lunedì 14 febbraio 2011

150°, ricordi e boom di presenze. D'Onorio: "Lezione di etica"

vescovo e sindaco a monte orlando
vescovo e sindaco a monte orlando
Gaeta: Nel segno del ricordo e della memoria, con toni più composti rispetto a ieri, si è svolta la domenica di celebrazioni gaetane per la caduta della fortezza borbonica e i 150 anni dell'Unità d'Italia. A fronte delle polemiche delle ultime settimane si è registrato un vero boom di presenze, col pienone di alberghi e ristoranti cittadini. La mattina si è aperta con un messa per i caduti dell'assedio del 1861 celebrata dall'arcivescovo D'Onorio all'Annunziata e si è chiusa con il tradizionale omaggio e il lancio della corona di fiori dalla Montagna Spaccata. Sui bastioni di Monte Orlando, davanti agli occhi di sindaco e vescovo, è stata issata la bandiera borbonica.

Il vescovo D'Onorio: "Dall'assedio una lezione di etica"
Una chiesa dell'Annunziata gremita di gente ha assistito alla santa messa con cui l'arcivescovo Bernardo D'Onorio ha voluto commemorare caduti e vittime civili dell'assedio di Gaeta. Accanto all'altare il vessillo dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio, vicino alle commemorazioni borboniche e di cui l'ex abate di Montecassino fa parte.
Nella sua omelia il vescovo, che pure nelle settimane scorse aveva sottolineato l'invito a "festeggiare anche come Chiesa l'Unità d'Italia", si è concentrato sulle sofferenze patite dalla città di Gaeta nel 1860/61. Ha citato brani di libri storici, compreso il recente saggio di Di Fiore su "Gli ultimi giorni di Gaeta", e si è soffermato sul concetto di onore, in parole che a molti è parso di avvertire come un richiamo all'attuale clima politico italiano.

"Dall'assedio di Gaeta - ha affermato D'Onorio - ci giunge una lezione di etica e di attaccamento ai valori". Un discorso molto apprezzato dai presenti. Durante la messa è stato letto anche un messaggio di ringraziamento del discendente Carlo di Borbone. Nella piazza dell'Annunziata borbonici in uniforme, agli ordini del capitano Romano, hanno atteso l'uscita del sindaco Raimondi per rivolgergli il saluto militare.

Commozione alla Montagna Spaccata, ritorna la bandiera
A mezzogiorno la folla si è diretta alla Montagna Spaccata, presso il santuario della Trinità, per la tradizionale cerimonia di omaggio ai caduti. Da un passaggio generalmente chiuso al pubblico si è arrivati, nel panorama mozzafiato di Monte Orlando, dove centocinquant'anni fa sorgeva la batteria Transilvania, colpita proprio il 13 febbraio 1861 in un'inutile strage poche ore prima che fosse firmata la resa. I cadetti dell'accademia militare della Nunziatella hanno lanciato una corona di fiori in mare.

Alla presenza del sindaco Raimondi e del vescovo D'Onorio è stata innalzata, "dopo 150 anni", la bandiera gigliata delle Due Sicilie. Grida di "onore!" e "viva 'o rre!", qualche occhio lucido. L'avvocato Sevi Scafetta, da vent'anni organizzatore del convegno della Fedelissima, ha tenuto un breve discorso per ricordare che "siamo qui per celebrare coloro che 150 anni fa vennero a versare il proprio sangue" e anche per rispondere alle accuse dei borbonici più estremisti che una settimana fa hanno organizzato una contro-manifestazione. "Qui non si viene per affari personali né per propaganda politica - ha detto Scafetta - il nostro convegno è nato per mettere a disposizione di tutti, anche delle istituzioni, il nostro patrimonio storico". È intervenuto, parlando al megafono, anche il sindaco Raimondi ribadendo lo slogan scelto dal Comune, "la verità rafforza l'unità".

Boom di presenze. Il sindaco anticipa nuove iniziative
A fronte delle polemiche, sia a livello cittadino che nazionale, il weekend del 150° gaetano all'insegna dei Borbone si è rivelato un successo. Un vero boom di presenze alle iniziative, con dati positivi registrati anche da alberghi e ristoranti. Molto visitata anche la mostra, inaugurata venerdì al Centro Storico Culturale, sui soldati borbonici. Risonanza anche sui media, presente oggi anche una troupe del tg di La 7. Il sindaco Raimondi gongola: "Lo vedete? Questa è la Gaeta che funziona, non le chiacchiere che so già mi verranno rivolte domani in consiglio comunale. Abbiamo unito la ricerca storica col successo turistico".

E annuncia altre iniziative: "Il 19 giugno vogliamo organizzare un weekend per rievocare il matrimonio di Carlo di Borbone del 1738, quando Gaeta conquistò ufficialmente il titolo di Fedelissima". E il discusso 17 marzo 2011, per l'Unità d'Italia? "Ci stiamo pensando, per quel giorno ci inventeremo qualcosa". Unica nota dolente i fischi di ieri mattina a Porta Carlo III sulle parole di Corbo: "Avevamo scelto di leggere sia le parti del discorso più unitarie sia quelle più di denuncia, ma non è stato capito. Probabilmente alcuni volevano contestarci a prescindere. Quelle parole nel 1961 davanti alle massime autorità furono un atto di coraggio che meritava di essere ricordato, dov'erano loro, i contestatori fanatici, nel 1961?".

