lunedì 25 gennaio 2010

Il nostro futuro è cosa seria

di Gianluca Bracca.

Tinto Brass che si presta ad accendere i riflettori dei media per la lista "di sinistra" alle elezioni regionali è la dimostrazione lampante della contiguità dei modi e della responsabilità civica che esprimono i cosiddetti schieramenti "destra"/"sinistra": una sorta di realtà virtuale, tutta televisiva e mediatica, dove si simula un combattimento a gaudio e sollazzo degli spettatori; non, come dovrebbe essere secondo semplice buon senso, uno scontro dialettico rivolto alla proposta delle migliori azioni per meglio amministrare la regione in cui viviamo. Le differenze, a ben guardare, si limitano soltanto alle diverse forme di incitamento ad un "tifo" da stadio, privo di contenuti e fondato esclusivamente sulla forma e sull'impatto emotivo.

Ma l'amministrazione dei beni comuni e del vivere civile è cosa seria, in quanto capace di influenzare pesantemente la vita di milioni di cittadini, ogni giorno e ad ogni ora, senza alcuna possibilità di scampo; il territorio in cui viviamo è il contenitore di tutti: sporcarlo, renderlo caotico e disorganizzato porta a cattive conseguenze per ciascuno di noi.
La macchina politica che si è venuta a creare negli ultimi anni si è resa ormai capace di incamerare a sè enormi quantità di denari pubblici, pagati in maniera salata dai cittadini, in larga parte dai più onesti.
I metodi li conosciamo: investimenti nella costruzione di opere inutili e dannose e spietato consumo di territorio per far posto al cemento e tutto l'indotto che ci ruota attorno; distruzione sistematica del sistema sanitario regionale, con grandi profitti per pochi privati ed enormi debiti pubblici e con scadente qualità del servizio per la maggior parte degli altri cittadini; folle politica di gestione dei rifiuti che ancora premia i consumi senza controllo e la movimentazione e lavorazione massiccia di materiali destinati ai vari falò (inceneritori) che si disseminano sul territorio, aumentando esponenzialmente, oltre alle spese di gestione, quelle sanitarie.

I media ufficiali fanno in modo di far contendere il governo della regione ai soli due "big" schierati, scelti a loro volta da altri "big", a colpi di notizie sempre più sensazionali, rendendo la competizione elettorale già viziata in partenza. Mai vedrete dare corretta informazione sul merito delle proposte, sui programmi, sui loro autori e sulle loro motivazioni: il messaggio che deve passare è che la proposta POLITICA avanzata da un gruppo di Cittadini non è degna di essere valutata ed approfondita nel merito, non è di questo quello di cui hanno bisogno gli "spettatori" laziali.

L'appello -lanciato a chi non è disposto a seguire per l'ennesima volta questa farsa mediatica, a chi ragiona sui reali problemi del paese e della regione, a chi ha intenzione di costruire un futuro migliore per i propri figli, a chi è fuori dalle logiche clientelari, dai miseri ed effimeri vantaggi personali elargiti dai favoritismi, a chi vorrebbe riflessa la propria "pulizia" intellettuale e dei comportamenti nella cosa pubblica- è quello di rivolgere un pensiero di interessamento, di approfondimento e di collaborazione fattiva al progetto della RETE DEI CITTADINI; premiarlo, dargli le gambe per camminare in questa palude della politica più bassa e gretta a cui assistiamo da molti, troppi anni; riempirlo di idee migliori e diffonderlo con la convinzione di fare qualcosa di giusto, di essere un Cittadino che partecipa ad "un cambiamento degno di essere chiamato tale".
Questo chiediamo con gran forza.


La RETE DEI CITTADINI è su http://retedeicittadini.it
.
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di Gianluca Bracca.

Tinto Brass che si presta ad accendere i riflettori dei media per la lista "di sinistra" alle elezioni regionali è la dimostrazione lampante della contiguità dei modi e della responsabilità civica che esprimono i cosiddetti schieramenti "destra"/"sinistra": una sorta di realtà virtuale, tutta televisiva e mediatica, dove si simula un combattimento a gaudio e sollazzo degli spettatori; non, come dovrebbe essere secondo semplice buon senso, uno scontro dialettico rivolto alla proposta delle migliori azioni per meglio amministrare la regione in cui viviamo. Le differenze, a ben guardare, si limitano soltanto alle diverse forme di incitamento ad un "tifo" da stadio, privo di contenuti e fondato esclusivamente sulla forma e sull'impatto emotivo.

Ma l'amministrazione dei beni comuni e del vivere civile è cosa seria, in quanto capace di influenzare pesantemente la vita di milioni di cittadini, ogni giorno e ad ogni ora, senza alcuna possibilità di scampo; il territorio in cui viviamo è il contenitore di tutti: sporcarlo, renderlo caotico e disorganizzato porta a cattive conseguenze per ciascuno di noi.
La macchina politica che si è venuta a creare negli ultimi anni si è resa ormai capace di incamerare a sè enormi quantità di denari pubblici, pagati in maniera salata dai cittadini, in larga parte dai più onesti.
I metodi li conosciamo: investimenti nella costruzione di opere inutili e dannose e spietato consumo di territorio per far posto al cemento e tutto l'indotto che ci ruota attorno; distruzione sistematica del sistema sanitario regionale, con grandi profitti per pochi privati ed enormi debiti pubblici e con scadente qualità del servizio per la maggior parte degli altri cittadini; folle politica di gestione dei rifiuti che ancora premia i consumi senza controllo e la movimentazione e lavorazione massiccia di materiali destinati ai vari falò (inceneritori) che si disseminano sul territorio, aumentando esponenzialmente, oltre alle spese di gestione, quelle sanitarie.

I media ufficiali fanno in modo di far contendere il governo della regione ai soli due "big" schierati, scelti a loro volta da altri "big", a colpi di notizie sempre più sensazionali, rendendo la competizione elettorale già viziata in partenza. Mai vedrete dare corretta informazione sul merito delle proposte, sui programmi, sui loro autori e sulle loro motivazioni: il messaggio che deve passare è che la proposta POLITICA avanzata da un gruppo di Cittadini non è degna di essere valutata ed approfondita nel merito, non è di questo quello di cui hanno bisogno gli "spettatori" laziali.

L'appello -lanciato a chi non è disposto a seguire per l'ennesima volta questa farsa mediatica, a chi ragiona sui reali problemi del paese e della regione, a chi ha intenzione di costruire un futuro migliore per i propri figli, a chi è fuori dalle logiche clientelari, dai miseri ed effimeri vantaggi personali elargiti dai favoritismi, a chi vorrebbe riflessa la propria "pulizia" intellettuale e dei comportamenti nella cosa pubblica- è quello di rivolgere un pensiero di interessamento, di approfondimento e di collaborazione fattiva al progetto della RETE DEI CITTADINI; premiarlo, dargli le gambe per camminare in questa palude della politica più bassa e gretta a cui assistiamo da molti, troppi anni; riempirlo di idee migliori e diffonderlo con la convinzione di fare qualcosa di giusto, di essere un Cittadino che partecipa ad "un cambiamento degno di essere chiamato tale".
Questo chiediamo con gran forza.


La RETE DEI CITTADINI è su http://retedeicittadini.it
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