lunedì 4 giugno 2012

Le imprese insorgono: Nessuno sviluppo senza il Sud


L’assenza di riferimenti al rilancio del Sud nella relazione del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, non piace agli imprenditori campani. “Le considerazioni finali di Visco – dice Vincenzo Caputo, presidente del gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione industriali di Napoli – pur ponendo l’accento su temi importanti hanno tralasciato un aspetto fondamentale: l’Italia non può ripartire se non investendo e scommettendo sul Mezzogiorno. Le regioni meridionali sono ricche di risorse che continuano a non essere utilizzate a dovere”. Piuttosto contrariato Carlo Barbagallo, presidente del gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Campania. “Dopo aver ascoltato le parole del governatore – dice – verrebbe da porsi una domanda: qual è in questo contesto il posto del Sud? Siamo convinti, infatti, che proprio da qui sia necessario ripartire, sfruttando i vantaggi di una posizione geografica strategica e di un territorio, che pur tra mille difficoltà, ha ancora tanto da offrire”. Sulla stessa lunghezza d’onda le parole del presidente di Adler Group, Paolo Scudieri: “Credo sia un errore, in un momento delicato come quello che attraversiamo, non cogliere l’opportunità di ricordare a tutto il Paese quali sono le enormi potenzialità del Mezzogiorno”. Per il presidente di Confindustria Caserta, Antonio Della Gatta, “è strano che il governatore della Banca d’Italia non abbia prestato attenzione al Mezzogiorno d’Italia, area da cui proviene e che conosce bene. Da condividere, invece, il passaggio sulle tasse che ormai hanno raggiunto livelli incompatibili con lo sviluppo”. In controtendenza Giuseppe D’Avino, presidente di Confindustria Benevento. “Riteniamo che il governatore abbia centrato in pieno le questioni cruciali dello sviluppo: infatti attraverso la riduzione della pressione fiscale, il rigore e politiche di sviluppo si riusciranno a riproporre processi di crescita”, è il suo pensiero. Si sofferma su riforme strutturali e semplificazione Sabino Basso, presidente di Confindustria Avellino. “Accettiamo l’invito del presidente Visco a uno sforzo aggiuntivo – dichiara – ma credo che l’impegno debba essere comune, anche per quello che riguarda il fronte spinoso della pressione fiscale e del credit crunch”. Al dibattito si iscrive anche Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania. “E’ impossibile – spiega – non notare l’assenza di accenni allo sviluppo del Mezzogiorno. La Banca d’Italia chiede sforzi aggiuntivi agli imprenditori, ma qui al Sud ogni giorno fare impresa è più difficile che altrove, i sacrifici sono maggiori e ci scontriamo con carenze in infrastrutture e organizzazione”.
E. S.

Fonte :  Redazione il Denaro – venerdì 1 giugno 2012


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L’assenza di riferimenti al rilancio del Sud nella relazione del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, non piace agli imprenditori campani. “Le considerazioni finali di Visco – dice Vincenzo Caputo, presidente del gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione industriali di Napoli – pur ponendo l’accento su temi importanti hanno tralasciato un aspetto fondamentale: l’Italia non può ripartire se non investendo e scommettendo sul Mezzogiorno. Le regioni meridionali sono ricche di risorse che continuano a non essere utilizzate a dovere”. Piuttosto contrariato Carlo Barbagallo, presidente del gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Campania. “Dopo aver ascoltato le parole del governatore – dice – verrebbe da porsi una domanda: qual è in questo contesto il posto del Sud? Siamo convinti, infatti, che proprio da qui sia necessario ripartire, sfruttando i vantaggi di una posizione geografica strategica e di un territorio, che pur tra mille difficoltà, ha ancora tanto da offrire”. Sulla stessa lunghezza d’onda le parole del presidente di Adler Group, Paolo Scudieri: “Credo sia un errore, in un momento delicato come quello che attraversiamo, non cogliere l’opportunità di ricordare a tutto il Paese quali sono le enormi potenzialità del Mezzogiorno”. Per il presidente di Confindustria Caserta, Antonio Della Gatta, “è strano che il governatore della Banca d’Italia non abbia prestato attenzione al Mezzogiorno d’Italia, area da cui proviene e che conosce bene. Da condividere, invece, il passaggio sulle tasse che ormai hanno raggiunto livelli incompatibili con lo sviluppo”. In controtendenza Giuseppe D’Avino, presidente di Confindustria Benevento. “Riteniamo che il governatore abbia centrato in pieno le questioni cruciali dello sviluppo: infatti attraverso la riduzione della pressione fiscale, il rigore e politiche di sviluppo si riusciranno a riproporre processi di crescita”, è il suo pensiero. Si sofferma su riforme strutturali e semplificazione Sabino Basso, presidente di Confindustria Avellino. “Accettiamo l’invito del presidente Visco a uno sforzo aggiuntivo – dichiara – ma credo che l’impegno debba essere comune, anche per quello che riguarda il fronte spinoso della pressione fiscale e del credit crunch”. Al dibattito si iscrive anche Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania. “E’ impossibile – spiega – non notare l’assenza di accenni allo sviluppo del Mezzogiorno. La Banca d’Italia chiede sforzi aggiuntivi agli imprenditori, ma qui al Sud ogni giorno fare impresa è più difficile che altrove, i sacrifici sono maggiori e ci scontriamo con carenze in infrastrutture e organizzazione”.
E. S.

Fonte :  Redazione il Denaro – venerdì 1 giugno 2012


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