[ldc]

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VIDEO/ La rievocazione storica, dal Borgo a Monte Orlando
(fonte: YouTube MrHistoryVideo)



http://www.youtube.com/watch?v=AvWPWjqrtqs

Fonte:Telefree

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vescovo e sindaco a monte orlando
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Gaeta: Nel segno del ricordo e della memoria, con toni più composti rispetto a ieri, si è svolta la domenica di celebrazioni gaetane per la caduta della fortezza borbonica e i 150 anni dell'Unità d'Italia. A fronte delle polemiche delle ultime settimane si è registrato un vero boom di presenze, col pienone di alberghi e ristoranti cittadini. La mattina si è aperta con un messa per i caduti dell'assedio del 1861 celebrata dall'arcivescovo D'Onorio all'Annunziata e si è chiusa con il tradizionale omaggio e il lancio della corona di fiori dalla Montagna Spaccata. Sui bastioni di Monte Orlando, davanti agli occhi di sindaco e vescovo, è stata issata la bandiera borbonica.

Il vescovo D'Onorio: "Dall'assedio una lezione di etica"
Una chiesa dell'Annunziata gremita di gente ha assistito alla santa messa con cui l'arcivescovo Bernardo D'Onorio ha voluto commemorare caduti e vittime civili dell'assedio di Gaeta. Accanto all'altare il vessillo dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio, vicino alle commemorazioni borboniche e di cui l'ex abate di Montecassino fa parte.
Nella sua omelia il vescovo, che pure nelle settimane scorse aveva sottolineato l'invito a "festeggiare anche come Chiesa l'Unità d'Italia", si è concentrato sulle sofferenze patite dalla città di Gaeta nel 1860/61. Ha citato brani di libri storici, compreso il recente saggio di Di Fiore su "Gli ultimi giorni di Gaeta", e si è soffermato sul concetto di onore, in parole che a molti è parso di avvertire come un richiamo all'attuale clima politico italiano.

"Dall'assedio di Gaeta - ha affermato D'Onorio - ci giunge una lezione di etica e di attaccamento ai valori". Un discorso molto apprezzato dai presenti. Durante la messa è stato letto anche un messaggio di ringraziamento del discendente Carlo di Borbone. Nella piazza dell'Annunziata borbonici in uniforme, agli ordini del capitano Romano, hanno atteso l'uscita del sindaco Raimondi per rivolgergli il saluto militare.

Commozione alla Montagna Spaccata, ritorna la bandiera
A mezzogiorno la folla si è diretta alla Montagna Spaccata, presso il santuario della Trinità, per la tradizionale cerimonia di omaggio ai caduti. Da un passaggio generalmente chiuso al pubblico si è arrivati, nel panorama mozzafiato di Monte Orlando, dove centocinquant'anni fa sorgeva la batteria Transilvania, colpita proprio il 13 febbraio 1861 in un'inutile strage poche ore prima che fosse firmata la resa. I cadetti dell'accademia militare della Nunziatella hanno lanciato una corona di fiori in mare.

Alla presenza del sindaco Raimondi e del vescovo D'Onorio è stata innalzata, "dopo 150 anni", la bandiera gigliata delle Due Sicilie. Grida di "onore!" e "viva 'o rre!", qualche occhio lucido. L'avvocato Sevi Scafetta, da vent'anni organizzatore del convegno della Fedelissima, ha tenuto un breve discorso per ricordare che "siamo qui per celebrare coloro che 150 anni fa vennero a versare il proprio sangue" e anche per rispondere alle accuse dei borbonici più estremisti che una settimana fa hanno organizzato una contro-manifestazione. "Qui non si viene per affari personali né per propaganda politica - ha detto Scafetta - il nostro convegno è nato per mettere a disposizione di tutti, anche delle istituzioni, il nostro patrimonio storico". È intervenuto, parlando al megafono, anche il sindaco Raimondi ribadendo lo slogan scelto dal Comune, "la verità rafforza l'unità".

Boom di presenze. Il sindaco anticipa nuove iniziative
A fronte delle polemiche, sia a livello cittadino che nazionale, il weekend del 150° gaetano all'insegna dei Borbone si è rivelato un successo. Un vero boom di presenze alle iniziative, con dati positivi registrati anche da alberghi e ristoranti. Molto visitata anche la mostra, inaugurata venerdì al Centro Storico Culturale, sui soldati borbonici. Risonanza anche sui media, presente oggi anche una troupe del tg di La 7. Il sindaco Raimondi gongola: "Lo vedete? Questa è la Gaeta che funziona, non le chiacchiere che so già mi verranno rivolte domani in consiglio comunale. Abbiamo unito la ricerca storica col successo turistico".

E annuncia altre iniziative: "Il 19 giugno vogliamo organizzare un weekend per rievocare il matrimonio di Carlo di Borbone del 1738, quando Gaeta conquistò ufficialmente il titolo di Fedelissima". E il discusso 17 marzo 2011, per l'Unità d'Italia? "Ci stiamo pensando, per quel giorno ci inventeremo qualcosa". Unica nota dolente i fischi di ieri mattina a Porta Carlo III sulle parole di Corbo: "Avevamo scelto di leggere sia le parti del discorso più unitarie sia quelle più di denuncia, ma non è stato capito. Probabilmente alcuni volevano contestarci a prescindere. Quelle parole nel 1961 davanti alle massime autorità furono un atto di coraggio che meritava di essere ricordato, dov'erano loro, i contestatori fanatici, nel 1961?".

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VIDEO/ La rievocazione storica, dal Borgo a Monte Orlando
(fonte: YouTube MrHistoryVideo)



http://www.youtube.com/watch?v=AvWPWjqrtqs

Fonte:Telefree

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