mercoledì 13 febbraio 2013

Il Partito del Sud, il nostro, è un'altra storia...


Ormai Grande Sud/MpA della senatrice Poli Bortone, tanto devota al cavaliere, e dello sgusciante Lombardo, tenta d’appropriarsi delle tematiche del vero meridionalismo. 
Invitano scrittori meridionalisti come Lino Patruno alle loro convention, citano Pino Aprile e il suo Terroni in Tv alle tribune elettorali, ecc… ma il Partito del Sud, quello vero, quello nostro, è sulla sponda progressista, quella degli ideali di tolleranza, solidarietà, inclusività, legalità ed uguaglianza, e rifiuto di tutte le forme di razzismo, in specie quello propinato da formazioni destrorse e xenofobe come la Lega Nord. 

Il nostro messaggio sugli insegnamenti di Gramsci e Dorso, unito ai valori d’identità e di rispetto e recupero della verità storica e della sua memoria, è questo e differenzia il nostro partito da molti altri movimenti pseudo meridionalisti che strizzano l’occhiolino agli ambienti reazionari, o navigano nel mare magnum della nostalgia, dell’ormai improponibile legittimismo, dei Re, delle vandee, dei religiosi dell’ultim’ora salvatori della patria. O all’eterna ricerca del carrozzone inclusivo del tutto e di tutti e di più. 

I pseudo governi tecnici, con dentro  difensori del Sud con estrazioni ed obiettivi diversificati in ossequio a presunte unità salvifiche non ci attirano, entusiasmano e convincono. 
Abbiamo già dato, e sappiamo con l’esperienza accumulata che il condividere la memoria storica non è sufficiente ad unire (al di là delle buone intenzioni), se i valori di riferimento non si condividono, e il rischio (come abbiamo già evidenziato) di confondere l’unanimismo con l’unità è elevato. 
Spiace che punti di riferimento nel giornalismo e nella scrittura a difesa del Sud non prendano distanze chiare sull’uso improprio dei loro nomi e/o s’impegnino in conclavi confessionali su cui è meglio stendere un velo pietoso. 

Il Partito del Sud comunicherà sempre più in modo forte e organizzato i suoi obiettivi e il suo credo, dove in modo autonomo come alle prossime elezioni politiche nel Lazio al Senato, e dove con i suoi uomini in liste per il riscatto civile, oltre che in prossimi scenari politici che lo vedranno coinvolto in probabili collaborazioni sempre sul fronte della legalità contro le masso mafie coniugate alle battaglie e al messaggio prettamente meridionalista.
Il tempo passa ma non invano e siamo solo all’inizio della nostra battaglia.

Andrea Balìa
(co/segretario nazionale del Partito del Sud)



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Ormai Grande Sud/MpA della senatrice Poli Bortone, tanto devota al cavaliere, e dello sgusciante Lombardo, tenta d’appropriarsi delle tematiche del vero meridionalismo. 
Invitano scrittori meridionalisti come Lino Patruno alle loro convention, citano Pino Aprile e il suo Terroni in Tv alle tribune elettorali, ecc… ma il Partito del Sud, quello vero, quello nostro, è sulla sponda progressista, quella degli ideali di tolleranza, solidarietà, inclusività, legalità ed uguaglianza, e rifiuto di tutte le forme di razzismo, in specie quello propinato da formazioni destrorse e xenofobe come la Lega Nord. 

Il nostro messaggio sugli insegnamenti di Gramsci e Dorso, unito ai valori d’identità e di rispetto e recupero della verità storica e della sua memoria, è questo e differenzia il nostro partito da molti altri movimenti pseudo meridionalisti che strizzano l’occhiolino agli ambienti reazionari, o navigano nel mare magnum della nostalgia, dell’ormai improponibile legittimismo, dei Re, delle vandee, dei religiosi dell’ultim’ora salvatori della patria. O all’eterna ricerca del carrozzone inclusivo del tutto e di tutti e di più. 

I pseudo governi tecnici, con dentro  difensori del Sud con estrazioni ed obiettivi diversificati in ossequio a presunte unità salvifiche non ci attirano, entusiasmano e convincono. 
Abbiamo già dato, e sappiamo con l’esperienza accumulata che il condividere la memoria storica non è sufficiente ad unire (al di là delle buone intenzioni), se i valori di riferimento non si condividono, e il rischio (come abbiamo già evidenziato) di confondere l’unanimismo con l’unità è elevato. 
Spiace che punti di riferimento nel giornalismo e nella scrittura a difesa del Sud non prendano distanze chiare sull’uso improprio dei loro nomi e/o s’impegnino in conclavi confessionali su cui è meglio stendere un velo pietoso. 

Il Partito del Sud comunicherà sempre più in modo forte e organizzato i suoi obiettivi e il suo credo, dove in modo autonomo come alle prossime elezioni politiche nel Lazio al Senato, e dove con i suoi uomini in liste per il riscatto civile, oltre che in prossimi scenari politici che lo vedranno coinvolto in probabili collaborazioni sempre sul fronte della legalità contro le masso mafie coniugate alle battaglie e al messaggio prettamente meridionalista.
Il tempo passa ma non invano e siamo solo all’inizio della nostra battaglia.

Andrea Balìa
(co/segretario nazionale del Partito del Sud)



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