giovedì 24 novembre 2011

La pioggia provoca altri morti polemiche sul Sud "oscurato"


Tre vittime a Saponara, nel messinese, tra cui un bambino. Un treno deragliato a Catanzaro, tragedia sfiorata. DOSSIER Franitalia.






Di Elisa Chillura



È il dramma dei tre corpi rinvenuti ad aver accentuato il panico tra la gente, già smarrita e inerme di fronte alla catastrofe: nonostante siano 30 le ordinanze di sgombero nel comune di Saponara - cittadina del messinese su cui più delle altre gravano gli effetti dell’alluvione - già a sera buona parte dei 4000 abitanti della zona ha ritenuto opportuno allontanarsi il più possibile dal messinese mentre i 106 soldati della Brigata Aosta di Messina, la Croce Rossa e semplici volontari cercano di ripristinare l’agibilità di strade, abitazioni e scuole. Alcune zone sono tuttora isolate in seguito al tracollo di linee telefoniche e ripetitori, guasto che ha reso irraggiungibili per molte ore anche i numeri di emergenza diffusi dalla protezione civile e che avrebbero dovuto coordinare l’aiuto per cibo e posti letto per gli sfollati. Sono in tutto 400 gli abitati le cui proprietà sono inaccessibili e destinati pertanto in strutture presso il comune di Villafranca Tirrena.
«Saponara è un paese che sorge in verticale a partire dal mare e finisce in collina – racconta Giuseppe, residente del comune – l’acqua ed il fango calati dall’alto hanno sotterrato le case dei quartieri più bassi» ma si tratta di «una tragedia da attribuirsi esclusivamente alla catastrofe naturale - precisa il Vicesindaco di Saponara Giuseppe Merlino – non si era mai vista una pioggia così intensa». Dopo gli oltre 260 millimetri di acqua caduti in meno di dodici ore, si continua a spalare nella notte anche a Barcellona Pozzo di Gotto il cui centro storico è completamente sotterrato da strati di fango. Tra gli abitanti, memori dei disastri che hanno colpito Giampilieri, serpeggia la paura di essere dimenticati. Timori di cui hanno parlato il ministro dell'interno Maria Cancellieri e il ministro dell'ambiente Corrado Clini che al termine del vertice tenuto in serata presso la Procura di Messina precisano che il premier Mario Monti si è già impegnato a far sì che vengano sbloccati i 160 milioni per la messa in sicurezza del territorio ma è prima necessario che la Regione Sicilia dichiari ufficialmente lo stato di emergenza; da quel momento i fondi verranno immediatamente stanziati. «Dobbiamo allargare le nostre strategie di previsioni e concentrarci sulla prevenzioni di zone a rischio come la provincia di Messina – ha dichiarato il ministro dell'Ambiente - occorrono misure concrete, fattibili e finanziabili per adottare una prevenzione alle vulnerabilità»
"Servono misure urgenti di prevenzione". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha tuonato dopo l'ennesima tragedia che si è abbattuta sotto forma di pioggia in Italia. Questa volta ad essere colpito è il sud, Calabria e Sicilia. Nel messinese sono tre i morti (all'inizio si pensava quattro, ma una ragazza è stata ritrovata viva). Tra i quali un bambino di dieci anni, Luca, che viveva con la famiglia a Scrcelli, frazione di Saponara. Una storia tragica, assurda, insensata: la furia del fango ha travolto la famiglia in fuga, che non sapeva dove andare, cosa fare. La decisione di abbandonare la casa è arrivata perché uno zio della madre di Luca, vista la pioggia cadere "con un'intensità mai vista", era andato a chiamare la nipote, invitandola a scappare. Lei, incinta, il suo compagno, il bambino, hanno provato a farlo. Ma sono stati travolti da un mare di fango, e per il bambino non c'è stato nulla da fare. I genitori sono ricoverati in stato di schock.

Le altre due vittime sono padre e figlio, anche loro di Scarcelli. In questo caso la famgilia aveva deciso di rimanere in casa, ma l'abitazione è stata travolta da un'altra casa abbattuta dallo stesso costone di fango che ha ucciso Luca. Giuseppe, e suo padre Luigi, sono morti così. Il ragazzo si sarebbe laureato tra pochi giorni in Medicina.

