martedì 18 novembre 2008

"SUGNU SICILIANU"


Turi Lima:"Chiddu ch'è certu, sugnu: e sugnu sicilianu"...

Nasceva il 18 agosto 1925, in Sicilia, nella contadina Catenanuova, da Carmelo e Giuseppina Muni, Venero Maccarrone, che, alla fine degli anni settanta, con lo pseudomino Turi Lima, ha dato vita ad una "poesia rivoluzionaria" in lingua siciliana, tutta votata alla Sicilia, Sicilia intesa come Patria del Popolo Siciliano, come Nazione cancellata, che, attraverso un'opera si sensibilizzazione culturale tesa al recupero della specificità dell'identità degli Isolani, poteva essere riconquistata dai Siciliani:
"Si sugnu lava o sùrfuru / si sugnu aranciu o pala / si sugnu jnestra o mènnulu ju non lu pozzu diri. Chiddu ch'è certu, sugnu: e sugnu sicilianu" ("Se sono lava o zolfo/se sono albero d'arancio o foglia di fico d'India/se sono ginestra o albero di mandorlo, io non lo posso dire, Quello chè è certo, sono: e sono siciliano").

Turi Lima,secondo il professore Salvatore Camilleri:

Turi Lima, come ha scritto qualche anno fa il professore Salvatore Camilleri,
"non era certamente uno di quei poeti cui si deve consigliare l'esortazione del Feuerbach a non accettare passivamente la realtà, ma a inserirsi in essa per mutarla, non lo è stato perchè nella realtà si era calato tutt'intero e vi sosteneva la sua battaglia in nome della sicilianità; non lo è stato per il perenne suo impegno umano, per il suo impegno civile che quotidianamente ha sostenuto con la sola arma di cui disponeva, la poesia...
Ma, l'impegno di Turi Lima non nasceva, come in Argon o in Neruda, da una ideologia, né da una considerazione filosofica; nasceva da uno sconfinato amore per la sua Terra natale, alimentato dalla passione più ribollente, anche se non erano estranei motivi sociali e politici".

Turi Lima,secondo lo scrittore Emanuele Gagliano:

Emanuele Gagliano, compianto poeta e scrittore siciliano, nel lontano 1984, nell'introduzione ad un libro di poesie di Turi Lima ,scrisse: "La nota dominante di questa raccolta di Turi Lima "Sicilia celu e terra" è senz'altro l'identità: il segno inconfondibile che distingue il vero poeta dagli oscuri epigoni e che lo porta allo scontro con una società e una cultura.
Muovendosi dietro tutte le sensazioni di un universo umano per molti aspetti nuovo, Turi Lima sviluppa una tematica libertaria che trova il suo epicentro nel processo evolutivo del tempo e della storia.
Evidente è la frattura con la poesia agrario-cattolica tradizionale, ma anche con tanta poesia odierna polarizzata su una stessa frequenza di suoni, di voci, di echi. Le occasioni dell'autore s'incentrano nel dissidio della storia e della mistificazione della storia, della giustizia e dell'ingiustizia, della libertà e della coercizione, dell'intransigenza etica dell'uomo forte e del conformismo degli animi servili.
E rinviano a Turi Lima preoccupato, più che di accusare e di gridare (sarebbe, questa, la soluzione più ovvia), di spingersi nei gorghi della coscienza inquieta e di chiamarla in causa con un atteggiamento di netta rimozione rispetto ad ogni acquiscenza umbratile ed esaustiva.
L'apporto ideologico è qui accolto come elemento-base del proprio orientamento culturale ed estetico, mentre il tema della socialità, che da Rapisardi a Quasimodo, da Brecht a Hikmet, da Whitman a Cardenal, ha sempre costituito una componente viva e partecipe del destino dell'uomo, è presente come sostanza e come ritmo in un'osmosi dialettica tra la soggettività dell'autore e il dato esistenziale".

Turi Lima come Aristofane:

"Chiunque è un uomo libero non può starsene a dormire",scriveva Aristofane sullo scorcio del V secolo a.C., e il modello di realtà prescelto da Turi Lima é stato di quelli che coinvolgono la coscienza di tutti e che inducono a "vegliare": "Tu non canusci lu scuru di li notti, stiddati di duluri, di cù vosi spizzari li catini e truvau lami e focu/ e ancora curri,nudu e dispiratu, tra celi e inferni...Sunò lu cornu Eunu e ancora pi li strati l'omu camina mpintu a lu juvu..." ("Tu non conosci il buoio delle notti,stellate di dolore,di chi ha voluto spezzare le catene e ha trovato lame e fuoco/e ancora corre,nudo e disperato, tra cieli e inferno...Suonò il corno Euno e ancora oggi,per le strade,l'uomo cammina appeso al chiodo...".

