domenica 7 marzo 2010

Decreto ad listam, il pasticcio potrebbe continuare


http://www.youtube.com/watch?v=gK3c4tNv3lk

Di Giovanni Percolla

In via ipotetica, la vicenda del provvedimento interpretativo per salvare la lista del PdL nel Lazio potrebbe non essere conclusa. Con un rinvio alla Corte Costituzionale senza decisione del Tar le elezioni finirebbero per essere invalidate.

Spero solo che a danno non si aggiunga altro danno. Se domani al Tar il giudice accetta di ricorrere alla Corte Costituzionale il caos diventa enorme, il cosiddetto decreto interpretativo va alla Consulta e il procedimento viene sospeso“. Il segretario de «La Destra» Francesco Storace solleva un problema puramente teorico, eppure, se davvero si avverasse, ci sarebbero bei guai per le elezioni nel Lazio, dopo il pasticcio del Decreto interpretativo varato in tutta fretta dal governo e controfirmato dal Quirinale.

COSA POTREBBE SUCCEDERE – Grazie al decreto ad listam, infatti, domani il Tribunale Amministrativo Regionale dovrebbe impugnare un atto amministrativo (ovvero il verbale di presentazione delle liste) in base al fatto che il rappresentante del Popolo delle Libertà era presente nell’edificio del tribunale quando dovevano essere consegnate; oppure, più semplicemente, potrebbe concedere la sospensiva consentendo comunque l’iscrizione della Lista del PdL tra quelle in concorso. Ma l’udienza di domani sarà comunque movimentata; perché, come giustamente ricorda Storace, “C’è un’amministrazione regionale che ha tirato fuori dal cilindro la propria competenza legislativa, quella del Lazio; c’è chi invoca la procedura prevista dall’articolo 72 della Costituzione; e noi, che abbiamo raccolto correttamente le firme stiamo ad aspettare che ci dicano con chi possiamo stare in coalizione“. Il pericolo paventato da Storace riguarda alcune delle obiezioni di costituzionalità di cui si è parlato in questi giorni, e il ricorso dell’Amministrazione del Lazio presentato poco fa in seduta straordinaria alla Corte Costituzionale, che vorrebbe dichiarare incostituzionale il decreto perché legifera in una materia di competenza delle Regioni. Facile immaginare la contro-obiezione: il decreto è interpretativo, e comunque detta principi generali di competenza dell’amministrazione centrale. E qui probabilmente ci sarà dibattito, visto che molti costituzionalisti hanno sollevato dubbi sulla natura puramente interpretativa del provvedimento.

UN COLPO DI MANO? – A parte i dibattiti, quello che potrebbe succedere è che il Tar decida di rimandare tutte le decisioni alla Corte Costituzionale, senza pronunciarsi. Un’ipotesi con poche probabilità di avverarsi, visto che il tribunale ha a disposizione una serie di decisioni alternative che “salverebbero” la possibilità del PdL di presentarsi. Ma comunque, anche se in via ipotetica, se ciò accadesse probabilmente le elezioni finirebbero per essere rinviate, con la vicenda così mal gestita che si concluderebbe davvero nel caos. «Davvero è difficile capire che cosa potrebbe succedere – aggiunge infatti Storace – spero solo che la fila di giuristi che ha lavorato per salvare una lista elettorale nata proprio male abbia almeno saputo quel che faceva. Mi auguro che quanto accaduto nel partito di Berlusconi non resti senza conseguenze chi doveva presentare correttamente i propri candidati ha spinto il governo su una strada spericolata. Bastava fare attenzione, come abbiamo fatto noi nel Lazio“. Sarebbe davvero il degno finale.

UNA SOSPENSIVA DALLA CORTE? – E c’è da aggiungere che il Lazio ha chiesto alla corte costituzionale anche una sospensiva: “In questa fase abbiamo poteri ordinari, ma anche di indifferibilità e di urgenza. Invadere il campo delle Regioni lo è con evidenza. Per questo chiediamo alla Corte una sospensione degli effetti del decreto“, ha detto il vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino al termine della seduta di giunta nella quale è stata approvata una delibera con la quale si presenta ricorso alla Corte costituzionale contro il cosiddetto decreto salva-liste del governo, in merito agli appunti mossi dal Pdl secondo i quali un simile provvedimento avrebbe mero valore politico perchè la giunta è in regime di ordinaria amministrazione. In merito alla tempistica del provvedimento presso la Corte, Montino ha spiegato che “non siamo noi a determinarlo. Spetta alla Consulta, che ha i suoi tempi che specie nel giudizio definitivo possono non essere rapidissimi. Ma ci può essere rapidità – ha concluso Montino – nella sospensiva“. Anche qui, le possibilità che tutto ciò accada sono poche. Non succede, ma se succede…

Fonte:Giornalettismo

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http://www.youtube.com/watch?v=gK3c4tNv3lk

Di Giovanni Percolla

In via ipotetica, la vicenda del provvedimento interpretativo per salvare la lista del PdL nel Lazio potrebbe non essere conclusa. Con un rinvio alla Corte Costituzionale senza decisione del Tar le elezioni finirebbero per essere invalidate.

