domenica 12 ottobre 2008

Partito del Sud: Comunicato stampa


Arrivati da quasi tutte le regioni italiane i componenti il direttivo nazionale del Partito del Sud si sono riuniti nella sala dei congressi dell’Hotel Mirasole di Gaeta.

Si è parlato di federalismo, di strutture commerciali, di imprenditoria e di disoccupazione.

Con l’ultima discesa dei Savoia ci è stata smembrata l’economia, distrutto l’apparato industriale, massacrato il Sud in tutte le sue forme, e dopo una guerra civile durata dodici anni, chiamata dai piemontesi lotta di repressione del brigantaggio, dopo aver massacrato oltre un milione di contadini e cittadini che difendevano le loro terre, i loro beni, le loro donne c’è stata una emigrazione di proporzioni bibliche di ben 24 milioni di persone.

Oggi l’economia “nazionale” ha le sue basi nel Nord. Tutte le grandi e le piccole fabbriche stazionano tra il Piemonte, la Lombardia (che nel 1861 era la regione più povera d’ Europa), il Veneto e l’Emilia Romagna.

Le compagnie di assicurazione, le grandi insegne della moderna distribuzione, i grandi centri fieristici internazionali, le compagnie telefoniche?

Tutte hanno le loro sedi a Milano, Bologna, Trieste, Genova, Torino.

I partiti nazionali di destra e di sinistra, legittimamente difendono gli interessi di quelle compagnie, di quella zona ricca d’Italia.

La stessa Confidustria è milanocentrica e fortemente condizionata dalla presenza industriale del Nord.

Il partito del Sud è nato per difendere la fragile economia del meridione che stenta a partire; è nato per difendere gli imprenditori strozzati dalle banche del Nord; è nato per difendere l’agricoltura da leggi inique fatte apposta per affogarla nelle pastoie burocratiche; è nato per difendere l’artigianato che un tempo era il nostro vanto e la nostra ricchezza; è nato per dare occupazione ai giovani; è nato per far sviluppare il Sud per renderlo forte economicamente.

Solo con un Sud rinato economicamente l’Italia può competere con le grandi nazioni della Terra.

Oggi il Sud è mercato del Nord, è colonia del Nord, è sottomessa ai partiti del Nord. Il 70% delle famiglie povere italiane risiede al Sud.

Nel Sud il livello di disoccupazione giovanile ha raggiunto la soglia del 70%. Dando forza al partito del Sud si dà forza ai propri sacrosanti diritti, alle proprie aspirazioni. I nostri ragazzi non devono più emigrare.

Nel 2007 dal Sud sono emigrati 150 mila giovani, chiamati terroni da coloro i quali si sono arricchiti con il drenaggio fiscale ai danni del Sud praticato dai vari governi di destra e di sinistra dal 1861 ad oggi.

Il Partito del Sud si batte per una grande riforma costituzionale che, preveda il Sud come macro-regione confederata con lo Stato nazionale, nel rispetto del patto internazionale sui diritti civili e politici dei Popoli laddove cita che: “ tutti i popoli hanno diritto all’autodeterminazione.

In virtu di tale diritto essi decidono liberamente del loro stato politico, ne perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale”.

Si parla tanto di federalismo,noi vogliamo adattarlo alle realtà regionali.

Se applicato così come ce lo propone Calderoli, lo respingiamo al mittente, ma se integrato con un federalismo regionale saremo i primi a sottoscriverlo.

Le regioni del Sud, tutte bagnate dal mare, a differenza della Lombardia e del Piemonte, ha bisogno di un federalismo ad hoc.

Attualmente tutti i soldi pagati dai concessionari delle spiagge vanno ad arricchire le casse dello Stato, a beneficiarne sono le regioni padane, ai nostri comuni non arriva un solo centesimo, le tasse dei noli , di quelle di imbarco e sbarco delle merci vanno allo stato centrale, ai comuni solo l’onere di fornire gli scali di servizi infrastutturali e la responsabilità di mantenere quei siti puliti.

Lo Stato incassa miliardi di euro e i comuni devono pagare anche ditte private per la pulizia dell’inquinamento prodotto sia in mare che a terra. Regioni ricchissime di materie prime, parliamo della Basilicata e della Sicilia, non guadagnano niente dall’estrazione del petrolio che copiosamente esce dai pozzi.

