domenica 20 febbraio 2011

MILLEPROROGHE, MONGIELLO, TOMASELLI, TEDESCO (PD): BEFFATO IL MEZZOGIORNO


“Non si può dare fiducia ad un Governo sprezzante con il Mezzogiorno, che lo destina ad una morte lenta ma inesorabile. Per questo abbiamo votato contro questo provvedimento e ci saremmo aspettati dai colleghi meridionali della maggioranza un sussulto di dignità“. Così i senatori del Partito Democratico, Colomba Mongiello, Salvatore Tomaselli E Alberto Tedesco, commentano l’approvazione del decreto Milleproroghe, licenziato stamattina dall’Aula di Palazzo Madama. “Con l’ennesimo voto di fiducia - continuano i parlamentari del PD – che mortifica le prerogative del Parlamento e impedisce qualunque forma di discussione, il Governo approva un decreto scellerato che nega i soldi per la rateizzazione del pagamento dei contributi INPDAP nei territori di Foggia, provincia e Molise, colpiti dal terremoto del 2002. Al danno si aggiunge la beffa, perché questi stessi territori, dovranno sborsare, di tasca propria, le somme necessarie alla tutela delle valli lagunari, tanto care alla Lega Nord. Ma non basta. Non si prevede nemmeno un euro a favore dell’agricoltura in generale, e meridionale in particolare, perché si negano persino i soldi per l’imposizione al livello minimo dell’accisa sul gasolio per le coltivazioni sotto serra (ortaggi, frutta, fiori). Non solo. Nessun rifinanziamento è previsto per il fondo bieticolo saccarifero, né alcuna moratoria è attesa per i debiti INPS, al contrario di quanto richiesto dagli agricoltori pugliesi. Tuttavia, con un colpo da maestro, si trovano i soldi necessari per la proroga del pagamento delle multe per le quote latte: quattrini che pagheranno tutti i cittadini italiani e che serviranno a compiacere i finanziatori del partito di Bossi senior e junior; una norma che grida allo scandalo, proprio come grida allo scandalo il silenzio, o quasi, del Ministro Galan, che d’altra parte è invece solerte nel vincolare i pescatori di Manfredonia al rispetto delle regole comunitarie, negando di concedere alcuna deroga al divieto di pesca del bianchetto e rossetto, e mettendo così in ginocchio i lavoratori. Per non parlare poi della presenza di vere e proprie norme punitive, contenute nel decreto, come quella, in beffa ai 150 dell’Unità d’Italia, che impedisce agli insegnanti precari del Sud di spostarsi al Nord per le supplenze. Così come, dato che non sono stati accolti gli emendamenti del PD, restano senza alcuna risposta le istanze di migliaia di lavoratori che operano in campo elettrico, molti dei quali pugliesi, che chiedono la cancellazione di una norma approvata lo scorso anno e con cui si è prodotta, a loro danno, una pesante disparità nei trattamenti pensionistici. E ancora, l’ultimo regalo del Milleproroghe, sono i fondi per le alluvioni del Veneto e Liguria che saranno erogati dai fondi FAS, che invece andrebbero destinati per l’85% al finanziamento infrastrutturale del Mezzogiorno. Si tratta di un vero e proprio bancomat, attraverso il quale il Governo ha provveduto all’Alitalia, al dissesto del Comune di Roma, al terremoto in Abruzzo e per finire ora, alle alluvioni. Che dire, invece, del nostro dissesto idrogeologico, della frana di Montaguto e della Diga di Piano dei Limiti, il cui fondo è stato quasi azzerato? Ci chiediamo con quale credibilità il Governo continui a rilanciare un Piano per il Sud e soprattutto ci chiediamo se qualche parlamentare meridionale della maggioranza, si sia realmente cimentato nella lettura di questa vera e propria “patacca”, in cui tutto quello che è stato promesso in questi anni al Mezzogiorno, non appare minimamente. La verità è che la favola è finita, questa maggioranza è prostrata ai desiderata di un partito, la Lega, unico a tenere ancora in vita un esecutivo agonizzante, la cui crisi politica oramai è macroscopicamente sotto gli occhi di tutti. Crediamo fermamente - concludono i senatori del Pd - che prima il Presidente del Consiglio e la sua maggioranza si fanno da parte, e meglio è per l’Italia tutta e per il Mezzogiorno in particolare”.


