giovedì 30 agosto 2012

Antonio Cucco Fiore aderisce all'appello a Pino Aprile

Antonio Cucco Fiore, imprenditore pugliese, presidente di Murgiamadre e tra i protagonisti del libro di Pino Aprile, Giù al Sud, aderisce all'appello.

A 24 anni lavorava nella City. Selezionava personale per le più grandi banche d’affari del mondo (Merrill Lynch, assorbita dalla Bank of America, Goldman Sachs, Lehman Brothers, morta con il crollo di Wall Street, Barclays Capital, Bnp Paribas, Unicredit).
 
Un giorno Antonio Cucco Fiore, nato nell’81, ha deciso di tirare un calcio alla vita londinese e cominciare a giocare in casa. Il pallone era bello e sistemato su un campo di Gravina in Puglia, sua città natale, da un pezzo. Solo che nessuno ci aveva fatto mai caso. Ma lui, che il fiuto ce l’ha e l’ha affinato all’estero, è riuscito a prenderlo al volo e a farne una delle ricchezze della sua città. Il discorso non ha niente di metaforico. E questa è la storia di un ragazzo che, dopo aver fatto tante esperienze di lavoro e vita fuori dai confini nazionali, ha sentito il richiamo della sua terra, il tacco d’Italia, e lì ha cominciato a pensare di commercializzare in modo serio il pallone, che è un formaggio di origine antichissime.
Ma come ha fatto Antonio, con una laurea in Economia Aziendale all’Università di Bari, un Master of Busieness Administration all’ University of Buckingham di Londra, a lasciare una vita dinamica, una città ben organizzata per una cittadina come Gravina in Puglia?

Leggi la sua intervista sul blog tipitosti.com
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Antonio Cucco Fiore, imprenditore pugliese, presidente di Murgiamadre e tra i protagonisti del libro di Pino Aprile, Giù al Sud, aderisce all'appello.

A 24 anni lavorava nella City. Selezionava personale per le più grandi banche d’affari del mondo (Merrill Lynch, assorbita dalla Bank of America, Goldman Sachs, Lehman Brothers, morta con il crollo di Wall Street, Barclays Capital, Bnp Paribas, Unicredit).
 
Un giorno Antonio Cucco Fiore, nato nell’81, ha deciso di tirare un calcio alla vita londinese e cominciare a giocare in casa. Il pallone era bello e sistemato su un campo di Gravina in Puglia, sua città natale, da un pezzo. Solo che nessuno ci aveva fatto mai caso. Ma lui, che il fiuto ce l’ha e l’ha affinato all’estero, è riuscito a prenderlo al volo e a farne una delle ricchezze della sua città. Il discorso non ha niente di metaforico. E questa è la storia di un ragazzo che, dopo aver fatto tante esperienze di lavoro e vita fuori dai confini nazionali, ha sentito il richiamo della sua terra, il tacco d’Italia, e lì ha cominciato a pensare di commercializzare in modo serio il pallone, che è un formaggio di origine antichissime.
Ma come ha fatto Antonio, con una laurea in Economia Aziendale all’Università di Bari, un Master of Busieness Administration all’ University of Buckingham di Londra, a lasciare una vita dinamica, una città ben organizzata per una cittadina come Gravina in Puglia?

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