mercoledì 18 marzo 2009

“Un disegno complessivo per svuotare il Medio Oriente dai cristiani”(Monsignor Shlemon Warduni, vescovo cattolico di Baghdad)



Iraq: cristiani stanno sparendo dal Medio Oriente

“Noi cristiani corriamo il pericolo di sparire dal Medio Oriente, siamo isolati e abbiamo bisogno di aiuto urgente”. E’ l’appello di Mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad, che in un incontro a Torino promosso dalla arcidiocesi, ha fatto il punto sulla situazione della minoranza cristiana in Iraq, “tollerata ma sottoposta a continue intimidazioni e minacce che sovente degenerano in rapimenti e omicidi di religiosi e laici”.


Secondo il sito Baghdadhope, che riporta la notizia, ‘il forte timore di Warduni è avallato dai numeri che disegnano il consistente calo della popolazione cristiana nei diversi Stati del Vicino e Medio Oriente’: “In Iraq i cristiani erano il 3% sotto il regime di Saddam e oggi sono al 2%. A Mosul, dove un anno fa fu trovato morto il vescovo Rahho, i cristiani erano 25 mila e adesso poche centinaia. 2500 famiglie hanno lasciato le loro case anche se molte di queste sono tornate. Oggi viviamo le conseguenze e i danni della guerra, con carenza di elettricità, mancanza di gasolio in un Paese che galleggia sul petrolio, assenza di ventilatori con 50 gradi d'estate, rapimenti e atti terroristici che continuano”.


Per Warduni “i tempi sono maturi per promuovere un Sinodo generale per i cristiani in tutto il Medio Oriente. La situazione è tale che fa immaginare un disegno complessivo per svuotare il Medio Oriente dai cristiani”.

Monsignor Warduni ha ripercorso la storia di un popolo condannato a vivere con le guerre: prima il lungo e sanguinoso conflitto con l'Iran, poi la guerra del Golfo, l'occupazione del Kuwait, il terribile e doloroso embargo, l'invasione americana e infine il ‘dopoguerra’ segnato da attentati kamikaze, autobomba, stragi infinite.
E oggi, dichiara il vescovo iracheno, "viviamo le conseguenze e i danni della guerra, con carenza di elettricità, mancanza di gasolio in un Paese che galleggia sul petrolio, assenza di ventilatori con 50 gradi d'estate, rapimenti e atti terroristici che continuano. Venite in Iraq per sperimentare cos'è l'inferno!

Io stesso mi sono salvato miracolosamente più volte come quel giorno che un'auto è saltata in aria a un check-point a pochi metri dalla mia macchina oppure quando la vettura che guidavo è stata mitragliata in pieno centro".


Mons. Warduni conclude ribadendo che una piccola minoranza, quella cristiana, rischia di scomparire in tutta la regione mediorientale. In Palestina i cristiani sono meno del 2%, in Giordania il 4%, in Egitto il 10% , in gran parte copti, in Iran lo 0,1%, in Arabia Saudita non c'è nessun cristiano, mentre in Iraq l'avvenire dei cristiani è molto incerto e dipende dal futuro del Paese che appare irto di ostacoli anche se non mancano le possibilità di un miglioramento generale. Il dramma non riguarda solo i cristiani che erano 800.000 prima di dimezzarsi ma tutto il popolo iracheno perché i profughi sono oltre due milioni e mezzo e pochi sono quelli che rientrano in patria.

Fonte:Vivereitalia

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Iraq: cristiani stanno sparendo dal Medio Oriente

“Noi cristiani corriamo il pericolo di sparire dal Medio Oriente, siamo isolati e abbiamo bisogno di aiuto urgente”. E’ l’appello di Mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad, che in un incontro a Torino promosso dalla arcidiocesi, ha fatto il punto sulla situazione della minoranza cristiana in Iraq, “tollerata ma sottoposta a continue intimidazioni e minacce che sovente degenerano in rapimenti e omicidi di religiosi e laici”.


Secondo il sito Baghdadhope, che riporta la notizia, ‘il forte timore di Warduni è avallato dai numeri che disegnano il consistente calo della popolazione cristiana nei diversi Stati del Vicino e Medio Oriente’: “In Iraq i cristiani erano il 3% sotto il regime di Saddam e oggi sono al 2%. A Mosul, dove un anno fa fu trovato morto il vescovo Rahho, i cristiani erano 25 mila e adesso poche centinaia. 2500 famiglie hanno lasciato le loro case anche se molte di queste sono tornate. Oggi viviamo le conseguenze e i danni della guerra, con carenza di elettricità, mancanza di gasolio in un Paese che galleggia sul petrolio, assenza di ventilatori con 50 gradi d'estate, rapimenti e atti terroristici che continuano”.


Per Warduni “i tempi sono maturi per promuovere un Sinodo generale per i cristiani in tutto il Medio Oriente. La situazione è tale che fa immaginare un disegno complessivo per svuotare il Medio Oriente dai cristiani”.

Monsignor Warduni ha ripercorso la storia di un popolo condannato a vivere con le guerre: prima il lungo e sanguinoso conflitto con l'Iran, poi la guerra del Golfo, l'occupazione del Kuwait, il terribile e doloroso embargo, l'invasione americana e infine il ‘dopoguerra’ segnato da attentati kamikaze, autobomba, stragi infinite.
E oggi, dichiara il vescovo iracheno, "viviamo le conseguenze e i danni della guerra, con carenza di elettricità, mancanza di gasolio in un Paese che galleggia sul petrolio, assenza di ventilatori con 50 gradi d'estate, rapimenti e atti terroristici che continuano. Venite in Iraq per sperimentare cos'è l'inferno!

Io stesso mi sono salvato miracolosamente più volte come quel giorno che un'auto è saltata in aria a un check-point a pochi metri dalla mia macchina oppure quando la vettura che guidavo è stata mitragliata in pieno centro".


Mons. Warduni conclude ribadendo che una piccola minoranza, quella cristiana, rischia di scomparire in tutta la regione mediorientale. In Palestina i cristiani sono meno del 2%, in Giordania il 4%, in Egitto il 10% , in gran parte copti, in Iran lo 0,1%, in Arabia Saudita non c'è nessun cristiano, mentre in Iraq l'avvenire dei cristiani è molto incerto e dipende dal futuro del Paese che appare irto di ostacoli anche se non mancano le possibilità di un miglioramento generale. Il dramma non riguarda solo i cristiani che erano 800.000 prima di dimezzarsi ma tutto il popolo iracheno perché i profughi sono oltre due milioni e mezzo e pochi sono quelli che rientrano in patria.

Fonte:Vivereitalia

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