Al sud stanno aprendo i primi supermercati “COMPRASUD” , vi hanno aderito già 600 operatori agricoli ed industriali del Sud, e il nostro partito sta sponsorizzando tale forma di aggregazione commerciale.

Tra i vari argomenti toccati si è parlato di alleanze politiche da seguire per le prossime elezioni europee.


Il Partito del Sud riunito in Congresso a Gaeta l’11 ottobre 2008, approva all’unanimità la seguente mozione presentata dal Vice Coordinatore Nazionale Erasmo Vecchio.


Il PdSud guarda con interesse all’esperienza di Alleanza Federalista promossa dall’On. Giacomo Chiappori, rivolta a favorire la nascita di un soggetto politico dei meridionali.
Atteso che tale finalità è perseguita anche dal PdSud, il Congresso decide di incaricare il Comitato di Coordinamento Nazionale ad aprire una fase interlocutoria con A.F. rivolta a verificare l’opportunità di dare vita al cosiddetto Parlamento del Sud, quale organismo di proposta e confronto della comunità meridionale, e partecipare congiuntamente alle elezioni europee 2009.
Resta inteso che alle elezioni amministrative del 2009 il PdSud deciderà autonomamente le modalità di partecipazione alle stesse elezioni, sulla base delle situazioni locali, nella consapevolezza che lo stesso PdSud, per statuto, non è assimilabile alla logica degli attuali schieramenti partitici di destra, sinistra o centro.

Tale documento è stato firmato all’unanimità da tutti i componenti il direttivo nazionale.

Il Direttivo Nazionale del partito del Sud erano presenti, oltre al segretario nazionale Cap.Antonio Ciano, i segretari regionali

del Piemonte nella figura del Prof. Ferdinando Mallamaci,
della Puglia dott.Francesco Laricchia,
della Liguria prof.essa Costanza Castellano,
dell’Emilia Romagna dott. Natale Cuccurese,
della Lombardia dott. Antonio Iannaccone,
dal Lazio Ing. Vincenzo Riccio,
della Campania Il sig Dario Caprio
della Sicilia Dott. ErasmoVecchio

e come osservatore speciale Il dott. Nando Dicè coordinatore in Napoli di INSORGENZA civile.


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Arrivati da quasi tutte le regioni italiane i componenti il direttivo nazionale del Partito del Sud si sono riuniti nella sala dei congressi dell’Hotel Mirasole di Gaeta.

Si è parlato di federalismo, di strutture commerciali, di imprenditoria e di disoccupazione.

Con l’ultima discesa dei Savoia ci è stata smembrata l’economia, distrutto l’apparato industriale, massacrato il Sud in tutte le sue forme, e dopo una guerra civile durata dodici anni, chiamata dai piemontesi lotta di repressione del brigantaggio, dopo aver massacrato oltre un milione di contadini e cittadini che difendevano le loro terre, i loro beni, le loro donne c’è stata una emigrazione di proporzioni bibliche di ben 24 milioni di persone.

Oggi l’economia “nazionale” ha le sue basi nel Nord. Tutte le grandi e le piccole fabbriche stazionano tra il Piemonte, la Lombardia (che nel 1861 era la regione più povera d’ Europa), il Veneto e l’Emilia Romagna.

Le compagnie di assicurazione, le grandi insegne della moderna distribuzione, i grandi centri fieristici internazionali, le compagnie telefoniche?

Tutte hanno le loro sedi a Milano, Bologna, Trieste, Genova, Torino.

I partiti nazionali di destra e di sinistra, legittimamente difendono gli interessi di quelle compagnie, di quella zona ricca d’Italia.

La stessa Confidustria è milanocentrica e fortemente condizionata dalla presenza industriale del Nord.

Il partito del Sud è nato per difendere la fragile economia del meridione che stenta a partire; è nato per difendere gli imprenditori strozzati dalle banche del Nord; è nato per difendere l’agricoltura da leggi inique fatte apposta per affogarla nelle pastoie burocratiche; è nato per difendere l’artigianato che un tempo era il nostro vanto e la nostra ricchezza; è nato per dare occupazione ai giovani; è nato per far sviluppare il Sud per renderlo forte economicamente.

Solo con un Sud rinato economicamente l’Italia può competere con le grandi nazioni della Terra.

