mercoledì 26 novembre 2008

Terra Santa: gli squadristi di Hebron


Ricevo da Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza e posto:



“Le famiglie di Hebron subiscono violenze nei loro campi e nelle loro case, lungo le strade che conducono ai loro villaggi, agli ospedali, alle scuole; nemmeno i bambini possono andare tranquillamente a scuola e per il rischio di attacchi devono essere scortati da militari israeliani; nonostante questa tutela, durante l’ultimo anno scolastico questi bambini sono stati attaccati da coloni in 14 occasioni”: lo ha detto alla MISNA Piergiorgio Rosetti dell'associazione di Ravenna ‘Humanity together’, in una telefonata successiva agli scontri accaduti a Hebron tra palestinesi, soldati e agenti di polizia da una parte e dall'altra decine di coloni e di militanti israeliani di estrema destra. (…) “La nostra missione è far sapere la verità al popolo israeliano e a tutto il mondo” dice Huraini in un video sulla situazione di Hebron di cui Rosetti ha parlato alla MISNA. Nel suo giro italiano, Huraini parlerà di questo e dei 650 coloni ebrei che vivono a Hebron, enclave fortificata nel cuore di una città palestinese di 180 mila abitanti. A un anno dal 'Vertice di Annapolis', organizzato negli Stati Uniti, non sono nemmeno all’orizzonte le condizioni che avrebbero dovuto portare alla creazione di uno stato palestinese e quindi alla pace. (…)

(Agenzia Misna del 21 novembre 2008)


Terra Santa – Frontiere israeliane: chiuse per la Chiesa Cattolica…

GERUSALEMME - I cristiani di Gaza non possono assistere alla Messa domenicale. Questa domenica mattina, infatti, le autorità israeliane hanno impedito al Nunzio Apostolico in Israele, l'Arcivescovo Antonio Franco, di entrare a Gaza per celebrarvi la Messa, nonostante il precedente coordinamento con funzionari del Ministero degli Esteri israeliano e dell'Esercito, avviato da martedì scorso. Lo rende noto il Patriarcato latino di Gerusalemme, sottolineando che il Nunzio è arrivato al varco di Erez verso le 8.15 di domenica, accompagnato dai sacerdoti del Patriarcato latino padre Shawqi Baterian e padre Humam Khzouz e dal segretario della Nunziatura, ma si è visto proibito l'ingresso a Gaza. La delegazione è rimasta più di tre ore al varco, ma le autorità israeliane hanno insistito nel non concedere il permesso di entrare a Gaza, lasciando entrare invece varie squadre della Croce Rossa e delle Nazioni Unite. L'Arcivescovo Franco, che è anche Delegato Apostolico a Gerusalemme e in Palestina, voleva celebrare la Messa nella chiesa della Sacra Famiglia di Gaza con i fedeli locali nell'ultima domenica prima dell'inizio dell'Avvento per sottolineare che la Santa Sede è vicina al popolo di Gaza e alle comunità cristiane del luogo in questo difficile periodo. La parrocchia di Gaza è vacante, visto che il parroco, monsignor Manuel Mussallam, la scorsa settimana ha ricevuto il permesso di andare a far visita alla sua famiglia a Bir Zeit (nella West Bank) dopo otto anni a Gaza. Aver lasciato i fedeli senza Messa, sottolinea il Patriarcato latino, “è ritenuto non sono una violazione delle relazioni diplomatiche tra gli Stati, ma anche una violazione del diritto dei fedeli di poter praticare il culto senza ostacoli, almeno la domenica e nelle feste”.

(Agenzia Zenit del 24.11.2008)
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Ricevo da Centro studi Giuseppe Federici - Per una nuova insorgenza e posto:



“Le famiglie di Hebron subiscono violenze nei loro campi e nelle loro case, lungo le strade che conducono ai loro villaggi, agli ospedali, alle scuole; nemmeno i bambini possono andare tranquillamente a scuola e per il rischio di attacchi devono essere scortati da militari israeliani; nonostante questa tutela, durante l’ultimo anno scolastico questi bambini sono stati attaccati da coloni in 14 occasioni”: lo ha detto alla MISNA Piergiorgio Rosetti dell'associazione di Ravenna ‘Humanity together’, in una telefonata successiva agli scontri accaduti a Hebron tra palestinesi, soldati e agenti di polizia da una parte e dall'altra decine di coloni e di militanti israeliani di estrema destra. (…) “La nostra missione è far sapere la verità al popolo israeliano e a tutto il mondo” dice Huraini in un video sulla situazione di Hebron di cui Rosetti ha parlato alla MISNA. Nel suo giro italiano, Huraini parlerà di questo e dei 650 coloni ebrei che vivono a Hebron, enclave fortificata nel cuore di una città palestinese di 180 mila abitanti. A un anno dal 'Vertice di Annapolis', organizzato negli Stati Uniti, non sono nemmeno all’orizzonte le condizioni che avrebbero dovuto portare alla creazione di uno stato palestinese e quindi alla pace. (…)

(Agenzia Misna del 21 novembre 2008)


Terra Santa – Frontiere israeliane: chiuse per la Chiesa Cattolica…

GERUSALEMME - I cristiani di Gaza non possono assistere alla Messa domenicale. Questa domenica mattina, infatti, le autorità israeliane hanno impedito al Nunzio Apostolico in Israele, l'Arcivescovo Antonio Franco, di entrare a Gaza per celebrarvi la Messa, nonostante il precedente coordinamento con funzionari del Ministero degli Esteri israeliano e dell'Esercito, avviato da martedì scorso. Lo rende noto il Patriarcato latino di Gerusalemme, sottolineando che il Nunzio è arrivato al varco di Erez verso le 8.15 di domenica, accompagnato dai sacerdoti del Patriarcato latino padre Shawqi Baterian e padre Humam Khzouz e dal segretario della Nunziatura, ma si è visto proibito l'ingresso a Gaza. La delegazione è rimasta più di tre ore al varco, ma le autorità israeliane hanno insistito nel non concedere il permesso di entrare a Gaza, lasciando entrare invece varie squadre della Croce Rossa e delle Nazioni Unite. L'Arcivescovo Franco, che è anche Delegato Apostolico a Gerusalemme e in Palestina, voleva celebrare la Messa nella chiesa della Sacra Famiglia di Gaza con i fedeli locali nell'ultima domenica prima dell'inizio dell'Avvento per sottolineare che la Santa Sede è vicina al popolo di Gaza e alle comunità cristiane del luogo in questo difficile periodo. La parrocchia di Gaza è vacante, visto che il parroco, monsignor Manuel Mussallam, la scorsa settimana ha ricevuto il permesso di andare a far visita alla sua famiglia a Bir Zeit (nella West Bank) dopo otto anni a Gaza. Aver lasciato i fedeli senza Messa, sottolinea il Patriarcato latino, “è ritenuto non sono una violazione delle relazioni diplomatiche tra gli Stati, ma anche una violazione del diritto dei fedeli di poter praticare il culto senza ostacoli, almeno la domenica e nelle feste”.

(Agenzia Zenit del 24.11.2008)

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