Ma perchè scelse lo psudonimo "Turi Lima"?:

Lo psudonimo "Turi Lima", era, in realtà, un gioco di parole, legato all'idea di sensibilizzazione dei siciliani alla sana sicilianità attraverso la poesia.
Infatti, "Turi Lima", nell'idea del poeta, era il "limaturi", il fabbro, che, con tanta pazienza "Lima", per correggere e perfezionare,un pezzo di ferro deformato.
Turi Lima, militante e Dirigente "separatista":
A causa della guerra, la famiglia Maccarrone si trasferì a Catania,dove il giovane Venero aderì alla Lega Giovanile Separatista,organizzazione giovanile e paramilitare del Mis (Movimento per l'Indipendenza della Sicilia), divenendone subito un dirigente e collaborando alla realizzazione dei periodici quali "Sicilia Martire","La libertà", "Sicilia Rossa" e "Sicilia Indipendente".
Turi Lima fonda "Antenna Trinacria":
Nel 1961 ha ideato e diretto la rivista mensile "Sicilia indipendente" e, nel 1978, ha fondato e diretto a Catania la radio "Antenna Trinacria", la "radio d'assalto", che ha polarizzato l'attenzione e l'adesione di tantissimi cittadini attorno alle tematiche neo-sicilianiste, democratiche,socialiste,internazionaliste e antimafiose.
Negli anni sessanta, era stato fra i fondatori del "Fronte Nazionale Siciliano-Sicilia Indipendente" e negli anni ottanta del "Movimento popolare per la Liberazione della Sicilia". Inoltre, nel 1970,con l'avvocato Natale Turco,aveva dato vita al "Centro Studi Storico-Sociali Siciliani".

Turi Lima e il suo patrimonio ideale:

Purtroppo, a 72 anni, il 10 dicembre 1996, dopo dieci giorni di atroci sofferenze, vissute con una dignità impressionante, Turi Lima finiva di vivere, lasciando a noi siciliani un grande patrimonio ideale per continuare l'opera di "limatura".
Ma, il patrimonio ideale lasciato da Turi Lima appartiene a tutti i Popoli in lotta per l'Indipendenza Nazionale, anche perchè, dai microfoni di Antenna Trinacria -chi scrive faceva parte dello staff della radio- aveva sostenuto la lotta dei Popoli oppressi, dai Palestinesi ai Kosovari.

Turi Lima e il sole della pace e della libertà:

"Suli" ("Sole"), la poesia che conclude questo mio intervento, è l'essenza dell'opera di Turi Lima:
"Suli, ca supra st'Isula sfruttata di centu razzi, tu passi vasciu cu li raggi ardenti e nfochi petri e ciumie duni vita a mennuli e frumentu; c'abbruci li ramigni e li ristuccie la nivi ti porti nfinu a mari;suli, ca fai sbucciarili zagari d'aranci e di lumei, e di spiranza tingilu celu cilistrinu;suli, c'alluminasti lu caminudi lu granni Duceziu e di li Vespri; suli, c'ha' vistu nasciri pueti, scienti e analfabeti, c'ha vistu curaggiusi e tradituri c'hannu fattu la storia di sta terra azziccata nta lu mari; suli ca po' parrari ppi diri li turmenti e li dulurie la putenti carrica d'amurica ci avi la me genti ca sapi stari povera e cuntenti; tu ca nascisti cu la terra mia, fermati 'ncelu ppi tri jorna sani e nfocacci lu sangu ntra li vinia lu populu miu, ch'è nta li spini.Dacci curaggiu e forza, e jinculu di luci nta la menti,pi truvari la strata, tuttu unitu, pi conquistari paci e libirtà".
("Sole, che su quest'Isola sfruttata da cento razze, tu passi basso con i raggi ardentie infuochi pietre e fiumie dai vita a mandorle e frumento; bruci la gramigna e le respuccee la neve ti porta fino al mare;sole, che fai sbocciarele zagare degli aranci e dei limoni, e di speranza colori il cielo azzurro;sole, che illuminasti il cammino del grande Ducezio e dei Vespri;sole, che hai visto nascere poeti,scienziati ed analfabeti, che hai visto coraggiosi e traditoriche hanno fatto la storiadi questa terra inserita nel mare; sole che puoi parlare per raccontare i tormenti e i dolori e la forte carica d'amore che ha la mia gente che sa vivere povera e contenta; tu che sei nato con la mia terra,fermati in cielo per tre giorni interie infuoca il sangue nelle vene al mio popolo, che è tra le spine. Dagli coraggio e forza, e illuminagli la mente,per trovare la strada, tutto unito, per conquistare pace e libertà".

