già in caduta libera
per il consenso politico,
lascia sempre più a desiderare
anche sotto il profilo del bon ton
Di Gino Giammarino
Le buone norme dell'educazione e della cavalleria, per chi ancora le ricorda, impongono il rispetto verso una signora, tantopiù se avanti con gli anni. Purtroppo, però, queste poche righe non si soffermano sull'accanimento terapeutico messo in campo dalla sindaca (a proposito, ma si dice "sindaca" o "s'indaga"?) di Napoli Rosa Iervolino Russo per tenere in vita quella giunta partenopea che più di tutte le altre italiche rimanda immediatamente ad Emanuela Englaro. Nossignori, queste dolenti note riguardano proprio quell'etichetta che dovrebbe essere patrimonio culturale e genetico di una vera signora e che la Iervolino ben conosceva quando ha iniziato il suo primo mandato, ma che oggi, diventata "Rosetta", sembra aver via, via, smarrito.
Leggo con sorpresa il giudizio di alcuni quotidiani che valutano il fatto che si sia portata, con finalità ricattatorie, un registratore nascosto ad una riunione politica come una "caduta di stile": ma quale?!
Va detto, però, che non a caso si parla di prima cittadina. La "Rosetta" di oggi è, infatti, paradigmatica di tutti gli altri suoi concittadini, dal secondo all'ultimo, che hanno smarrito giorno per giorno, senza rendersene conto, i cardini fondamentali della convivenza civile. E sono anche convinti di poter dare lezioni di vita agli altri. Lasciamoli fare, diciamogli sempre di sì: "Tanto, in fondo, non muore nessuno!"
(questa c'è l'ho sulla punta della lingua, ma non mi ricordo chi la cantava: vogliate perdonarmi, non si è giovani in eterno).
Fonte:Il Brigante
La Rosetta i cardini della convivenza civile forse già li aveva molto vaghi dal momento in cui ha vinto la sua elezione a sindaco. Quella sera l’ho sentita affermare che con lei aveva vinto la Napoli degli onesti. Ora io non ho particolari simpatie politiche , vivo nel profondo Nord e in più sarei pronta a baciare le corna di Belzebù se portasse veramente l’ordine a Napoli ma non trovo affatto “carino nè educato né di bon ton” dare del ladro a quella parte della città che non l’aveva votata .
RispondiEliminaSperiamo che nel nuovo rimpasto non ci siano altri “onesti” come i primi.
Connie Castellano