mercoledì 12 novembre 2008

Nuje...e Obama...


Di Enzo Riccio

Non si è ancora spento l’eco mediatico dell’elezione di Obama e mi è venuto in mente che, più degli ipotetici cambiamenti di scenario mondiale e di politica economica globale che comporterà e che sono tutti da verificare, questo fatto ha un’importanza simbolica fortissima, anche per noi.

Io penso che noi meridionali siamo i “neri d’Italia”, da circa 150 anni sfruttati e colonizzati…ancora oggi rimaniamo in una condizione di sottosviluppo, sottoposti al malcelato razzismo da parte del resto del belpaese e nel frattempo i nostri giovani continuano ad emigrare…ma guai a noi se alziamo la voce… guai a lamentarci sia dell’origine della “questione meridionale”, con la rapina sabauda del 1861, sia della pochezza della politica nazionale di oggi nell’affrontare i problemi del Sud, subito scattano le accuse di vittimismo dei soliti “soloni” della stampa nazionale alla mercè degli interessi industriali ed economici del Nord. E’ come se la nostra condizione di sottosviluppo rappresenti una condizione inevitabile, quasi una tara genetica di “lombrosiana” memoria del nostro popolo, alla quale ovviamente dobbiamo rassegnarci.

Perfino nelle nostre fila, ogni tanto serpeggia una certa rassegnazione nel non avere la forza e non avere i mezzi per poter incidere nello scenario attuale con una NOSTRA forza politica autenticamente meridionalista. Da questo convincimento poi parte la necessità di fare solo propaganda culturale ed aspettare un’ipotetica rinascita e presa di coscienza del popolo meridionale (che oggettivamente ha problemi di sopravvivenza molto più stringenti…) oppure di infiltrarsi in forze politiche tradizionali o legarsi a personaggi che del meridionalismo identitario non hanno assolutamente niente, tattiche che finora sono fallite miseramente. Ovviamente le strategie elettorali sono una cosa diversa dalle alleanze politiche, personalmente non credo in nessuna delle forze politiche dello scenario attuale italian-padano ma bisogna sondare ogni contatto che ci può essere utile per avere visibilità e soprattutto un futuro di forza politica indipendente oggi impossibile.

L’esperienza di Obama invece, per quanto in un contesto molto diverso, ci insegna che bisogna tornare ad offrire al popolo un sogno ed una speranza di cambiamento.
Un sogno di un futuro diverso, affrontando grandi tematiche economiche, sociali ed ambientali, non più legate ad interessi di parte (che in Italia sono sempre quelli del capitalismo senza capitali del belpaese…) ma allo sviluppo sostenibile della nostra terra e del nostro popolo. Questo aspetto è ancora più importante della questione storica, solo legando delle prospettive diverse per il futuro alla nostra rilettura storica del “Risorgimento e Unità d’Italia” possiamo uscire dal ghetto, dalla fossa di “nostalgico vittimismo” che ci hanno preparato i neo-liberal-massoni del bel paese.

Saremo in grado di offrire queste nuove prospettive al popolo meridionale? Io insieme agli amici del Partito del Sud e di Insorgenza…spero proprio di si!

Si…Nuje putimm’ cagna’ !!! :-)

Fonte :
Partito del Sud- Roma
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Di Enzo Riccio

Non si è ancora spento l’eco mediatico dell’elezione di Obama e mi è venuto in mente che, più degli ipotetici cambiamenti di scenario mondiale e di politica economica globale che comporterà e che sono tutti da verificare, questo fatto ha un’importanza simbolica fortissima, anche per noi.

Io penso che noi meridionali siamo i “neri d’Italia”, da circa 150 anni sfruttati e colonizzati…ancora oggi rimaniamo in una condizione di sottosviluppo, sottoposti al malcelato razzismo da parte del resto del belpaese e nel frattempo i nostri giovani continuano ad emigrare…ma guai a noi se alziamo la voce… guai a lamentarci sia dell’origine della “questione meridionale”, con la rapina sabauda del 1861, sia della pochezza della politica nazionale di oggi nell’affrontare i problemi del Sud, subito scattano le accuse di vittimismo dei soliti “soloni” della stampa nazionale alla mercè degli interessi industriali ed economici del Nord. E’ come se la nostra condizione di sottosviluppo rappresenti una condizione inevitabile, quasi una tara genetica di “lombrosiana” memoria del nostro popolo, alla quale ovviamente dobbiamo rassegnarci.

Perfino nelle nostre fila, ogni tanto serpeggia una certa rassegnazione nel non avere la forza e non avere i mezzi per poter incidere nello scenario attuale con una NOSTRA forza politica autenticamente meridionalista. Da questo convincimento poi parte la necessità di fare solo propaganda culturale ed aspettare un’ipotetica rinascita e presa di coscienza del popolo meridionale (che oggettivamente ha problemi di sopravvivenza molto più stringenti…) oppure di infiltrarsi in forze politiche tradizionali o legarsi a personaggi che del meridionalismo identitario non hanno assolutamente niente, tattiche che finora sono fallite miseramente. Ovviamente le strategie elettorali sono una cosa diversa dalle alleanze politiche, personalmente non credo in nessuna delle forze politiche dello scenario attuale italian-padano ma bisogna sondare ogni contatto che ci può essere utile per avere visibilità e soprattutto un futuro di forza politica indipendente oggi impossibile.

L’esperienza di Obama invece, per quanto in un contesto molto diverso, ci insegna che bisogna tornare ad offrire al popolo un sogno ed una speranza di cambiamento.
Un sogno di un futuro diverso, affrontando grandi tematiche economiche, sociali ed ambientali, non più legate ad interessi di parte (che in Italia sono sempre quelli del capitalismo senza capitali del belpaese…) ma allo sviluppo sostenibile della nostra terra e del nostro popolo. Questo aspetto è ancora più importante della questione storica, solo legando delle prospettive diverse per il futuro alla nostra rilettura storica del “Risorgimento e Unità d’Italia” possiamo uscire dal ghetto, dalla fossa di “nostalgico vittimismo” che ci hanno preparato i neo-liberal-massoni del bel paese.

Saremo in grado di offrire queste nuove prospettive al popolo meridionale? Io insieme agli amici del Partito del Sud e di Insorgenza…spero proprio di si!

Si…Nuje putimm’ cagna’ !!! :-)

Fonte :
Partito del Sud- Roma

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