sabato 6 agosto 2011

Il Partito del Sud ricorda gli operai di Pietrarsa uccisi il 6 agosto 1863 mentre difendevano il loro lavoro



COMUNICATO STAMPA (Ansa)
Napoli, 5 agosto 2011


I primi operai uccisi nell’Italia unita



Il Partito del Sud ricorda gli operai di Pietrarsa uccisi il 6 agosto 1863 mentre difendevano il loro lavoro: sono i primi operai uccisi dalle forze dell’ordine nell’Italia unita


Gli Stormy Six, un gruppo folk della sinistra operaia e studentesca degli anni 70, ricordava con una canzone, “Sciopero”, la lotta degli operai del Real Opificio di Pietrarsa (Portici, Napoli), la fabbrica delle locomotive del Regno delle Due Sicilie, che fu barbaramente repressa dai bersaglieri sabaudi nell’agosto 1863, due anni dopo la dichiarazione dell’unità d’Italia, causando quattro morti. Questi lavoratori napoletani furono i primi morti fra gli operai in lotta nell’Italia unita. La fabbrica, un gioiello dell’industria napoletana preunitaria, fu smontata per favorire l’Ansaldo e altre aziende del nord Italia. Prima dell’unità d’Italia prestavano la loro opera circa 700 operai facendo dell'Opificio, fondato nel 1840 da Ferdinando II di Borbone, il primo e più importante nucleo industriale italiano oltre mezzo secolo prima che nascesse la Fiat e 44 anni prima della Breda.


Sabato, 6 agosto 2011, alle 9,30, una delegazione del Partito del Sud e della Segreteria Regionale del Sindacato UILTUCS poserà una corona di fiori sotto la lapide che ricorda l’eccidio di Luigi Fabbricini, Aniello Marino, Aniello Olivieri e Domenico Del Grosso, i quattro operai barbaramente assassinati dai bersaglieri. La lapide si trova all’interno dell’Opificio che oggi ospita il Museo nazionale ferroviario.


Per Andrea Balia, Segretario Regionale del Partito del Sud, “La lapide di Pietrarsa, il luogo dell’eccidio dei nostri operai, deve diventare un “luogo della memoria” per i lavoratori napoletani e di tutto il Sud.” Secondo Balia, “il prossimo Primo Maggio, finita la bolgia della celebrazione per i 150 anni dell’Unità d’Italia, sarebbe doveroso da parte dei sindacati napoletani e di tutto il Sud ricordare il sangue versato dai nostri operai nel 1863 per difendere l’occupazione e l’esistenza delle industrie dell’ex Regno delle Due Sicilie.” Per Balia “è necessario prendere coscienza che i problemi del lavoro e della disoccupazione a Napoli e in tutto il Sud trovano le loro radici non nell’unità d’Italia, ma nel modo cui è stata forgiata”.


Responsabile Comunicazione
del Partito del Sud Napoli
Emiddio de Franciscis di Casanova

.
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COMUNICATO STAMPA (Ansa)
Napoli, 5 agosto 2011


I primi operai uccisi nell’Italia unita



Il Partito del Sud ricorda gli operai di Pietrarsa uccisi il 6 agosto 1863 mentre difendevano il loro lavoro: sono i primi operai uccisi dalle forze dell’ordine nell’Italia unita


Gli Stormy Six, un gruppo folk della sinistra operaia e studentesca degli anni 70, ricordava con una canzone, “Sciopero”, la lotta degli operai del Real Opificio di Pietrarsa (Portici, Napoli), la fabbrica delle locomotive del Regno delle Due Sicilie, che fu barbaramente repressa dai bersaglieri sabaudi nell’agosto 1863, due anni dopo la dichiarazione dell’unità d’Italia, causando quattro morti. Questi lavoratori napoletani furono i primi morti fra gli operai in lotta nell’Italia unita. La fabbrica, un gioiello dell’industria napoletana preunitaria, fu smontata per favorire l’Ansaldo e altre aziende del nord Italia. Prima dell’unità d’Italia prestavano la loro opera circa 700 operai facendo dell'Opificio, fondato nel 1840 da Ferdinando II di Borbone, il primo e più importante nucleo industriale italiano oltre mezzo secolo prima che nascesse la Fiat e 44 anni prima della Breda.


Sabato, 6 agosto 2011, alle 9,30, una delegazione del Partito del Sud e della Segreteria Regionale del Sindacato UILTUCS poserà una corona di fiori sotto la lapide che ricorda l’eccidio di Luigi Fabbricini, Aniello Marino, Aniello Olivieri e Domenico Del Grosso, i quattro operai barbaramente assassinati dai bersaglieri. La lapide si trova all’interno dell’Opificio che oggi ospita il Museo nazionale ferroviario.


Per Andrea Balia, Segretario Regionale del Partito del Sud, “La lapide di Pietrarsa, il luogo dell’eccidio dei nostri operai, deve diventare un “luogo della memoria” per i lavoratori napoletani e di tutto il Sud.” Secondo Balia, “il prossimo Primo Maggio, finita la bolgia della celebrazione per i 150 anni dell’Unità d’Italia, sarebbe doveroso da parte dei sindacati napoletani e di tutto il Sud ricordare il sangue versato dai nostri operai nel 1863 per difendere l’occupazione e l’esistenza delle industrie dell’ex Regno delle Due Sicilie.” Per Balia “è necessario prendere coscienza che i problemi del lavoro e della disoccupazione a Napoli e in tutto il Sud trovano le loro radici non nell’unità d’Italia, ma nel modo cui è stata forgiata”.


Responsabile Comunicazione
del Partito del Sud Napoli
Emiddio de Franciscis di Casanova

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