domenica 22 febbraio 2009

Scuola: in Calabria 1.682 precari rischiano da aprile di rimanere a casa


Dal 1 aprile 1.682 lavoratori ex LSU, fra Cocococ impegnati in servizi amministrativi e personale delle pulizie impegnato nelle scuole, rimarranno senza stipendi e senza lavoro".

A sostenerlo sono il segretario generale Nidil-Cgil Calabria Antonio Cimino ed il segretario generale Filcams-Cgil Calabria Aldo Libri.

"Ad aggravare lo stato di precarietà e di disoccupazione in Calabria - hanno proseguito - arrivano i tagli dei finanziamenti del Governo, frutto di una politica che non guarda alla necessità ed all'importanza dei servizi erogati, ma a scaricare gli effetti della crisi sui lavoratori. A pagare la crisi anche questa volta i lavoratori che vivono la condizione di precarietà".

"Tutti a casa - hanno sostenuto Cimino e Libri - e centinaia di scuole in Calabria si ritroveranno in condizioni di difficoltà, con tutti i rischi in termini di igiene per gli alunni e di disagio per le famiglie. Eppure nel corso della discussione sulla legge finanziaria il sen. Achille Passoni aveva presentato un emendamento per destinare 400 milioni di euro al pagamento degli stipendi di questi lavoratori che in Italia sono circa 15.400. L'emendamento è stato rigettato anche con i voti delle rappresentanze parlamentari meridionali e calabresi della maggioranza.

Da Roma, dalle stanze del Ministero della Pubblica Istruzione arrivano segnali negativi sulla possibilità che possano continuare a svolgere il loro lavoro, che, così come viene svolto attualmente, genera un risparmio del 25% sull'organico del corrispondente personale scolastico".


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Dal 1 aprile 1.682 lavoratori ex LSU, fra Cocococ impegnati in servizi amministrativi e personale delle pulizie impegnato nelle scuole, rimarranno senza stipendi e senza lavoro".

A sostenerlo sono il segretario generale Nidil-Cgil Calabria Antonio Cimino ed il segretario generale Filcams-Cgil Calabria Aldo Libri.

"Ad aggravare lo stato di precarietà e di disoccupazione in Calabria - hanno proseguito - arrivano i tagli dei finanziamenti del Governo, frutto di una politica che non guarda alla necessità ed all'importanza dei servizi erogati, ma a scaricare gli effetti della crisi sui lavoratori. A pagare la crisi anche questa volta i lavoratori che vivono la condizione di precarietà".

"Tutti a casa - hanno sostenuto Cimino e Libri - e centinaia di scuole in Calabria si ritroveranno in condizioni di difficoltà, con tutti i rischi in termini di igiene per gli alunni e di disagio per le famiglie. Eppure nel corso della discussione sulla legge finanziaria il sen. Achille Passoni aveva presentato un emendamento per destinare 400 milioni di euro al pagamento degli stipendi di questi lavoratori che in Italia sono circa 15.400. L'emendamento è stato rigettato anche con i voti delle rappresentanze parlamentari meridionali e calabresi della maggioranza.

Da Roma, dalle stanze del Ministero della Pubblica Istruzione arrivano segnali negativi sulla possibilità che possano continuare a svolgere il loro lavoro, che, così come viene svolto attualmente, genera un risparmio del 25% sull'organico del corrispondente personale scolastico".


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