mercoledì 21 gennaio 2009

Le famiglie degli eroi di Stato scendono in piazza a sostegno di Luigi Apicella.


L' Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia aderisce ufficialmente al comitato promotore della manifestazione, indetta a Roma il 28 gennaio, a sostegno del Procuratore Capo di Salerno, Luigi Apicella.

Una nutrita delegazione dell' associazione sarà presente a Roma per manifestare il dissenso dei familiari delle vittime di mafia raccolti nell' omonima associazione.

"La sospensione di Apicella - hanno dichiarato i familiari in una nota per voce del presidente Sonia Alfano, di Salvatore Borsellino e di Benny Calasanzio - è l'atto di completamento della distruzione del sistema democratico italiano.

La Procura di Salerno - proseguono i familiari nella nota - è stata smantellata dal potere politico senza alcuna motivazione sensata ma solo per aver avuto l'ardire di indagare su politici, imprenditori, amministratori e funzionari corrotti.

La prova definitiva che la nostra democrazia sia ormai moribonda sta nelle dichiarazioni del presidente delI' ANM, Luca Palamara, che considera come "anticorpi" del sistema istituzionale un' arbitraria decisione politica a danno della sacrosanta autonomia della magistratura.

Se anche gli organi associativi della magistratura si sono adeguati al piccolo colpo di Stato che la decisione del CSM ha sancito non resta altro da fare che scendere in piazza in prima persona a pretendere che in Italia si reinstauri un sistema democratico".


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L' Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia aderisce ufficialmente al comitato promotore della manifestazione, indetta a Roma il 28 gennaio, a sostegno del Procuratore Capo di Salerno, Luigi Apicella.

Una nutrita delegazione dell' associazione sarà presente a Roma per manifestare il dissenso dei familiari delle vittime di mafia raccolti nell' omonima associazione.

"La sospensione di Apicella - hanno dichiarato i familiari in una nota per voce del presidente Sonia Alfano, di Salvatore Borsellino e di Benny Calasanzio - è l'atto di completamento della distruzione del sistema democratico italiano.

La Procura di Salerno - proseguono i familiari nella nota - è stata smantellata dal potere politico senza alcuna motivazione sensata ma solo per aver avuto l'ardire di indagare su politici, imprenditori, amministratori e funzionari corrotti.

La prova definitiva che la nostra democrazia sia ormai moribonda sta nelle dichiarazioni del presidente delI' ANM, Luca Palamara, che considera come "anticorpi" del sistema istituzionale un' arbitraria decisione politica a danno della sacrosanta autonomia della magistratura.

Se anche gli organi associativi della magistratura si sono adeguati al piccolo colpo di Stato che la decisione del CSM ha sancito non resta altro da fare che scendere in piazza in prima persona a pretendere che in Italia si reinstauri un sistema democratico".


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