lunedì 5 dicembre 2011

La stangata del governo tecnico : iniquità ed ipocrisie ! Il nostro pensiero



di Andrea Balìa



E’ arrivata. Lo sapevamo e se ne conoscevano già a grandi linee i contenuti. Quando però è diventata ufficiale nei suoi dettagli, l’amaro è salito in bocca con una sensazione nettamente sgradevole. L’ufficio comunicazione del sindaco de Magistris ci ha inviato una sua dichiarazione che riportiamo più in basso che la dice lunga sul come la pensi, quale sia il suo giudizio in merito.

Ma noi siamo noi, abbiamo la nostra testa per pensare, e se ne condividiamo in pieno le parole non è per susseguiosa riverenza (come scrisse in un stizzoso commento dopo il nostro ultimo Congresso Nazionale a Napoli un nostro vecchio amico editore, con un suo strano concetto dell’equidistanza e dell’amicizia).

Se siamo sullo stesso metro di giudizio del sindaco di Napoli è solo un’ulteriore conferma d’un’assonanza di visione della politica, della sua funzione di portatrice di valori che debbano tendere al bene comune, all’equità sociale, all’attenzione per chi come singoli e comunità (vedi il caso del Sud) è posizionato ai gradini più bassi della scala sociale.

Molti confondono per confusione d’analisi o strumentale posizione politica e dicono : “ ve l’avevamo detto, Berlusconi non era il male, non era lui il problema”.
E sbagliano : Berlusconi ed il suo governo fatto di leghisti xenofobi ed antimeridionali, di nani, ballerine (termine eufemistico per identificare donne di poca testa e facili costumi, facendo un torto alle vere ballerine), lacchè, affaristi, e tutta una corte d’improponibili figuri, è stato un bene sacrosanto abbia alzato le tende. Tra l’altro e senza dimenticare che molto del suo c’è alla base dell’attuale situazione in cui versa la penisola italica, sia in reali termini economici che in immagine ed affidabilità in campo internazionale.

Ciò detto, il governo tecnico ha, per ora, solo risolto il problema di presentabilità, di decenza minima, di superamento d’un profilo “pornografico/commerciale”, come dice Nichi Vendola, che caratterizzava quello precedente. Sapevamo che i nuovi governanti vengono dal mondo bancario, e da quello della tecnocrazia finanziaria, e molte speranze non ci hanno accompagnato in questi giorni. Al giudizio netto, tagliente, condivisibile, di Luigi de Magistris aggiungiamo però delle nostre considerazioni nel merito :

1) Il costo delle transazioni finanziarie, strumento della più bieca speculazione, è in Italia risibile rispetto a quello codificato negli altri paesi; da solo risolverebbe molto del nostro problema ma non c’è verso che la cosa venga affrontata;

2) Il cosiddetto costo della casta non viene sostanzialmente intaccato, se non in qualche vitalizio comunque non incidente in maniera significativa. E’ qui c’è il primo elemento d’ipocrisia : il ritenere a parole l’argomento degno di intervento, e poi, giusto per – come si dice – “far vedere”, dare un solo e molto piccolo segnale;

3) Il non intervenire in modo efficace rispetto all’evasione fiscale ( a livello di record mondiali), se non con la tracciabilità oltre i 1000 euro; secondo segnale ipocrita di chi sa che il problema esiste ed è grande, ma con questo lieve segnale vuol dimostrare che sa ma allo stesso tempo non mette in atto veri e forti strumenti risolutivi;

4) l’iniquità di far cassa sul reintegro dell’ ICI a cui è stato cambiato il nome, caricandone l’entità; e qui un’osservazione degli amici della nostra sezione di Caserta ci appare puntuale : per quale ragione, e con quale equanime criterio, chi paga un mutuo e non è ancora proprietario fino a quando (e talvolta può anche non andare a compimento) non salderà tutto, deve pagare come chi la casa ormai ce l’ha ed è a tutti gli effetti proprietario?

5) gli interventi sulle pensioni, pur volendo comprendere un riallineamento agli standard europei, sono drastici, accelerati nella tempistica, colpiscono chi ha iniziato a lavorare presto e mettono in un reale oltre che psicologico avvilimento chi è precario, ha perso il lavoro e vede allontanarsi ulteriormente l’obiettivo pensionistico; che la ministra si commuova nel esplicitare la riforma sottolinea, ancora una volta, l’aspetto ipocrita insito nella stangata.

