mercoledì 16 settembre 2009

Terremoto, all'epoca dell'Irpinia le case furono consegnate prima



Di Antonello Caporale



"Non credo che siano possibili paragoni al mondo". Così Guido Bertolaso ieri al Tg1 delle otto. Tempi da record, meraviglia mondiale per le casette di Onna, i prefabbricati in legno costruiti dalla Provincia di Trento.
15 settembre 2009. 162 giorni trascorsi dal sisma 47 casette in legno tipo chalet consegnate. Circa 200 persone ricoverate.

25 aprile 1981. 122 giorni trascorsi dal sisma, 150 casette in legno tipo chalet (Rubner costruzioni) consegnate a Laviano, Salerno. 450 persone ricoverate.
Un paragone, almeno uno è dunque possibile. E trent'anni fa non esisteva nemmeno la Protezione civile, non esistevano strade decenti, erano crollati i ponti. Per raggiungere l'Irpinia si impiegarono giorni. Il coordinamento dei soccorsi fu affidato, diciamo cosi, al radiogiornale della Rai. Chi poteva telefonava e dava le indicazioni, urlava il luogo del disastro.

Si ascoltava la radio per capire dove ci fosse bisogno. "A Balvano, a Balvano! La chiesa è crollata, 80 fedeli sepolti, urlò il conduttore". L'autocolonna prese la direzione di Balvano, ma si scordò di Baragiano, di Ricigliano. Da lì (altri trenta seppelliti) nessuno aveva chiamato...

Solo i morti di Laviano (300 su 1500 abitanti) sono stati pari a quelli sofferti in tutto il territorio abruzzese. E, per dire del tempo e dell'organizzazione, a Laviano riuscirono a consegnare dopo quasi una settimana tutte le bare occorrenti, e le ultime furono ammassate ai lati di due tornanti di montagna. A dirigere le operazioni di soccorso da Roma fu incaricato Giuseppe Zamberletti. Da solo, quasi a mani nude.

"Eppure al mio paese le prime case in legno arrivarono già a febbraio, una ventina di alloggi con tutti i servizi - ricorda il sindaco Rocco Falivena - A marzo la metà della popolazione era al caldo, negli stessi chalet che sono sorti ad Onna. Per dire: alcuni di questi ora, anno 2009, li abbiamo trasformati in albergo. A maggio dell'81 tutti gli sfollati, nessono escluso, riuscirono ad avere il salottino, la camera da letto riscaldata, il piccolo patio con giardino. In tutta franchezza quella di Onna mi sembra una zingarata".

Per capirci. Trent'anni fa ci furono quasi tremila morti, trecentomila senzatetto e un'Italia divisa in due. Alcuni villaggi furono raggiunti e assistiti dai militari ai primi di dicembre dell'80 (il sisma ci fu il 23 novembre), gli ultimi morti furono seppelliti dopo 21 giorni. Malgrado tutto, il sistema di prefabbricazione pesante fu realizzato in trecento comuni e in tempi che, l'avesse saputo, Bertolaso avrebbe definito incredibili, stratosferici, supercosmici.



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Di Antonello Caporale



"Non credo che siano possibili paragoni al mondo". Così Guido Bertolaso ieri al Tg1 delle otto. Tempi da record, meraviglia mondiale per le casette di Onna, i prefabbricati in legno costruiti dalla Provincia di Trento.
15 settembre 2009. 162 giorni trascorsi dal sisma 47 casette in legno tipo chalet consegnate. Circa 200 persone ricoverate.

25 aprile 1981. 122 giorni trascorsi dal sisma, 150 casette in legno tipo chalet (Rubner costruzioni) consegnate a Laviano, Salerno. 450 persone ricoverate.
Un paragone, almeno uno è dunque possibile. E trent'anni fa non esisteva nemmeno la Protezione civile, non esistevano strade decenti, erano crollati i ponti. Per raggiungere l'Irpinia si impiegarono giorni. Il coordinamento dei soccorsi fu affidato, diciamo cosi, al radiogiornale della Rai. Chi poteva telefonava e dava le indicazioni, urlava il luogo del disastro.

Si ascoltava la radio per capire dove ci fosse bisogno. "A Balvano, a Balvano! La chiesa è crollata, 80 fedeli sepolti, urlò il conduttore". L'autocolonna prese la direzione di Balvano, ma si scordò di Baragiano, di Ricigliano. Da lì (altri trenta seppelliti) nessuno aveva chiamato...

Solo i morti di Laviano (300 su 1500 abitanti) sono stati pari a quelli sofferti in tutto il territorio abruzzese. E, per dire del tempo e dell'organizzazione, a Laviano riuscirono a consegnare dopo quasi una settimana tutte le bare occorrenti, e le ultime furono ammassate ai lati di due tornanti di montagna. A dirigere le operazioni di soccorso da Roma fu incaricato Giuseppe Zamberletti. Da solo, quasi a mani nude.

"Eppure al mio paese le prime case in legno arrivarono già a febbraio, una ventina di alloggi con tutti i servizi - ricorda il sindaco Rocco Falivena - A marzo la metà della popolazione era al caldo, negli stessi chalet che sono sorti ad Onna. Per dire: alcuni di questi ora, anno 2009, li abbiamo trasformati in albergo. A maggio dell'81 tutti gli sfollati, nessono escluso, riuscirono ad avere il salottino, la camera da letto riscaldata, il piccolo patio con giardino. In tutta franchezza quella di Onna mi sembra una zingarata".

Per capirci. Trent'anni fa ci furono quasi tremila morti, trecentomila senzatetto e un'Italia divisa in due. Alcuni villaggi furono raggiunti e assistiti dai militari ai primi di dicembre dell'80 (il sisma ci fu il 23 novembre), gli ultimi morti furono seppelliti dopo 21 giorni. Malgrado tutto, il sistema di prefabbricazione pesante fu realizzato in trecento comuni e in tempi che, l'avesse saputo, Bertolaso avrebbe definito incredibili, stratosferici, supercosmici.



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3 commenti:

lucano ha detto...

Ricordo pure io il terremoto dell'Irpinia che interessò pure la Basilicata. Ricordo le colonne di soccorso calabresi e siciliane che attraversavano il mio paese .Ricordo la grande confusione insieme al grande slancio . Allora nacque la Protezione Civile ed imparammo che nei momenti difficili - uno deve comandare - . Questa volta è stato tutto più ordinato sotto una sola regia che sapeva cosa occorreva e dove occorreva . Per adesso appuntiamoci una medaglia e quando impareremo a non rubare sul cemento saremo proprio perfetti.

NON MI ARRENDO ha detto...

Mi sembra che proprio così perfetto non sia stato, l'articolo in questione infatti lo fa rilevare.

Paolo ha detto...

io ho parenti sia a salerno che ad avellino, la mia casa paterna in provincia di avellino è stata abbattuta per le conseguenze del terremoto come pure quella materna, le case consegnate, nella migliore delle ipotesi erano i cantainer che puoi ancora oggi ammirare al mio paese, altrimenti tende. Il commissario straordinario per la protezione civile c'era ed era Zamberletti cosa che una persona informata come te dovrebbe ricordare... Ma dove ha preso queste notizie Antonello Caporale? Sarà l'odio per Silvio che fa travisare la realtà e perdere l'obiettività? Conosco le case di legno consegnate in abruzzo, magari la mia casa paterna fosse stata ricostruita così (18 anni dopo il terremoto), e magari fosse stata ricostruita quella materna!!!

 
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