mercoledì 29 aprile 2009

Principi, nani e ballerine.


Di Enzo Riccio



Alla derelitta politica italiana mancava solo la perla della candidatura del principe Emanuele Filiberto, ora il circo e' al completo!

Anni fa, in pieno craxismo, si parlava di "nani e ballerine", ma facevano da contorno, ora invece si presentano in prima persona e più la notorietà viene da trasmissioni televisive insulse, più c'e' la voglia dei partiti di accappararsi queste tristi figure.
Mentre in casa Berlusconi c'e' una telenovela in corso, l'UDC ha ufficializzato la candidatura del principe dei cetriolini alle elezioni europee, un principe che si e' distinto per le sue qualità di ballerino (?) ad una recente trasmissione televisiva, ovviamente viene da pensare che tutte queste apparizioni, così qualificate, educative ed importanti, facevano parte di una strategia per l'ingresso in politica.

E' vero che oggi nessuno ha alti requisiti morali da mostrare, ne' il centro-destra delle veline e delle soubrette e del presidente tuttofare che oramai sembra più totòtruffa (e che il vero principe De Curtis mi perdoni...), nè il centro-sinistra impantanato ancora in Campania nella gestione della rete clientelare Bassoliniana e della sua pesante eredità per la gestione della crisi dei rifiuti, una cosa che da la possibilità perfino ad un esponente del centro-destra in odor di camorra (il suo nome risulta insieme a quello di Cosentino nei verbali dei pentiti nei processi contro i casalesi...) di avere speranze di vittoria alle prossime provinciali.

Ma l'ingresso di un erede di casa Savoia per noi del meridionalismo identitario è una cosa ancora più grave, riapre ferite ancora aperte e sanguinose e ci ricorda che dobbiamo continuare a subire oltre la colonizzazione del Centro-Nord anche l'umiliazione della dinastia più nefasta per la nostra storia.
L'erede di quel "re galantuomo" che invase uno stato libero ed indipendente senza una dichiarazione di guerra nel 1860, che decise per la repressione con centinaia di migliaia di morti nella guerra civile (chiamata ignobilmente "brigantaggio" invece che "resistenza"), per i lager dei soldati napoletani e siciliani a Fenestrelle e nel canavese, per gli eccidi e le stragi di Cialdini e La Marmora, generali bravissimi a sparare sulla folla inerme e codardi di fronte un nemico vero ed organizzato.

Non posso non condividere pienamente il nostro comunicato e la nota del nostro segretario nazionale Antonio Ciano che dovrebbe essere condivisa da tutte le formazioni meridionaliste, neoborboniche, duosiciliane etc etc...


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Di Enzo Riccio



Alla derelitta politica italiana mancava solo la perla della candidatura del principe Emanuele Filiberto, ora il circo e' al completo!

Anni fa, in pieno craxismo, si parlava di "nani e ballerine", ma facevano da contorno, ora invece si presentano in prima persona e più la notorietà viene da trasmissioni televisive insulse, più c'e' la voglia dei partiti di accappararsi queste tristi figure.
Mentre in casa Berlusconi c'e' una telenovela in corso, l'UDC ha ufficializzato la candidatura del principe dei cetriolini alle elezioni europee, un principe che si e' distinto per le sue qualità di ballerino (?) ad una recente trasmissione televisiva, ovviamente viene da pensare che tutte queste apparizioni, così qualificate, educative ed importanti, facevano parte di una strategia per l'ingresso in politica.

E' vero che oggi nessuno ha alti requisiti morali da mostrare, ne' il centro-destra delle veline e delle soubrette e del presidente tuttofare che oramai sembra più totòtruffa (e che il vero principe De Curtis mi perdoni...), nè il centro-sinistra impantanato ancora in Campania nella gestione della rete clientelare Bassoliniana e della sua pesante eredità per la gestione della crisi dei rifiuti, una cosa che da la possibilità perfino ad un esponente del centro-destra in odor di camorra (il suo nome risulta insieme a quello di Cosentino nei verbali dei pentiti nei processi contro i casalesi...) di avere speranze di vittoria alle prossime provinciali.

Ma l'ingresso di un erede di casa Savoia per noi del meridionalismo identitario è una cosa ancora più grave, riapre ferite ancora aperte e sanguinose e ci ricorda che dobbiamo continuare a subire oltre la colonizzazione del Centro-Nord anche l'umiliazione della dinastia più nefasta per la nostra storia.
L'erede di quel "re galantuomo" che invase uno stato libero ed indipendente senza una dichiarazione di guerra nel 1860, che decise per la repressione con centinaia di migliaia di morti nella guerra civile (chiamata ignobilmente "brigantaggio" invece che "resistenza"), per i lager dei soldati napoletani e siciliani a Fenestrelle e nel canavese, per gli eccidi e le stragi di Cialdini e La Marmora, generali bravissimi a sparare sulla folla inerme e codardi di fronte un nemico vero ed organizzato.

Non posso non condividere pienamente il nostro comunicato e la nota del nostro segretario nazionale Antonio Ciano che dovrebbe essere condivisa da tutte le formazioni meridionaliste, neoborboniche, duosiciliane etc etc...


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