6) intervenire sui capitali scudati, graziosamente fatti rientrare a costi ridicoli e nell’anonimato dal Cavaliere, sarebbe stato sacrosanto e molto risolutivo, ma chiedere un contributo del 1,5% è davvero irritante e sembra, sempre ipocritamente, voler dire : “ va bene, lo sappiamo, non possiamo far finta di niente, e giusto perché sembrerebbe improponibile, dateci una cosuccia”.

7) e i giovani, la crescita, il Sud?

Quindi, per chiudere, il Partito del Sud non può condividere, è irritato, in disaccordo, e s’augura, e darà il suo contributo, affinchè si delinei una forza politica di politici perbene, movimenti, sindaci virtuosi, magistrati seri, gente di buona volontà, fautori d’un meridionalismo progressista e maturo, che configuri uno scenario dove la concezione più alta e nobile della politica possa esprimersi per il bene comune.


Andrea Balìa - Partito del Sud Napoli



MANOVRA, DE MAGISTRIS: E’ INIQUA E INGIUSTA


“Ancora una volta, in pochi mesi, si scarica la crisi sui redditi da lavoro, i pensionati, gli enti locali: quello del governo Monti è un provvedimento che preoccupa e che va contestato. Da amministratore della più importante città del Sud sono profondamente allarmato perchè dopo 2,5 miliardi di tagli, ecco che si impone un’ulteriore scure. Cifre da capogiro per cui gli enti locali non potranno garantire ai cittadini i servizi necessari, dunque non ci sarà rispetto dei loro diritti. La strada da intraprendere era un’altra: tassazione delle vere grandi rendite e dei capitali scudati, lotta drastica all’evasione fiscale, diminuzione delle spese militari. Si è scelto invece di continuare a gravare sulle fasce sociali deboli e sugli enti locali, quest’ultimi considerati come una sorta di ammortizzatore sociale del Paese, oltre ad essere trasformati in uno strumento di copertura per responsabilità politiche che sono principalmente nazionali. Come sindaco di Napoli farò la mia parte, nelle sedi istituzionali e in caso anche nelle piazze, per contrastare una manovra iniqua e ingiusta”. Lo afferma in una nota il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.


Fonte : comunicazione.demagistris.it

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di Andrea Balìa



E’ arrivata. Lo sapevamo e se ne conoscevano già a grandi linee i contenuti. Quando però è diventata ufficiale nei suoi dettagli, l’amaro è salito in bocca con una sensazione nettamente sgradevole. L’ufficio comunicazione del sindaco de Magistris ci ha inviato una sua dichiarazione che riportiamo più in basso che la dice lunga sul come la pensi, quale sia il suo giudizio in merito.

Ma noi siamo noi, abbiamo la nostra testa per pensare, e se ne condividiamo in pieno le parole non è per susseguiosa riverenza (come scrisse in un stizzoso commento dopo il nostro ultimo Congresso Nazionale a Napoli un nostro vecchio amico editore, con un suo strano concetto dell’equidistanza e dell’amicizia).

Se siamo sullo stesso metro di giudizio del sindaco di Napoli è solo un’ulteriore conferma d’un’assonanza di visione della politica, della sua funzione di portatrice di valori che debbano tendere al bene comune, all’equità sociale, all’attenzione per chi come singoli e comunità (vedi il caso del Sud) è posizionato ai gradini più bassi della scala sociale.

Molti confondono per confusione d’analisi o strumentale posizione politica e dicono : “ ve l’avevamo detto, Berlusconi non era il male, non era lui il problema”.
E sbagliano : Berlusconi ed il suo governo fatto di leghisti xenofobi ed antimeridionali, di nani, ballerine (termine eufemistico per identificare donne di poca testa e facili costumi, facendo un torto alle vere ballerine), lacchè, affaristi, e tutta una corte d’improponibili figuri, è stato un bene sacrosanto abbia alzato le tende. Tra l’altro e senza dimenticare che molto del suo c’è alla base dell’attuale situazione in cui versa la penisola italica, sia in reali termini economici che in immagine ed affidabilità in campo internazionale.