Orazio Vasta
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Turi Lima:"Chiddu ch'è certu, sugnu: e sugnu sicilianu"...

Nasceva il 18 agosto 1925, in Sicilia, nella contadina Catenanuova, da Carmelo e Giuseppina Muni, Venero Maccarrone, che, alla fine degli anni settanta, con lo pseudomino Turi Lima, ha dato vita ad una "poesia rivoluzionaria" in lingua siciliana, tutta votata alla Sicilia, Sicilia intesa come Patria del Popolo Siciliano, come Nazione cancellata, che, attraverso un'opera si sensibilizzazione culturale tesa al recupero della specificità dell'identità degli Isolani, poteva essere riconquistata dai Siciliani:
"Si sugnu lava o sùrfuru / si sugnu aranciu o pala / si sugnu jnestra o mènnulu ju non lu pozzu diri. Chiddu ch'è certu, sugnu: e sugnu sicilianu" ("Se sono lava o zolfo/se sono albero d'arancio o foglia di fico d'India/se sono ginestra o albero di mandorlo, io non lo posso dire, Quello chè è certo, sono: e sono siciliano").

Turi Lima,secondo il professore Salvatore Camilleri:

Turi Lima, come ha scritto qualche anno fa il professore Salvatore Camilleri,
"non era certamente uno di quei poeti cui si deve consigliare l'esortazione del Feuerbach a non accettare passivamente la realtà, ma a inserirsi in essa per mutarla, non lo è stato perchè nella realtà si era calato tutt'intero e vi sosteneva la sua battaglia in nome della sicilianità; non lo è stato per il perenne suo impegno umano, per il suo impegno civile che quotidianamente ha sostenuto con la sola arma di cui disponeva, la poesia...
Ma, l'impegno di Turi Lima non nasceva, come in Argon o in Neruda, da una ideologia, né da una considerazione filosofica; nasceva da uno sconfinato amore per la sua Terra natale, alimentato dalla passione più ribollente, anche se non erano estranei motivi sociali e politici".

Turi Lima,secondo lo scrittore Emanuele Gagliano:

Emanuele Gagliano, compianto poeta e scrittore siciliano, nel lontano 1984, nell'introduzione ad un libro di poesie di Turi Lima ,scrisse: "La nota dominante di questa raccolta di Turi Lima "Sicilia celu e terra" è senz'altro l'identità: il segno inconfondibile che distingue il vero poeta dagli oscuri epigoni e che lo porta allo scontro con una società e una cultura.
Muovendosi dietro tutte le sensazioni di un universo umano per molti aspetti nuovo, Turi Lima sviluppa una tematica libertaria che trova il suo epicentro nel processo evolutivo del tempo e della storia.
Evidente è la frattura con la poesia agrario-cattolica tradizionale, ma anche con tanta poesia odierna polarizzata su una stessa frequenza di suoni, di voci, di echi. Le occasioni dell'autore s'incentrano nel dissidio della storia e della mistificazione della storia, della giustizia e dell'ingiustizia, della libertà e della coercizione, dell'intransigenza etica dell'uomo forte e del conformismo degli animi servili.
E rinviano a Turi Lima preoccupato, più che di accusare e di gridare (sarebbe, questa, la soluzione più ovvia), di spingersi nei gorghi della coscienza inquieta e di chiamarla in causa con un atteggiamento di netta rimozione rispetto ad ogni acquiscenza umbratile ed esaustiva.
L'apporto ideologico è qui accolto come elemento-base del proprio orientamento culturale ed estetico, mentre il tema della socialità, che da Rapisardi a Quasimodo, da Brecht a Hikmet, da Whitman a Cardenal, ha sempre costituito una componente viva e partecipe del destino dell'uomo, è presente come sostanza e come ritmo in un'osmosi dialettica tra la soggettività dell'autore e il dato esistenziale".

Turi Lima come Aristofane:

"Chiunque è un uomo libero non può starsene a dormire",scriveva Aristofane sullo scorcio del V secolo a.C., e il modello di realtà prescelto da Turi Lima é stato di quelli che coinvolgono la coscienza di tutti e che inducono a "vegliare": "Tu non canusci lu scuru di li notti, stiddati di duluri, di cù vosi spizzari li catini e truvau lami e focu/ e ancora curri,nudu e dispiratu, tra celi e inferni...Sunò lu cornu Eunu e ancora pi li strati l'omu camina mpintu a lu juvu..." ("Tu non conosci il buoio delle notti,stellate di dolore,di chi ha voluto spezzare le catene e ha trovato lame e fuoco/e ancora corre,nudo e disperato, tra cieli e inferno...Suonò il corno Euno e ancora oggi,per le strade,l'uomo cammina appeso al chiodo...".