Vite spezzate, paesi travolti dal fango. In una sequela che sembra inarrestabile. E stavolta anche la polemica dell'oscuramento a cui la tragedia di Sicilia e Calabria sarebbe stata sottoposta. Sin da ieri sera in rete, da Twitter a Facebook, serpeggia il malcontento per l'"acqua che non si vede" (su Twitter uno specifico canale #lacquachenonsivede). E oltre all'oscuramento mediatico, il sindaco di Messina si ribella anche contro lo stereotipo con cui alcuni sembrano voler liquidare la questione: «Basta usare la storia dell'abusivismo come clava contro il Sud. Siamo stanchi di chi pontifica e non si accorge del dissesto geologico del territorio. Vogliamo verità, giustizia e solidarietà. I morti sono morti, al Nord come al Sud», ha detto Giuseppe Buzzanza (Pdl). Una risposta in diretta alle parole di Rita Borsellino, parlamentare europea: "Le immagini di Saponara ci riportano al dramma di Giampilieri. Immagini che ci eravamo riproposti di non vedere più. Invece, siamo qui a piangere ancora delle vittime, alle quali va tutto il mio cordoglio. Ma nel piangere, non riesco a trattenere la rabbia per l'ennesima tragedia causata dal dissesto idrogeologico del territorio. Un dissesto che ha delle responsabilità ben precise, a partire dall'abusivismo fino ad arrivare alla pressochè totale assenza di interventi strutturali per mettere in sicurezza le aree a rischi", ha detto, ricordando che la Sicilia non utilizza tutti i soldi messi a disposizione dall'Ue per la messa in sicurezza del paese. 160 milioni di euro stanziati dall'Europa proprio per queste misure, denuncia l'assemblea siciliana, sono "congelati" dal ministero.

Il maltempo ieri ha colpito con violenza anche la provincia di catanzaro, dove per poco non è accaduta una tragedia: un ponte è crollato dopo che un treno lo aveva appena superato, con 21 persone a bordo. Nessun morto, solo contusi, ma tanta paura. E l'emergenza non è finita: sono moltissimi i comuni in cui le persone sono, ancora adesso, a corto di energia elettrica. L'enel ha calcolato 2 mila famiglie.

Intanto, proprio in queste ore, sta di nuovo piovendo e sulla zona di Saponara l'allerta meteo è di nuovo scattata.

Fonte: Il Manifesto

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Tre vittime a Saponara, nel messinese, tra cui un bambino. Un treno deragliato a Catanzaro, tragedia sfiorata. DOSSIER Franitalia.






Di Elisa Chillura



È il dramma dei tre corpi rinvenuti ad aver accentuato il panico tra la gente, già smarrita e inerme di fronte alla catastrofe: nonostante siano 30 le ordinanze di sgombero nel comune di Saponara - cittadina del messinese su cui più delle altre gravano gli effetti dell’alluvione - già a sera buona parte dei 4000 abitanti della zona ha ritenuto opportuno allontanarsi il più possibile dal messinese mentre i 106 soldati della Brigata Aosta di Messina, la Croce Rossa e semplici volontari cercano di ripristinare l’agibilità di strade, abitazioni e scuole. Alcune zone sono tuttora isolate in seguito al tracollo di linee telefoniche e ripetitori, guasto che ha reso irraggiungibili per molte ore anche i numeri di emergenza diffusi dalla protezione civile e che avrebbero dovuto coordinare l’aiuto per cibo e posti letto per gli sfollati. Sono in tutto 400 gli abitati le cui proprietà sono inaccessibili e destinati pertanto in strutture presso il comune di Villafranca Tirrena.
«Saponara è un paese che sorge in verticale a partire dal mare e finisce in collina – racconta Giuseppe, residente del comune – l’acqua ed il fango calati dall’alto hanno sotterrato le case dei quartieri più bassi» ma si tratta di «una tragedia da attribuirsi esclusivamente alla catastrofe naturale - precisa il Vicesindaco di Saponara Giuseppe Merlino – non si era mai vista una pioggia così intensa». Dopo gli oltre 260 millimetri di acqua caduti in meno di dodici ore, si continua a spalare nella notte anche a Barcellona Pozzo di Gotto il cui centro storico è completamente sotterrato da strati di fango. Tra gli abitanti, memori dei disastri che hanno colpito Giampilieri, serpeggia la paura di essere dimenticati. Timori di cui hanno parlato il ministro dell'interno Maria Cancellieri e il ministro dell'ambiente Corrado Clini che al termine del vertice tenuto in serata presso la Procura di Messina precisano che il premier Mario Monti si è già impegnato a far sì che vengano sbloccati i 160 milioni per la messa in sicurezza del territorio ma è prima necessario che la Regione Sicilia dichiari ufficialmente lo stato di emergenza; da quel momento i fondi verranno immediatamente stanziati. «Dobbiamo allargare le nostre strategie di previsioni e concentrarci sulla prevenzioni di zone a rischio come la provincia di Messina – ha dichiarato il ministro dell'Ambiente - occorrono misure concrete, fattibili e finanziabili per adottare una prevenzione alle vulnerabilità»
"Servono misure urgenti di prevenzione". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha tuonato dopo l'ennesima tragedia che si è abbattuta sotto forma di pioggia in Italia. Questa volta ad essere colpito è il sud, Calabria e Sicilia. Nel messinese sono tre i morti (all'inizio si pensava quattro, ma una ragazza è stata ritrovata viva). Tra i quali un bambino di dieci anni, Luca, che viveva con la famiglia a Scrcelli, frazione di Saponara. Una storia tragica, assurda, insensata: la furia del fango ha travolto la famiglia in fuga, che non sapeva dove andare, cosa fare. La decisione di abbandonare la casa è arrivata perché uno zio della madre di Luca, vista la pioggia cadere "con un'intensità mai vista", era andato a chiamare la nipote, invitandola a scappare. Lei, incinta, il suo compagno, il bambino, hanno provato a farlo. Ma sono stati travolti da un mare di fango, e per il bambino non c'è stato nulla da fare. I genitori sono ricoverati in stato di schock.

