco di Paola, non è ragionevole, poiché tali elementi non alterano la cornice ambientale, ma anzi costituiscono occasioni utili per la fruizione collettiva dei luoghi pubblici di pregio, anche tenendo conto della scarsa invasività di tali elementi di arredo rispetto alla rilevante ampiezza della piazza. Ciò sulla base della “comune sensibilità”, che è concetto elastico, ma riconducibile pur sempre a valori condivisi di utilizzazione degli spazi, come accade nell’esperienza culturale nazionale ed internazionale.

4.L’utilizzo della piazza per “eventi”, sempre sulla base del medesimo concetto di “comune sensibilità” può essere dilatato sino a ricomprendere gli ulteriori spazi necessari per rendere l’area vincolata idonea ad ospitare le manifestazioni programmate. In tal caso, l’ampiezza degli spazi da dedicare alle manifestazioni, culturali e spettacolari, dovrà essere individuata d’intesa tra le due amministrazioni pubbliche, sulla base di una leale collaborazione istituzionale.

Il Tribunale amministrativo, nel rinviare la discussione sul merito del ricorso al 20 febbraio 2014, ha inoltre sottolineato che la concessione della misura cautelare si è resa opportuna sulla base della imprescindibilità dell’esercizio della potestà amministrativa comunale sui beni pubblici, da rendersi doverosamente funzionali nell’interesse della collettività.

COMMENTO SINDACO DE MAGISTRIS :

“Abbiamo sempre lavorato ricercando la massima collaborazione istituzionale nell'interesse della città. Al tempo stesso, però, abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà verso il decreto promosso dalla Sovrintendenza perchè, nei fatti, significa la chiusura di piazza Plebiscito ai cittadini e alle cittadine. Impedire che si svolgano concerti e manifestazioni, per altro in uno dei luoghi simbolicamente più importanti di Napoli, è inaccettabile ed ingiusto, specchio di una visione che francamente non possiamo che contrastare. Perchè una cosa è il rispetto dovuto al nostro patrimonio storico-artistico e alle norme che lo conservano, altra cosa è il dogmatismo burocratico che vorrebbe la città, in questo caso una piazza così importante e bella, spenta e chiusa alla presenza dei cittadini. Per questo accogliamo con soddisfazione l'ordinanza del TAR rispetto ad un decreto che per noi rappresenta un obbligo intollerabile, capace di danneggiare non solo l'immagine di Napoli ma anche il suo sviluppo materiale e civile, quello che può derivare dall'organizzazione di eventi e manifestazioni musicali e sportive, ma anche civiche e sociali, come è stato compiuto fino ad oggi nella stessa piazza. Resta intatto il doveroso rispetto verso il ruolo di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico-culturale che spetta alla Soprintendenza ma, certo, questo compito deve armonizzarsi con la rivoluzione che vogliamo realizzare anche in materia di spazi pubblici aperti e partecipati e vivi".

Luigi de Magistris

Fonte: Marzia Bonacci, portavoce Luigi de Magistris
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Riceviamo dall'Ufficio Comunicazione del Sindaco Luigi de Magistris, e, con soddisfazione, postiamo...




Accolta la richiesta di sospensione degli effetti del decreto di vincolo apposto dalla direzione regionale dei beni culturali


ORDINANZA TAR E COMMENTO DEL SINDACO SU PIAZZA DEL PLEBISCITO

Con l’ordinanza n.1266/13 la settima sezione del Tribunale amministrativo regionale della Campania, ha accolto la richiesta di sospensione degli effetti del decreto di vincolo indiretto apposto dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesistici su Piazza del Plebiscito, che era stato impugnato dall’Avvocatura comunale.

Il provvedimento, molto articolato nella sua motivazione, enuncia le seguenti osservazioni:

1.I vincoli indiretti, a maggior ragione sui beni pubblici, devono rispondere a criteri di ragionevolezza e proporzionalità.

2.La valorizzazione dei beni culturali non contrasta con l’utilizzo degli stessi, nell’ottica delle reciproche competenze istituzionali (di Enti locali, Regioni e Ministero dei Beni culturali) delineate dal quadro costituzionale, in particolare dall’art. 9 della Costituzione.

3.L’esclusione dell’allocazione di sedie e tavolini, per gli esercizi commerciali posti al di fuori del colonnato di San Francesco di Paola, non è ragionevole, poiché tali elementi non alterano la cornice ambientale, ma anzi costituiscono occasioni utili per la fruizione collettiva dei luoghi pubblici di pregio, anche tenendo conto della scarsa invasività di tali elementi di arredo rispetto alla rilevante ampiezza della piazza. Ciò sulla base della “comune sensibilità”, che è concetto elastico, ma riconducibile pur sempre a valori condivisi di utilizzazione degli spazi, come accade nell’esperienza culturale nazionale ed internazionale.

4.L’utilizzo della piazza per “eventi”, sempre sulla base del medesimo concetto di “comune sensibilità” può essere dilatato sino a ricomprendere gli ulteriori spazi necessari per rendere l’area vincolata idonea ad ospitare le manifestazioni programmate. In tal caso, l’ampiezza degli spazi da dedicare alle manifestazioni, culturali e spettacolari, dovrà essere individuata d’intesa tra le due amministrazioni pubbliche, sulla base di una leale collaborazione istituzionale.

Il Tribunale amministrativo, nel rinviare la discussione sul merito del ricorso al 20 febbraio 2014, ha inoltre sottolineato che la concessione della misura cautelare si è resa opportuna sulla base della imprescindibilità dell’esercizio della potestà amministrativa comunale sui beni pubblici, da rendersi doverosamente funzionali nell’interesse della collettività.

COMMENTO SINDACO DE MAGISTRIS :

“Abbiamo sempre lavorato ricercando la massima collaborazione istituzionale nell'interesse della città. Al tempo stesso, però, abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà verso il decreto promosso dalla Sovrintendenza perchè, nei fatti, significa la chiusura di piazza Plebiscito ai cittadini e alle cittadine. Impedire che si svolgano concerti e manifestazioni, per altro in uno dei luoghi simbolicamente più importanti di Napoli, è inaccettabile ed ingiusto, specchio di una visione che francamente non possiamo che contrastare. Perchè una cosa è il rispetto dovuto al nostro patrimonio storico-artistico e alle norme che lo conservano, altra cosa è il dogmatismo burocratico che vorrebbe la città, in questo caso una piazza così importante e bella, spenta e chiusa alla presenza dei cittadini. Per questo accogliamo con soddisfazione l'ordinanza del TAR rispetto ad un decreto che per noi rappresenta un obbligo intollerabile, capace di danneggiare non solo l'immagine di Napoli ma anche il suo sviluppo materiale e civile, quello che può derivare dall'organizzazione di eventi e manifestazioni musicali e sportive, ma anche civiche e sociali, come è stato compiuto fino ad oggi nella stessa piazza. Resta intatto il doveroso rispetto verso il ruolo di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico-culturale che spetta alla Soprintendenza ma, certo, questo compito deve armonizzarsi con la rivoluzione che vogliamo realizzare anche in materia di spazi pubblici aperti e partecipati e vivi".

Luigi de Magistris

Fonte: Marzia Bonacci, portavoce Luigi de Magistris

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