mercoledì 15 maggio 2013

Fabrizio Barca e le sue proposte per il Sud e per un nuovo modo di pensare i "partiti"



Ieri alla storica sede della Villetta alla Garbatella, sede oggi di SEL del popolare quartiere romano, c'è stato
un interessante dibattito con il Professor Barca, ex Ministro della Coesione Territoriale.
Con molta curiosità ci sono andato ed ho capito subito, non ci vuole molto a percepirlo, che la sinistra italiana
(ed il suo popolo...) aspetta nuovi leader con maggior chiarezza e determinazione nelle scelte, specie dopo
le disastrose vicende del PD prima nei tentativi di formare un nuovo governo e poi nella scelta del Presidente
della Repubblica....come ha detto lo stesso Fabrizio Barca si tratta di "ricostruire il campo della sinistra" in
questo paese, in modo nuovo e avvincente, scrollandosi di dosso i settarismi velleitari da un lato e i
compromessi da vecchia DC dall'altro, bisogna dire chiaramente cosa si vuole fare e come per spazzare
via l'orribile centro-destra italiano di oggi e il suo principale deus ex machina, le cui vicende giudiziarie e le
penose scusanti della "persecuzione giudiziaria" ci hanno già ammorbato per 20 anni ed è arrivato il giorno
di voltare definitivamente pagina e di abbandonare per sempre questo ventennio berlusconiano che ci ha
impoveriti e resi tutti più insicuri.

Ho trovato molto interessante alcuni passaggi del suo discorso sul come ripensare la politica, agli antipodi
del populismo grillino che riduce tutta la politica ad un'eliminazione del finanziamento pubblico. A proposito
del finanziamento pubblico, sono assolutamente d'accordo con lui quando dice che va ridotto e
ripensato sicuramente ma non eliminato perché questo significherebbe che solo i ricchi o i volti già
famosi potrebbero impegnarsi in politica....prova ne è il fallimento finora di tutti i movimenti di vera
democrazia partecipata senza un megafono famoso come Grillo, al di là delle chimere della rete che "abbatte
gli ostacoli". Del resto il finanziamento pubblico esiste in tutti i paesi europei, con modalità diverse e
ovviamente con somme ridotte...ma perché in questo caso in cui è benefica non dobbiamo seguire la
lezione europea? Certo ci vuole coraggio per dirlo adesso, in questo periodo di populismo quando alla gente
piace sentire solo la litania "sono tutti ladri...non devono avere un euro" (spesso poi è la stessa gente che
non partecipa per niente alla vita democratica del paese né e' molto incline a seguire le regole minime
di convivenza civile...) ma prima o poi usciremo da questa fase buia di retorica e populismo e capiremo
che la politica va finanziata pubblicamente per il bene di tutti, certo specie in tempi di crisi con pochi
soldi e soprattutto con controlli rigorosi certo ma va fatto per evitare di andare "al tutto peggio tanto meglio".

Altro spunto interessante è che i partiti, che sono fondamentali nella vita democratica di un paese anche qui
contro tutte i populismi demagogici che vorrebbero eliminarli, devono rigenerarsi e separarsi
dall'amministrazione dello Stato, superando l'attuale e deleteria fase dei partiti "Stato-centrici" come descritto
anche dal documento diffuso in rete dal Professor Barca. Questo documento è un'ottima base di partenza e
di discussione anche per noi meridionalisti, insieme secondo me alla proposta di una nuova legge sui partiti
che definisce le regole minime di registrazione, costituzione e funzionamento democratico degli stessi...non è
più possibile non averle e lasciare tutto in balia del kapò di turno, che si chiami Grillo o Berlusconi
o Bersani....questa sarebbe vera democrazia e non la fuffa dei "non-Statuti" o le designazioni dall'alto della
classe dirigente di un movimento.

Tutto questo insieme a spunti interessanti del Professor Barca su come spendere i fondi europei
(oggi non riusciamo a spenderli in Italia e soprattutto al Sud!!!) e su come amministrare con un buon governo sia
a livello nazionale che a livello locale, condito da un sano e rigoroso meridionalismo come può portarlo il
nostro movimento in crescita sui vari territori, può essere davvero la ricetta giusta per una svolta
meridionalista progressista e riformista che apra una nuova stagione per il nostro Sud.