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“Non si può dare fiducia ad un Governo sprezzante con il Mezzogiorno, che lo destina ad una morte lenta ma inesorabile. Per questo abbiamo votato contro questo provvedimento e ci saremmo aspettati dai colleghi meridionali della maggioranza un sussulto di dignità“. Così i senatori del Partito Democratico, Colomba Mongiello, Salvatore Tomaselli E Alberto Tedesco, commentano l’approvazione del decreto Milleproroghe, licenziato stamattina dall’Aula di Palazzo Madama. “Con l’ennesimo voto di fiducia - continuano i parlamentari del PD – che mortifica le prerogative del Parlamento e impedisce qualunque forma di discussione, il Governo approva un decreto scellerato che nega i soldi per la rateizzazione del pagamento dei contributi INPDAP nei territori di Foggia, provincia e Molise, colpiti dal terremoto del 2002. Al danno si aggiunge la beffa, perché questi stessi territori, dovranno sborsare, di tasca propria, le somme necessarie alla tutela delle valli lagunari, tanto care alla Lega Nord. Ma non basta. Non si prevede nemmeno un euro a favore dell’agricoltura in generale, e meridionale in particolare, perché si negano persino i soldi per l’imposizione al livello minimo dell’accisa sul gasolio per le coltivazioni sotto serra (ortaggi, frutta, fiori). Non solo. Nessun rifinanziamento è previsto per il fondo bieticolo saccarifero, né alcuna moratoria è attesa per i debiti INPS, al contrario di quanto richiesto dagli agricoltori pugliesi. Tuttavia, con un colpo da maestro, si trovano i soldi necessari per la proroga del pagamento delle multe per le quote latte: quattrini che pagheranno tutti i cittadini italiani e che serviranno a compiacere i finanziatori del partito di Bossi senior e junior; una norma che grida allo scandalo, proprio come grida allo scandalo il silenzio, o quasi, del Ministro Galan, che d’altra parte è invece solerte nel vincolare i pescatori di Manfredonia al rispetto delle regole comunitarie, negando di concedere alcuna deroga al divieto di pesca del bianchetto e rossetto, e mettendo così in ginocchio i lavoratori. Per non parlare poi della presenza di vere e proprie norme punitive, contenute nel decreto, come quella, in beffa ai 150 dell’Unità d’Italia, che impedisce agli insegnanti precari del Sud di spostarsi al Nord per le supplenze. Così come, dato che non sono stati accolti gli emendamenti del PD, restano senza alcuna risposta le istanze di migliaia di lavoratori che operano in campo elettrico, molti dei quali pugliesi, che chiedono la cancellazione di una norma approvata lo scorso anno e con cui si è prodotta, a loro danno, una pesante disparità nei trattamenti pensionistici. E ancora, l’ultimo regalo del Milleproroghe, sono i fondi per le alluvioni del Veneto e Liguria che saranno erogati dai fondi FAS, che invece andrebbero destinati per l’85% al finanziamento infrastrutturale del Mezzogiorno. Si tratta di un vero e proprio bancomat, attraverso il quale il Governo ha provveduto all’Alitalia, al dissesto del Comune di Roma, al terremoto in Abruzzo e per finire ora, alle alluvioni. Che dire, invece, del nostro dissesto idrogeologico, della frana di Montaguto e della Diga di Piano dei Limiti, il cui fondo è stato quasi azzerato? Ci chiediamo con quale credibilità il Governo continui a rilanciare un Piano per il Sud e soprattutto ci chiediamo se qualche parlamentare meridionale della maggioranza, si sia realmente cimentato nella lettura di questa vera e propria “patacca”, in cui tutto quello che è stato promesso in questi anni al Mezzogiorno, non appare minimamente. La verità è che la favola è finita, questa maggioranza è prostrata ai desiderata di un partito, la Lega, unico a tenere ancora in vita un esecutivo agonizzante, la cui crisi politica oramai è macroscopicamente sotto gli occhi di tutti. Crediamo fermamente - concludono i senatori del Pd - che prima il Presidente del Consiglio e la sua maggioranza si fanno da parte, e meglio è per l’Italia tutta e per il Mezzogiorno in particolare”.


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