domenica 9 settembre 2012

Pino Aprile: Servirò il sud a modo mio, con un giornale del sud


Molti partecipanti all’incontro ieri (8 settembre) con Pino Aprile a Bari presso la sala del Consiglio Comunale della città si sono chiesti, ma come è andato l’incontro con Pino bene o male ?
Da cosa nasce questa domanda ? Nasce dal fatto che la stragrande maggioranza degli intervenuti, compresi, secondo me, buona parte degli organizzatori, erano convinti che Aprile accettasse un ruolo di guida dei movimenti meridionali da leader di partito, da nome noto da poter spendere per la causa meridionale.
Io c’ero a quell’incontro, ho partecipato anch’io con questa speranza, ho firmato l’appello, e alla fine anch’io, a caldo, sono uscito fuori dall’incontro un po’ sconcertato  e deluso.
Poi ho viaggiato per tornare a casa, è passata la notte, ho cominciato a leggere i commenti di tutti su Facebook e ho capito che Pino Aprile aveva ragione, quando ha esordito a inizio del suo discorso e ad inizio incontro dicendo “Attenzione, prima che io parli, qui è già successo qualcosa di grande”. E cosa era successo ? Tantissima gente, ragazzi e ragazze, anziani, professionisti, operari, pensionati, donne, venuti da tutte le parti d’Italia con un solo sogno “dare le gambe a un sud da sempre bistrattato e dimenticato, riconoscersi come orgogliosamente meridionali, orgogliosamente come italiani del sud, come persone che hanno risposto a un sogno, a quello di un sud che diventa protagonista in Europa e nel Mediterraneo”.
Ecco il vero miracolo del 8 settembre 2012 a Bari, non gente che scappa via come l’8 settembre del 1943, ma gente che accorreva in luogo perché ha ritrovato un’identità.
Poi Pino Aprile ha detto: sono le “persone ordinarie che fanno le cose straordinarie” il che vuol dire: “Attenzione, siete voi il Sud, siete voi il movimento non io, lo siamo tutti”. Forse non avevamo colto, ma è così.  Abituati da un ventennio (che forse non è ancora finito) di partiti di proprietà privata di una persona o di una ristretta oligarchia, il SUD, la dignità del SUD di questa grandissima terra non può essere affidato alla responsabilità di una persona per quanto grande possa essere.
Pino Aprile da grande e umile uomo del sud qual è, allora ha fatto una cosa importante, una cosa che ciascuno di noi deve fare, anzi da ieri sera è chiamato a fare, e cioè mettere a disposizione della causa meridionale e del movimento che si va a formare le proprie capacità i propri talenti. Ciascuno per quello che può, ciascuno per quello che può e sa fare.
E Pino cosa sa fare molto bene ? Pino sa fare il giornalista, lo ha dimostrato con “Terroni” e “Giù al Sud”. Ma di cosa ha bisogno il nostro Sud ? Ha bisogno in primo luogo di essere raccontato all’Italia e non attraverso una visione distorta e piena di pregiudizi come avviene nell’informazione di oggi.
Piero Sansonetti, grande giornalista anche lui, in un suo editoriale del 24 maggio scorso, perCalabria Ora, aveva detto: “Per i giornali il SUD non esiste”. Aveva detto: Vedete, a me sembra sempre più chiaro il nocciolo della questione meridionale: è l’assenza di strumenti di informazione”.
Nulla di più vero allora Pino Aprile cosa ha annunciato ieri ?
Due cose:
1. “Il movimento meridionale c’è, non sono io siete tutti voi !”
  1. 2. “Io ho 63 anni, da questo momento in poi lavorerò per la causa meridionale e solo per quella, vi affiancherò facendo quello che so far: Fonderò un quotidiano a levatura nazionale che abbia cuore e braccia al SUD”.
Adesso non c’è altro da fare che rimboccarsi le maniche tutti e partire con quell’entusiasmo per lavorare al movimento e nei movimenti al servizio della nostra beneamata terra.
di Michele Dell’Edera