Ma perchè scelse lo psudonimo "Turi Lima"?:

Lo psudonimo "Turi Lima", era, in realtà, un gioco di parole, legato all'idea di sensibilizzazione dei siciliani alla sana sicilianità attraverso la poesia.
Infatti, "Turi Lima", nell'idea del poeta, era il "limaturi", il fabbro, che, con tanta pazienza "Lima", per correggere e perfezionare,un pezzo di ferro deformato.
Turi Lima, militante e Dirigente "separatista":
A causa della guerra, la famiglia Maccarrone si trasferì a Catania,dove il giovane Venero aderì alla Lega Giovanile Separatista,organizzazione giovanile e paramilitare del Mis (Movimento per l'Indipendenza della Sicilia), divenendone subito un dirigente e collaborando alla realizzazione dei periodici quali "Sicilia Martire","La libertà", "Sicilia Rossa" e "Sicilia Indipendente".
Turi Lima fonda "Antenna Trinacria":
Nel 1961 ha ideato e diretto la rivista mensile "Sicilia indipendente" e, nel 1978, ha fondato e diretto a Catania la radio "Antenna Trinacria", la "radio d'assalto", che ha polarizzato l'attenzione e l'adesione di tantissimi cittadini attorno alle tematiche neo-sicilianiste, democratiche,socialiste,internazionaliste e antimafiose.
Negli anni sessanta, era stato fra i fondatori del "Fronte Nazionale Siciliano-Sicilia Indipendente" e negli anni ottanta del "Movimento popolare per la Liberazione della Sicilia". Inoltre, nel 1970,con l'avvocato Natale Turco,aveva dato vita al "Centro Studi Storico-Sociali Siciliani".

Turi Lima e il suo patrimonio ideale:

Purtroppo, a 72 anni, il 10 dicembre 1996, dopo dieci giorni di atroci sofferenze, vissute con una dignità impressionante, Turi Lima finiva di vivere, lasciando a noi siciliani un grande patrimonio ideale per continuare l'opera di "limatura".
Ma, il patrimonio ideale lasciato da Turi Lima appartiene a tutti i Popoli in lotta per l'Indipendenza Nazionale, anche perchè, dai microfoni di Antenna Trinacria -chi scrive faceva parte dello staff della radio- aveva sostenuto la lotta dei Popoli oppressi, dai Palestinesi ai Kosovari.

Turi Lima e il sole della pace e della libertà:

"Suli" ("Sole"), la poesia che conclude questo mio intervento, è l'essenza dell'opera di Turi Lima:
"Suli, ca supra st'Isula sfruttata di centu razzi, tu passi vasciu cu li raggi ardenti e nfochi petri e ciumie duni vita a mennuli e frumentu; c'abbruci li ramigni e li ristuccie la nivi ti porti nfinu a mari;suli, ca fai sbucciarili zagari d'aranci e di lumei, e di spiranza tingilu celu cilistrinu;suli, c'alluminasti lu caminudi lu granni Duceziu e di li Vespri; suli, c'ha' vistu nasciri pueti, scienti e analfabeti, c'ha vistu curaggiusi e tradituri c'hannu fattu la storia di sta terra azziccata nta lu mari; suli ca po' parrari ppi diri li turmenti e li dulurie la putenti carrica d'amurica ci avi la me genti ca sapi stari povera e cuntenti; tu ca nascisti cu la terra mia, fermati 'ncelu ppi tri jorna sani e nfocacci lu sangu ntra li vinia lu populu miu, ch'è nta li spini.Dacci curaggiu e forza, e jinculu di luci nta la menti,pi truvari la strata, tuttu unitu, pi conquistari paci e libirtà".
("Sole, che su quest'Isola sfruttata da cento razze, tu passi basso con i raggi ardentie infuochi pietre e fiumie dai vita a mandorle e frumento; bruci la gramigna e le respuccee la neve ti porta fino al mare;sole, che fai sbocciarele zagare degli aranci e dei limoni, e di speranza colori il cielo azzurro;sole, che illuminasti il cammino del grande Ducezio e dei Vespri;sole, che hai visto nascere poeti,scienziati ed analfabeti, che hai visto coraggiosi e traditoriche hanno fatto la storiadi questa terra inserita nel mare; sole che puoi parlare per raccontare i tormenti e i dolori e la forte carica d'amore che ha la mia gente che sa vivere povera e contenta; tu che sei nato con la mia terra,fermati in cielo per tre giorni interie infuoca il sangue nelle vene al mio popolo, che è tra le spine. Dagli coraggio e forza, e illuminagli la mente,per trovare la strada, tutto unito, per conquistare pace e libertà".

Orazio Vasta

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