mercoledì 9 febbraio 2011

“Entro l’anno i pomodorini si confezioneranno in Sicilia”

pomodoro

8 febbraio 2011 - Si coltiva in Sicilia, ma viene imballato e confezionato a Fondi, a due passi da Latina. Per poi essere venduto nei mercati d’Italia e, paradossalmente, anche nell’Isola. È la storia attuale del pomodorino di Pachino, una delle produzioni tipiche più importanti della nostra regione.

A spiegare le ragioni di questo giro è Angela Sciortino, direttore della Cia siciliana, che ieri, a BlogSicilia, ha detto: “Tutto questo perché nella nostra regione non solo non si riesce a far associare i produttori, ma non siamo nemmeno in grado di confezionare questo prodotto perché non esistono piattaforme logistiche”.

Per saperne di più, abbiamo contattato Gerardo Forina, direttore della Coldiretti di Siracusa, chiedendogli: “Come mai in Sicilia non s’imballano e si confezionano i pomodori di Pachino?”

La risposta è stata rassicurante: “Entro l’anno riusciremo a costituire una piattaforma commerciale in Sicilia che permetta di risolvere questo problema, senza dubbio complesso. La sua realizzazione sarà frutto di un consorzo agrario nazionale e di una sana cooperazione nazionale“.

Ma la Regione Siciliana farà la sua parte? “No, non si è fatta sentire – ha risposto Forina – Anche se noi non abbiamo richiesto il suo intervento. Certo è che, mandando avanti questo progetto nazionale, cercheremo di interagire con l’assessorato regionale all’Agricoltura. Comunque, è un problema più economico che politico. Ecco perché ci vuole un forte momento di aggregazione tra le aziende“.

Il direttore della Coldiretti siracusana, dove si coltiva il pomodoro che tanto sta facendo discutere, per via della polemica generata la scorsa settimana dalla trasmissione ‘Bontà loro’ di Maurizio Costanzo, ha sottolineato, a tal proposito, che si è trattata di una “provocazione che serve a poco. Bisogna, piuttosto, ritrovare il contatto coi consumatori e partire dal basso, per evitare che nascano situazioni del genere, quali l’ascoltare l’invito al ‘boicottaggio’”.

La mafia ha davvero in mano il pomodorino? “Accertarlo è compito dei magistrati. La singola produzione, infatti, è fuori da questo tipo di logica. Se la Procura, comunque, ha dei timori in tal senso, agisca di conseguenza”.


Fonte:Blog Sicilia

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pomodoro

8 febbraio 2011 - Si coltiva in Sicilia, ma viene imballato e confezionato a Fondi, a due passi da Latina. Per poi essere venduto nei mercati d’Italia e, paradossalmente, anche nell’Isola. È la storia attuale del pomodorino di Pachino, una delle produzioni tipiche più importanti della nostra regione.

A spiegare le ragioni di questo giro è Angela Sciortino, direttore della Cia siciliana, che ieri, a BlogSicilia, ha detto: “Tutto questo perché nella nostra regione non solo non si riesce a far associare i produttori, ma non siamo nemmeno in grado di confezionare questo prodotto perché non esistono piattaforme logistiche”.

Per saperne di più, abbiamo contattato Gerardo Forina, direttore della Coldiretti di Siracusa, chiedendogli: “Come mai in Sicilia non s’imballano e si confezionano i pomodori di Pachino?”

La risposta è stata rassicurante: “Entro l’anno riusciremo a costituire una piattaforma commerciale in Sicilia che permetta di risolvere questo problema, senza dubbio complesso. La sua realizzazione sarà frutto di un consorzo agrario nazionale e di una sana cooperazione nazionale“.

Ma la Regione Siciliana farà la sua parte? “No, non si è fatta sentire – ha risposto Forina – Anche se noi non abbiamo richiesto il suo intervento. Certo è che, mandando avanti questo progetto nazionale, cercheremo di interagire con l’assessorato regionale all’Agricoltura. Comunque, è un problema più economico che politico. Ecco perché ci vuole un forte momento di aggregazione tra le aziende“.

Il direttore della Coldiretti siracusana, dove si coltiva il pomodoro che tanto sta facendo discutere, per via della polemica generata la scorsa settimana dalla trasmissione ‘Bontà loro’ di Maurizio Costanzo, ha sottolineato, a tal proposito, che si è trattata di una “provocazione che serve a poco. Bisogna, piuttosto, ritrovare il contatto coi consumatori e partire dal basso, per evitare che nascano situazioni del genere, quali l’ascoltare l’invito al ‘boicottaggio’”.

La mafia ha davvero in mano il pomodorino? “Accertarlo è compito dei magistrati. La singola produzione, infatti, è fuori da questo tipo di logica. Se la Procura, comunque, ha dei timori in tal senso, agisca di conseguenza”.


Fonte:Blog Sicilia

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