Oggi il Sud è mercato del Nord, è colonia del Nord, è sottomessa ai partiti del Nord. Il 70% delle famiglie povere italiane risiede al Sud.

Nel Sud il livello di disoccupazione giovanile ha raggiunto la soglia del 70%. Dando forza al partito del Sud si dà forza ai propri sacrosanti diritti, alle proprie aspirazioni. I nostri ragazzi non devono più emigrare.

Nel 2007 dal Sud sono emigrati 150 mila giovani, chiamati terroni da coloro i quali si sono arricchiti con il drenaggio fiscale ai danni del Sud praticato dai vari governi di destra e di sinistra dal 1861 ad oggi.

Il Partito del Sud si batte per una grande riforma costituzionale che, preveda il Sud come macro-regione confederata con lo Stato nazionale, nel rispetto del patto internazionale sui diritti civili e politici dei Popoli laddove cita che: “ tutti i popoli hanno diritto all’autodeterminazione.

In virtu di tale diritto essi decidono liberamente del loro stato politico, ne perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale”.

Si parla tanto di federalismo,noi vogliamo adattarlo alle realtà regionali.

Se applicato così come ce lo propone Calderoli, lo respingiamo al mittente, ma se integrato con un federalismo regionale saremo i primi a sottoscriverlo.

Le regioni del Sud, tutte bagnate dal mare, a differenza della Lombardia e del Piemonte, ha bisogno di un federalismo ad hoc.

Attualmente tutti i soldi pagati dai concessionari delle spiagge vanno ad arricchire le casse dello Stato, a beneficiarne sono le regioni padane, ai nostri comuni non arriva un solo centesimo, le tasse dei noli , di quelle di imbarco e sbarco delle merci vanno allo stato centrale, ai comuni solo l’onere di fornire gli scali di servizi infrastutturali e la responsabilità di mantenere quei siti puliti.

Lo Stato incassa miliardi di euro e i comuni devono pagare anche ditte private per la pulizia dell’inquinamento prodotto sia in mare che a terra. Regioni ricchissime di materie prime, parliamo della Basilicata e della Sicilia, non guadagnano niente dall’estrazione del petrolio che copiosamente esce dai pozzi.

Al sud stanno aprendo i primi supermercati “COMPRASUD” , vi hanno aderito già 600 operatori agricoli ed industriali del Sud, e il nostro partito sta sponsorizzando tale forma di aggregazione commerciale.

Tra i vari argomenti toccati si è parlato di alleanze politiche da seguire per le prossime elezioni europee.


Il Partito del Sud riunito in Congresso a Gaeta l’11 ottobre 2008, approva all’unanimità la seguente mozione presentata dal Vice Coordinatore Nazionale Erasmo Vecchio.


Il PdSud guarda con interesse all’esperienza di Alleanza Federalista promossa dall’On. Giacomo Chiappori, rivolta a favorire la nascita di un soggetto politico dei meridionali.
Atteso che tale finalità è perseguita anche dal PdSud, il Congresso decide di incaricare il Comitato di Coordinamento Nazionale ad aprire una fase interlocutoria con A.F. rivolta a verificare l’opportunità di dare vita al cosiddetto Parlamento del Sud, quale organismo di proposta e confronto della comunità meridionale, e partecipare congiuntamente alle elezioni europee 2009.
Resta inteso che alle elezioni amministrative del 2009 il PdSud deciderà autonomamente le modalità di partecipazione alle stesse elezioni, sulla base delle situazioni locali, nella consapevolezza che lo stesso PdSud, per statuto, non è assimilabile alla logica degli attuali schieramenti partitici di destra, sinistra o centro.

Tale documento è stato firmato all’unanimità da tutti i componenti il direttivo nazionale.

Il Direttivo Nazionale del partito del Sud erano presenti, oltre al segretario nazionale Cap.Antonio Ciano, i segretari regionali

del Piemonte nella figura del Prof. Ferdinando Mallamaci,
della Puglia dott.Francesco Laricchia,
della Liguria prof.essa Costanza Castellano,
dell’Emilia Romagna dott. Natale Cuccurese,
della Lombardia dott. Antonio Iannaccone,
dal Lazio Ing. Vincenzo Riccio,
della Campania Il sig Dario Caprio
della Sicilia Dott. ErasmoVecchio

e come osservatore speciale Il dott. Nando Dicè coordinatore in Napoli di INSORGENZA civile.


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