Fonte: Sud24.it

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Molti partecipanti all’incontro ieri (8 settembre) con Pino Aprile a Bari presso la sala del Consiglio Comunale della città si sono chiesti, ma come è andato l’incontro con Pino bene o male ?
Da cosa nasce questa domanda ? Nasce dal fatto che la stragrande maggioranza degli intervenuti, compresi, secondo me, buona parte degli organizzatori, erano convinti che Aprile accettasse un ruolo di guida dei movimenti meridionali da leader di partito, da nome noto da poter spendere per la causa meridionale.
Io c’ero a quell’incontro, ho partecipato anch’io con questa speranza, ho firmato l’appello, e alla fine anch’io, a caldo, sono uscito fuori dall’incontro un po’ sconcertato  e deluso.
Poi ho viaggiato per tornare a casa, è passata la notte, ho cominciato a leggere i commenti di tutti su Facebook e ho capito che Pino Aprile aveva ragione, quando ha esordito a inizio del suo discorso e ad inizio incontro dicendo “Attenzione, prima che io parli, qui è già successo qualcosa di grande”. E cosa era successo ? Tantissima gente, ragazzi e ragazze, anziani, professionisti, operari, pensionati, donne, venuti da tutte le parti d’Italia con un solo sogno “dare le gambe a un sud da sempre bistrattato e dimenticato, riconoscersi come orgogliosamente meridionali, orgogliosamente come italiani del sud, come persone che hanno risposto a un sogno, a quello di un sud che diventa protagonista in Europa e nel Mediterraneo”.
Ecco il vero miracolo del 8 settembre 2012 a Bari, non gente che scappa via come l’8 settembre del 1943, ma gente che accorreva in luogo perché ha ritrovato un’identità.
Poi Pino Aprile ha detto: sono le “persone ordinarie che fanno le cose straordinarie” il che vuol dire: “Attenzione, siete voi il Sud, siete voi il movimento non io, lo siamo tutti”. Forse non avevamo colto, ma è così.  Abituati da un ventennio (che forse non è ancora finito) di partiti di proprietà privata di una persona o di una ristretta oligarchia, il SUD, la dignità del SUD di questa grandissima terra non può essere affidato alla responsabilità di una persona per quanto grande possa essere.
Pino Aprile da grande e umile uomo del sud qual è, allora ha fatto una cosa importante, una cosa che ciascuno di noi deve fare, anzi da ieri sera è chiamato a fare, e cioè mettere a disposizione della causa meridionale e del movimento che si va a formare le proprie capacità i propri talenti. Ciascuno per quello che può, ciascuno per quello che può e sa fare.
E Pino cosa sa fare molto bene ? Pino sa fare il giornalista, lo ha dimostrato con “Terroni” e “Giù al Sud”. Ma di cosa ha bisogno il nostro Sud ? Ha bisogno in primo luogo di essere raccontato all’Italia e non attraverso una visione distorta e piena di pregiudizi come avviene nell’informazione di oggi.
Piero Sansonetti, grande giornalista anche lui, in un suo editoriale del 24 maggio scorso, perCalabria Ora, aveva detto: “Per i giornali il SUD non esiste”. Aveva detto: Vedete, a me sembra sempre più chiaro il nocciolo della questione meridionale: è l’assenza di strumenti di informazione”.
Nulla di più vero allora Pino Aprile cosa ha annunciato ieri ?
Due cose:
1. “Il movimento meridionale c’è, non sono io siete tutti voi !”
  1. 2. “Io ho 63 anni, da questo momento in poi lavorerò per la causa meridionale e solo per quella, vi affiancherò facendo quello che so far: Fonderò un quotidiano a levatura nazionale che abbia cuore e braccia al SUD”.
Adesso non c’è altro da fare che rimboccarsi le maniche tutti e partire con quell’entusiasmo per lavorare al movimento e nei movimenti al servizio della nostra beneamata terra.
di Michele Dell’Edera

Fonte: Sud24.it

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