Le altre due vittime sono padre e figlio, anche loro di Scarcelli. In questo caso la famgilia aveva deciso di rimanere in casa, ma l'abitazione è stata travolta da un'altra casa abbattuta dallo stesso costone di fango che ha ucciso Luca. Giuseppe, e suo padre Luigi, sono morti così. Il ragazzo si sarebbe laureato tra pochi giorni in Medicina.

Vite spezzate, paesi travolti dal fango. In una sequela che sembra inarrestabile. E stavolta anche la polemica dell'oscuramento a cui la tragedia di Sicilia e Calabria sarebbe stata sottoposta. Sin da ieri sera in rete, da Twitter a Facebook, serpeggia il malcontento per l'"acqua che non si vede" (su Twitter uno specifico canale #lacquachenonsivede). E oltre all'oscuramento mediatico, il sindaco di Messina si ribella anche contro lo stereotipo con cui alcuni sembrano voler liquidare la questione: «Basta usare la storia dell'abusivismo come clava contro il Sud. Siamo stanchi di chi pontifica e non si accorge del dissesto geologico del territorio. Vogliamo verità, giustizia e solidarietà. I morti sono morti, al Nord come al Sud», ha detto Giuseppe Buzzanza (Pdl). Una risposta in diretta alle parole di Rita Borsellino, parlamentare europea: "Le immagini di Saponara ci riportano al dramma di Giampilieri. Immagini che ci eravamo riproposti di non vedere più. Invece, siamo qui a piangere ancora delle vittime, alle quali va tutto il mio cordoglio. Ma nel piangere, non riesco a trattenere la rabbia per l'ennesima tragedia causata dal dissesto idrogeologico del territorio. Un dissesto che ha delle responsabilità ben precise, a partire dall'abusivismo fino ad arrivare alla pressochè totale assenza di interventi strutturali per mettere in sicurezza le aree a rischi", ha detto, ricordando che la Sicilia non utilizza tutti i soldi messi a disposizione dall'Ue per la messa in sicurezza del paese. 160 milioni di euro stanziati dall'Europa proprio per queste misure, denuncia l'assemblea siciliana, sono "congelati" dal ministero.

Il maltempo ieri ha colpito con violenza anche la provincia di catanzaro, dove per poco non è accaduta una tragedia: un ponte è crollato dopo che un treno lo aveva appena superato, con 21 persone a bordo. Nessun morto, solo contusi, ma tanta paura. E l'emergenza non è finita: sono moltissimi i comuni in cui le persone sono, ancora adesso, a corto di energia elettrica. L'enel ha calcolato 2 mila famiglie.

Intanto, proprio in queste ore, sta di nuovo piovendo e sulla zona di Saponara l'allerta meteo è di nuovo scattata.

Fonte: Il Manifesto

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