Ciò detto, il governo tecnico ha, per ora, solo risolto il problema di presentabilità, di decenza minima, di superamento d’un profilo “pornografico/commerciale”, come dice Nichi Vendola, che caratterizzava quello precedente. Sapevamo che i nuovi governanti vengono dal mondo bancario, e da quello della tecnocrazia finanziaria, e molte speranze non ci hanno accompagnato in questi giorni. Al giudizio netto, tagliente, condivisibile, di Luigi de Magistris aggiungiamo però delle nostre considerazioni nel merito :

1) Il costo delle transazioni finanziarie, strumento della più bieca speculazione, è in Italia risibile rispetto a quello codificato negli altri paesi; da solo risolverebbe molto del nostro problema ma non c’è verso che la cosa venga affrontata;

2) Il cosiddetto costo della casta non viene sostanzialmente intaccato, se non in qualche vitalizio comunque non incidente in maniera significativa. E’ qui c’è il primo elemento d’ipocrisia : il ritenere a parole l’argomento degno di intervento, e poi, giusto per – come si dice – “far vedere”, dare un solo e molto piccolo segnale;

3) Il non intervenire in modo efficace rispetto all’evasione fiscale ( a livello di record mondiali), se non con la tracciabilità oltre i 1000 euro; secondo segnale ipocrita di chi sa che il problema esiste ed è grande, ma con questo lieve segnale vuol dimostrare che sa ma allo stesso tempo non mette in atto veri e forti strumenti risolutivi;

4) l’iniquità di far cassa sul reintegro dell’ ICI a cui è stato cambiato il nome, caricandone l’entità; e qui un’osservazione degli amici della nostra sezione di Caserta ci appare puntuale : per quale ragione, e con quale equanime criterio, chi paga un mutuo e non è ancora proprietario fino a quando (e talvolta può anche non andare a compimento) non salderà tutto, deve pagare come chi la casa ormai ce l’ha ed è a tutti gli effetti proprietario?

5) gli interventi sulle pensioni, pur volendo comprendere un riallineamento agli standard europei, sono drastici, accelerati nella tempistica, colpiscono chi ha iniziato a lavorare presto e mettono in un reale oltre che psicologico avvilimento chi è precario, ha perso il lavoro e vede allontanarsi ulteriormente l’obiettivo pensionistico; che la ministra si commuova nel esplicitare la riforma sottolinea, ancora una volta, l’aspetto ipocrita insito nella stangata.

6) intervenire sui capitali scudati, graziosamente fatti rientrare a costi ridicoli e nell’anonimato dal Cavaliere, sarebbe stato sacrosanto e molto risolutivo, ma chiedere un contributo del 1,5% è davvero irritante e sembra, sempre ipocritamente, voler dire : “ va bene, lo sappiamo, non possiamo far finta di niente, e giusto perché sembrerebbe improponibile, dateci una cosuccia”.

7) e i giovani, la crescita, il Sud?

Quindi, per chiudere, il Partito del Sud non può condividere, è irritato, in disaccordo, e s’augura, e darà il suo contributo, affinchè si delinei una forza politica di politici perbene, movimenti, sindaci virtuosi, magistrati seri, gente di buona volontà, fautori d’un meridionalismo progressista e maturo, che configuri uno scenario dove la concezione più alta e nobile della politica possa esprimersi per il bene comune.


Andrea Balìa - Partito del Sud Napoli



MANOVRA, DE MAGISTRIS: E’ INIQUA E INGIUSTA


“Ancora una volta, in pochi mesi, si scarica la crisi sui redditi da lavoro, i pensionati, gli enti locali: quello del governo Monti è un provvedimento che preoccupa e che va contestato. Da amministratore della più importante città del Sud sono profondamente allarmato perchè dopo 2,5 miliardi di tagli, ecco che si impone un’ulteriore scure. Cifre da capogiro per cui gli enti locali non potranno garantire ai cittadini i servizi necessari, dunque non ci sarà rispetto dei loro diritti. La strada da intraprendere era un’altra: tassazione delle vere grandi rendite e dei capitali scudati, lotta drastica all’evasione fiscale, diminuzione delle spese militari. Si è scelto invece di continuare a gravare sulle fasce sociali deboli e sugli enti locali, quest’ultimi considerati come una sorta di ammortizzatore sociale del Paese, oltre ad essere trasformati in uno strumento di copertura per responsabilità politiche che sono principalmente nazionali. Come sindaco di Napoli farò la mia parte, nelle sedi istituzionali e in caso anche nelle piazze, per contrastare una manovra iniqua e ingiusta”. Lo afferma in una nota il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.


Fonte : comunicazione.demagistris.it

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