giovedì 8 gennaio 2009

IN MEMORIA DI BEPPE ALFANO - 8 gennaio 1993 , per non dimenticare.



Giuseppe Aldo Felice Alfano detto Beppe (Barcellona Pozzo di Gotto, 1945 Barcellona Pozzo di Gotto, 8 gennaio 1993) è stato un giornalista italiano, ucciso per mano della mafia.Frequentò la facoltà di Economia e Commercio all'Università di Messina dove conobbe Mimma Barbarò, sua futura moglie.

Dopo la morte del padre lascia gli studi e si trasferisce a Cavedine, vicino a Trento, trovando lavoro come insegnante di educazione tecnica alle scuole medie e ritornando in Sicilia nel 1976. Appassionato di giornalismo e militante di destra (in gioventù fu militante di Ordine Nuovo e poi del MSI-DN), Alfano comincia a collaborare con alcune radio provinciali, con l'emittente locale Radio Tele Mediterranea ed è corrispondente de La Sicilia di Catania.

La sua attività giornalistica è rivolta soprattutto verso uomini d'affari, mafiosi latitanti, politici e amministratori locali e massoneria. La sua operosità e il suo lavoro diedero fastidio a più di una persona. La notte dell'8 gennaio 1993 fu colpito da tre proiettili mentre era alla guida della sua auto in via Marconi a Barcellona. Alla morte seguì un lungo processo, tuttora non concluso, che condannò un boss locale all'ergastolo per aver organizzato l'omicidio, lasciando ancora ignoti i veri mandanti.

Al momento la figlia Sonia Alfano è molto impegnata nel preservare la memoria del padre e i diritti delle vittime della mafia, oltre che nel condurre un'intensa attività informativa relativamente alla criminalità organizzata.

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Giuseppe Aldo Felice Alfano detto Beppe (Barcellona Pozzo di Gotto, 1945 Barcellona Pozzo di Gotto, 8 gennaio 1993) è stato un giornalista italiano, ucciso per mano della mafia.Frequentò la facoltà di Economia e Commercio all'Università di Messina dove conobbe Mimma Barbarò, sua futura moglie.

Dopo la morte del padre lascia gli studi e si trasferisce a Cavedine, vicino a Trento, trovando lavoro come insegnante di educazione tecnica alle scuole medie e ritornando in Sicilia nel 1976. Appassionato di giornalismo e militante di destra (in gioventù fu militante di Ordine Nuovo e poi del MSI-DN), Alfano comincia a collaborare con alcune radio provinciali, con l'emittente locale Radio Tele Mediterranea ed è corrispondente de La Sicilia di Catania.

La sua attività giornalistica è rivolta soprattutto verso uomini d'affari, mafiosi latitanti, politici e amministratori locali e massoneria. La sua operosità e il suo lavoro diedero fastidio a più di una persona. La notte dell'8 gennaio 1993 fu colpito da tre proiettili mentre era alla guida della sua auto in via Marconi a Barcellona. Alla morte seguì un lungo processo, tuttora non concluso, che condannò un boss locale all'ergastolo per aver organizzato l'omicidio, lasciando ancora ignoti i veri mandanti.

Al momento la figlia Sonia Alfano è molto impegnata nel preservare la memoria del padre e i diritti delle vittime della mafia, oltre che nel condurre un'intensa attività informativa relativamente alla criminalità organizzata.

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