Intervengono oltre all’autrice:
Loretta Cavallaro – giornalista
Si leggeranno alcuni brani del testo
L’ingresso è libero.
“Il Terrorismo” di Antonella Colonna Vilasi
“Con il termine strategia della tensione, utilizzato per la prima volta dopo l’attentato di Piazza Fontana, ci si riferisce a una teoria interpretativa che analizza l’insieme delle stragi e degli attentati terroristici italiani avvenuti nel secondo dopoguerra e, con particolare intensità, tra il 1969 e il 1984 e, in misura minore, anche successivamente. Il movente principale di questa particolare strategia è ravvisato nella destabilizzazione della situazione politica italiana. (…) 150 morti, 562 feriti, 11 stragi, un numero ancora indefinito di tentativi di strage: per quindici anni, dal 1969 al 1984, l’Italia è stato un Paese insanguinato dalla logica del terrore. Una logica stragista al servizio di finalità politiche per nulla oscure: il condizionamento della vita democratica di una nazione e la lotta politica concepita come sconto senza quartiere e improntata al ricatto del terrore. Anni passati? Anni che non torneranno mai più?” Con l’esperienza acquisita come saggista, autrice di pubblicazioni criminologico-forensi, nelle quali si occupa di criminalità organizzata, mafia ed intelligence, Antonella Colonna Vilasi ricostruisce ora uno dei periodi più misteriosi e controversi della storia contemporanea del nostro Paese, rivisitando proprio quel quindicennio maledetto che, tra eversione “rossa” e “nera”, ha inciso, forse indelebilmente, le nostre stesse coscienze. “Il Terrorismo” (Mursia, Milano 2009, € 19.00) reca la prestigiosa prefazione di Piero Luigi Vigna, Procuratore Nazionale Antimafia tra il 1997 ed il 2005 che, dopo aver evidenziato le tre principali direttrici lungo cui si muove la ricerca (la strategia della tensione, l’eversione rossa e quella nera).
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Loretta Cavallaro – giornalista
Si leggeranno alcuni brani del testo
L’ingresso è libero.
“Il Terrorismo” di Antonella Colonna Vilasi
“Con il termine strategia della tensione, utilizzato per la prima volta dopo l’attentato di Piazza Fontana, ci si riferisce a una teoria interpretativa che analizza l’insieme delle stragi e degli attentati terroristici italiani avvenuti nel secondo dopoguerra e, con particolare intensità, tra il 1969 e il 1984 e, in misura minore, anche successivamente. Il movente principale di questa particolare strategia è ravvisato nella destabilizzazione della situazione politica italiana. (…) 150 morti, 562 feriti, 11 stragi, un numero ancora indefinito di tentativi di strage: per quindici anni, dal 1969 al 1984, l’Italia è stato un Paese insanguinato dalla logica del terrore. Una logica stragista al servizio di finalità politiche per nulla oscure: il condizionamento della vita democratica di una nazione e la lotta politica concepita come sconto senza quartiere e improntata al ricatto del terrore. Anni passati? Anni che non torneranno mai più?” Con l’esperienza acquisita come saggista, autrice di pubblicazioni criminologico-forensi, nelle quali si occupa di criminalità organizzata, mafia ed intelligence, Antonella Colonna Vilasi ricostruisce ora uno dei periodi più misteriosi e controversi della storia contemporanea del nostro Paese, rivisitando proprio quel quindicennio maledetto che, tra eversione “rossa” e “nera”, ha inciso, forse indelebilmente, le nostre stesse coscienze. “Il Terrorismo” (Mursia, Milano 2009, € 19.00) reca la prestigiosa prefazione di Piero Luigi Vigna, Procuratore Nazionale Antimafia tra il 1997 ed il 2005 che, dopo aver evidenziato le tre principali direttrici lungo cui si muove la ricerca (la strategia della tensione, l’eversione rossa e quella nera).
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