Enzo Riccio
Vice-Presidente Partito del Sud



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Ieri alla storica sede della Villetta alla Garbatella, sede oggi di SEL del popolare quartiere romano, c'è stato
un interessante dibattito con il Professor Barca, ex Ministro della Coesione Territoriale.
Con molta curiosità ci sono andato ed ho capito subito, non ci vuole molto a percepirlo, che la sinistra italiana
(ed il suo popolo...) aspetta nuovi leader con maggior chiarezza e determinazione nelle scelte, specie dopo
le disastrose vicende del PD prima nei tentativi di formare un nuovo governo e poi nella scelta del Presidente
della Repubblica....come ha detto lo stesso Fabrizio Barca si tratta di "ricostruire il campo della sinistra" in
questo paese, in modo nuovo e avvincente, scrollandosi di dosso i settarismi velleitari da un lato e i
compromessi da vecchia DC dall'altro, bisogna dire chiaramente cosa si vuole fare e come per spazzare
via l'orribile centro-destra italiano di oggi e il suo principale deus ex machina, le cui vicende giudiziarie e le
penose scusanti della "persecuzione giudiziaria" ci hanno già ammorbato per 20 anni ed è arrivato il giorno
di voltare definitivamente pagina e di abbandonare per sempre questo ventennio berlusconiano che ci ha
impoveriti e resi tutti più insicuri.

Ho trovato molto interessante alcuni passaggi del suo discorso sul come ripensare la politica, agli antipodi
del populismo grillino che riduce tutta la politica ad un'eliminazione del finanziamento pubblico. A proposito
del finanziamento pubblico, sono assolutamente d'accordo con lui quando dice che va ridotto e
ripensato sicuramente ma non eliminato perché questo significherebbe che solo i ricchi o i volti già
famosi potrebbero impegnarsi in politica....prova ne è il fallimento finora di tutti i movimenti di vera
democrazia partecipata senza un megafono famoso come Grillo, al di là delle chimere della rete che "abbatte
gli ostacoli". Del resto il finanziamento pubblico esiste in tutti i paesi europei, con modalità diverse e
ovviamente con somme ridotte...ma perché in questo caso in cui è benefica non dobbiamo seguire la
lezione europea? Certo ci vuole coraggio per dirlo adesso, in questo periodo di populismo quando alla gente
piace sentire solo la litania "sono tutti ladri...non devono avere un euro" (spesso poi è la stessa gente che
non partecipa per niente alla vita democratica del paese né e' molto incline a seguire le regole minime
di convivenza civile...) ma prima o poi usciremo da questa fase buia di retorica e populismo e capiremo
che la politica va finanziata pubblicamente per il bene di tutti, certo specie in tempi di crisi con pochi
soldi e soprattutto con controlli rigorosi certo ma va fatto per evitare di andare "al tutto peggio tanto meglio".

Altro spunto interessante è che i partiti, che sono fondamentali nella vita democratica di un paese anche qui
contro tutte i populismi demagogici che vorrebbero eliminarli, devono rigenerarsi e separarsi
dall'amministrazione dello Stato, superando l'attuale e deleteria fase dei partiti "Stato-centrici" come descritto
anche dal documento diffuso in rete dal Professor Barca. Questo documento è un'ottima base di partenza e
di discussione anche per noi meridionalisti, insieme secondo me alla proposta di una nuova legge sui partiti
che definisce le regole minime di registrazione, costituzione e funzionamento democratico degli stessi...non è
più possibile non averle e lasciare tutto in balia del kapò di turno, che si chiami Grillo o Berlusconi
o Bersani....questa sarebbe vera democrazia e non la fuffa dei "non-Statuti" o le designazioni dall'alto della
classe dirigente di un movimento.

Tutto questo insieme a spunti interessanti del Professor Barca su come spendere i fondi europei
(oggi non riusciamo a spenderli in Italia e soprattutto al Sud!!!) e su come amministrare con un buon governo sia
a livello nazionale che a livello locale, condito da un sano e rigoroso meridionalismo come può portarlo il
nostro movimento in crescita sui vari territori, può essere davvero la ricetta giusta per una svolta
meridionalista progressista e riformista che apra una nuova stagione per il nostro Sud.


Enzo Riccio
Vice-Presidente Partito del Sud



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