Spero solo che a danno non si aggiunga altro danno. Se domani al Tar il giudice accetta di ricorrere alla Corte Costituzionale il caos diventa enorme, il cosiddetto decreto interpretativo va alla Consulta e il procedimento viene sospeso“. Il segretario de «La Destra» Francesco Storace solleva un problema puramente teorico, eppure, se davvero si avverasse, ci sarebbero bei guai per le elezioni nel Lazio, dopo il pasticcio del Decreto interpretativo varato in tutta fretta dal governo e controfirmato dal Quirinale.

COSA POTREBBE SUCCEDERE – Grazie al decreto ad listam, infatti, domani il Tribunale Amministrativo Regionale dovrebbe impugnare un atto amministrativo (ovvero il verbale di presentazione delle liste) in base al fatto che il rappresentante del Popolo delle Libertà era presente nell’edificio del tribunale quando dovevano essere consegnate; oppure, più semplicemente, potrebbe concedere la sospensiva consentendo comunque l’iscrizione della Lista del PdL tra quelle in concorso. Ma l’udienza di domani sarà comunque movimentata; perché, come giustamente ricorda Storace, “C’è un’amministrazione regionale che ha tirato fuori dal cilindro la propria competenza legislativa, quella del Lazio; c’è chi invoca la procedura prevista dall’articolo 72 della Costituzione; e noi, che abbiamo raccolto correttamente le firme stiamo ad aspettare che ci dicano con chi possiamo stare in coalizione“. Il pericolo paventato da Storace riguarda alcune delle obiezioni di costituzionalità di cui si è parlato in questi giorni, e il ricorso dell’Amministrazione del Lazio presentato poco fa in seduta straordinaria alla Corte Costituzionale, che vorrebbe dichiarare incostituzionale il decreto perché legifera in una materia di competenza delle Regioni. Facile immaginare la contro-obiezione: il decreto è interpretativo, e comunque detta principi generali di competenza dell’amministrazione centrale. E qui probabilmente ci sarà dibattito, visto che molti costituzionalisti hanno sollevato dubbi sulla natura puramente interpretativa del provvedimento.

UN COLPO DI MANO? – A parte i dibattiti, quello che potrebbe succedere è che il Tar decida di rimandare tutte le decisioni alla Corte Costituzionale, senza pronunciarsi. Un’ipotesi con poche probabilità di avverarsi, visto che il tribunale ha a disposizione una serie di decisioni alternative che “salverebbero” la possibilità del PdL di presentarsi. Ma comunque, anche se in via ipotetica, se ciò accadesse probabilmente le elezioni finirebbero per essere rinviate, con la vicenda così mal gestita che si concluderebbe davvero nel caos. «Davvero è difficile capire che cosa potrebbe succedere – aggiunge infatti Storace – spero solo che la fila di giuristi che ha lavorato per salvare una lista elettorale nata proprio male abbia almeno saputo quel che faceva. Mi auguro che quanto accaduto nel partito di Berlusconi non resti senza conseguenze chi doveva presentare correttamente i propri candidati ha spinto il governo su una strada spericolata. Bastava fare attenzione, come abbiamo fatto noi nel Lazio“. Sarebbe davvero il degno finale.

UNA SOSPENSIVA DALLA CORTE? – E c’è da aggiungere che il Lazio ha chiesto alla corte costituzionale anche una sospensiva: “In questa fase abbiamo poteri ordinari, ma anche di indifferibilità e di urgenza. Invadere il campo delle Regioni lo è con evidenza. Per questo chiediamo alla Corte una sospensione degli effetti del decreto“, ha detto il vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino al termine della seduta di giunta nella quale è stata approvata una delibera con la quale si presenta ricorso alla Corte costituzionale contro il cosiddetto decreto salva-liste del governo, in merito agli appunti mossi dal Pdl secondo i quali un simile provvedimento avrebbe mero valore politico perchè la giunta è in regime di ordinaria amministrazione. In merito alla tempistica del provvedimento presso la Corte, Montino ha spiegato che “non siamo noi a determinarlo. Spetta alla Consulta, che ha i suoi tempi che specie nel giudizio definitivo possono non essere rapidissimi. Ma ci può essere rapidità – ha concluso Montino – nella sospensiva“. Anche qui, le possibilità che tutto ciò accada sono poche. Non succede, ma se succede…

Fonte:Giornalettismo

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