domenica 13 dicembre 2009

Minacce al Sindaco di Gaeta. Il Partito del Sud esprime solidarietà ad Antonio Raimondi e a tutti i Consiglieri Comunali di Gaeta.



Il Sindaco Raimondi risponde ai giornalisti circa le minacce ricevute ieri in una busta imbottita, con dentro lettera e un bossolo di fucile da caccia al cinghiale.
Chi è stato? Polizia e carabinieri stanno indagando, e speriamo che gli autori di questa minaccia finiscano al Gabbio. La città è amministrata da due liste civiche.
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Minacce e proiettili, Raimondi: "Non è camorra, è invidia politica"


Il sindaco di Gaeta dopo le intimidazioni sull'ex Avir: "E' il partito della conservazione". Poi precisa: "Non accuso l'opposizione".



Gaeta: "La camorra non c'entra, questo sono invidie politiche locali". Il sindaco Raimondi, dopo lo choc per le buste con proiettili e minacce recapitate in Municipio, con espliciti riferimenti alla questione dell'ex Avir di cui si andava a discutere in consiglio comunale, reagisce smentendo ipotesi di pressioni criminali esterne e puntando invece il dito sui nemici gaetani della sua amministrazione.
I proiettili e le minacce erano indirizzati, oltre che al sindaco, anche al consigliere di maggioranza e presidente della commissione Urbanistica Marzio Padovani e al consigliere di opposizione Udc Giuseppe Matarazzo. "Ho ricevuto un proiettile - racconta Raimondi - un bossolo inesploso da caccia, di quelli usati per uccidere i cinghiali. Non ho esperienza di minacce del genere, ma non penso che questa sia un'intimidazione della criminalità organizzata. Se avessero voluto intimidirmi avrebbero usato ben altri metodi più pesanti".

Nelle lettere di minaccia, a quanto pare, si fa riferimento a presunti "patti" da rispettare. L'Americano respinge con sdegno qualunque ipotesi di pressioni da parte di entità criminali. "Se c'è una cosa di cui la mia amministrazione va molto orgogliosa è quella di aver alzato la guardia contro disonesti e criminali". Come spiegare allora un simile episodio, i proiettili, la vernice rossa sulla porta del Municipio, le minacce? Raimondi fa accuse che saranno destinate a provocare nuove polemiche. "Potrei dire addirittura che è uno scherzo. Non è legato alla criminalità ma a questo clima politico torbido, è il partito della conservazione che vuole avere la meglio contro questa amministrazione che vuole cambiare la città. Non è un caso se da due anni a questa parte, dalla mia elezioni, lo scontro politico in questa città è salito sempre più". E qui cita i vari progetti: dall'Avir al piano spiagge, dal porto commerciale ai beni demaniali eccetera.

Eppure le minacce riguardano specificatamente l'Avir e il suo imponente progetto imprenditoriale di riqualificazione. Perché l'ex vetreria? "Perché l'Avir rappresenta in assoluto l'inettitudine della classe politica gaetana degli ultimi trent'anni, è un monumento alla decadenza di questa città. Rifare l'Avir è il progetto più visibile, più eclatante, tra poco arriverà anche la ferrovia lì a pochi metri. Rimettere in moto questa città da fastidio alla forze politiche. Questa è un'intimidazione politica, non criminale, è invidia". Sta accusando l'opposizione di essere ispiratrice o mandante delle minacce? "Assolutamente no, del resto farò denuncia contro ignoti. Ma è innegabile questo clima politico. Non voglio interferire con lavoro delle forze dell'ordine, ma vi dico che anche loro ridevano sotto i baffi, sanno bene che la criminalità non fa questi gesti".

Fonte:Telefree
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Il Sindaco Raimondi risponde ai giornalisti circa le minacce ricevute ieri in una busta imbottita, con dentro lettera e un bossolo di fucile da caccia al cinghiale.
Chi è stato? Polizia e carabinieri stanno indagando, e speriamo che gli autori di questa minaccia finiscano al Gabbio. La città è amministrata da due liste civiche.
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Minacce e proiettili, Raimondi: "Non è camorra, è invidia politica"


Il sindaco di Gaeta dopo le intimidazioni sull'ex Avir: "E' il partito della conservazione". Poi precisa: "Non accuso l'opposizione".



Gaeta: "La camorra non c'entra, questo sono invidie politiche locali". Il sindaco Raimondi, dopo lo choc per le buste con proiettili e minacce recapitate in Municipio, con espliciti riferimenti alla questione dell'ex Avir di cui si andava a discutere in consiglio comunale, reagisce smentendo ipotesi di pressioni criminali esterne e puntando invece il dito sui nemici gaetani della sua amministrazione.
I proiettili e le minacce erano indirizzati, oltre che al sindaco, anche al consigliere di maggioranza e presidente della commissione Urbanistica Marzio Padovani e al consigliere di opposizione Udc Giuseppe Matarazzo. "Ho ricevuto un proiettile - racconta Raimondi - un bossolo inesploso da caccia, di quelli usati per uccidere i cinghiali. Non ho esperienza di minacce del genere, ma non penso che questa sia un'intimidazione della criminalità organizzata. Se avessero voluto intimidirmi avrebbero usato ben altri metodi più pesanti".

Nelle lettere di minaccia, a quanto pare, si fa riferimento a presunti "patti" da rispettare. L'Americano respinge con sdegno qualunque ipotesi di pressioni da parte di entità criminali. "Se c'è una cosa di cui la mia amministrazione va molto orgogliosa è quella di aver alzato la guardia contro disonesti e criminali". Come spiegare allora un simile episodio, i proiettili, la vernice rossa sulla porta del Municipio, le minacce? Raimondi fa accuse che saranno destinate a provocare nuove polemiche. "Potrei dire addirittura che è uno scherzo. Non è legato alla criminalità ma a questo clima politico torbido, è il partito della conservazione che vuole avere la meglio contro questa amministrazione che vuole cambiare la città. Non è un caso se da due anni a questa parte, dalla mia elezioni, lo scontro politico in questa città è salito sempre più". E qui cita i vari progetti: dall'Avir al piano spiagge, dal porto commerciale ai beni demaniali eccetera.

Eppure le minacce riguardano specificatamente l'Avir e il suo imponente progetto imprenditoriale di riqualificazione. Perché l'ex vetreria? "Perché l'Avir rappresenta in assoluto l'inettitudine della classe politica gaetana degli ultimi trent'anni, è un monumento alla decadenza di questa città. Rifare l'Avir è il progetto più visibile, più eclatante, tra poco arriverà anche la ferrovia lì a pochi metri. Rimettere in moto questa città da fastidio alla forze politiche. Questa è un'intimidazione politica, non criminale, è invidia". Sta accusando l'opposizione di essere ispiratrice o mandante delle minacce? "Assolutamente no, del resto farò denuncia contro ignoti. Ma è innegabile questo clima politico. Non voglio interferire con lavoro delle forze dell'ordine, ma vi dico che anche loro ridevano sotto i baffi, sanno bene che la criminalità non fa questi gesti".

Fonte:Telefree
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