sabato 31 maggio 2008

I PASSI CUPI DEL REGIME


Berlusconi, nel suo irrefrenabile piglio piacione, ha svelato il bluff di Bertolaso: "gli studi tecnici ci dicono che Chiaiano è idonea. La discarica si farà". Ma i rilievi sono cominciati da appena quattro giorni: hanno posizionato le trivelle, hanno prelevato alcuni campioni, non sono ancora arrivati alle falde acquifere.
Bertolaso è sbiancato, poi ha smussato: "è prematuro dire che Chiaiano è idonea; si vedrà insieme al tavolo tecnico".
Ma ormai il bluff è scoperto.
Questa indagine tecnica è un paccotto. Lo sapevamo.
Un modo per portare i mezzi nella cava, per introdurre trivelle e cingolati, per far circondare la zona con forestale e polizia. In attesa dell'esercito. Tra un paio di settimane Bertolaso comunicherà quello che Berlusconi, con doti da veggente, ha già anticipato: la discarica si fa, avanti con la monnezza. Naturalmente di ogni tipo perchè il decreto appena varato
consente di scaricare anche rifiuti tossici e nocivi. In deroga a qualunque legge. Ciò che è tossico al nord, e non viene portato in discarica, a Napoli è tal quale (per decreto) e viene portato in discarica.
Cioè a Chiaiano.
Del resto cosa aspettarsi da un commissariato di governo che, per accertamento giudiziario, ha smaltito rifiuti nocivi in luogo del tal quale a Villaricca e a Lo Uttaro, ha certificato come regolari delle ecoballe illegali, ha contribuito a truffare lo Stato e a imbrogliare i cittadini?
Berlusconi, con il suo cipiglio insolitamente legalitario (ma non era garantista?) ha invocato legge e ordine. Ovviamente solo sui manifestanti. La legge contro chi protesta, l'impunità per chi inquina. Questo è il nuovo
codice Berlusconi. Se la gente è spaventata perchè non vuole un milione di tonnellate di rifiuti, tra cui quelli tossici; se la gente è angosciata perchè li avrebbe sotto il balcone; se la gente è stanca di essere l'ultima scanalatura della bobina su cui il potere scarica tutta la sua incapacità gestionale; se la gente scende in piazza e dice no, contro di lei va scatenata la furia repressiva dello Stato e della Legge. Manganelli, carcere. Per tutti quelli che protestano. Non solo a chi alza le barricate e lancia molotov ma a tutti quelli che ostacolano in qualunque modo la realizzazione dei siti. Forse anche questo blog, quindi, merita il carcere. Siamo alla persecuzione delle opinioni, siamo alla demonizzazione della protesta, siamo oltre Scelba, siamo in una sorta di fascismo di ritorno, che mescola bisogni di elite e istinti plebei, i generali di ferro e le mossette della Carfagna.
Siamo all'avanspettacolo della democrazia.
C'è un solo ostacolo a tutto questo: la magistratura libera e indipendente che persegue la legge (uguale per tutti) e colpisce chi commette reati. Berlusconi non ci sta, qui torna garantista.
Se gli toccano i suoi, diventa garantista. La gente comune non deve violare la legge, i suoi sì. Possono farlo. "Le leggi devono essere adattate per far vivere meglio i cittadini", ha detto Berlusconi. Siamo ben oltre le leggi ad personam, siamo al diritto opinabile. Una legge si applica o non si applica a seconda del fatto che è funzionale o no al sistema di potere. Se i vertici che gestiscono l'emergenza commettono reati non bisogna perseguirli perchè così li si blocca e poi non possono risolvere i problemi. Se la gente protesta, bisogna perseguirla perchè così le si impedisce di fermare la soluzione ai problemi.
Oltre la dittatura, siamo alla dettatura. Non esiste più la legge uguale per tutti.
Per realizzare il suo piano Berlusconi invoca le colonne storiche delle oligarchie dittatoriali: il controllo politico sulla magistratura e l'esercito.
Come doberman a difesa del potere, vanno sciolti sui nemici. Cioè la gente libera.
Manganelli e galera, quindi. Con il consenso ovviamente di quella colla tossica che è l'informazione di regime: un sistema mediatico che manipola e occulta secondo il compitino del Sistema ('0 sistem): dare addosso alla gente e assolvere il potente.
Perchè la gente ostacola, il potere risolve.
Sento i passi cupi del regime e mi tremano le vene.


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Berlusconi, nel suo irrefrenabile piglio piacione, ha svelato il bluff di Bertolaso: "gli studi tecnici ci dicono che Chiaiano è idonea. La discarica si farà". Ma i rilievi sono cominciati da appena quattro giorni: hanno posizionato le trivelle, hanno prelevato alcuni campioni, non sono ancora arrivati alle falde acquifere.
Bertolaso è sbiancato, poi ha smussato: "è prematuro dire che Chiaiano è idonea; si vedrà insieme al tavolo tecnico".
Ma ormai il bluff è scoperto.
Questa indagine tecnica è un paccotto. Lo sapevamo.
Un modo per portare i mezzi nella cava, per introdurre trivelle e cingolati, per far circondare la zona con forestale e polizia. In attesa dell'esercito. Tra un paio di settimane Bertolaso comunicherà quello che Berlusconi, con doti da veggente, ha già anticipato: la discarica si fa, avanti con la monnezza. Naturalmente di ogni tipo perchè il decreto appena varato
consente di scaricare anche rifiuti tossici e nocivi. In deroga a qualunque legge. Ciò che è tossico al nord, e non viene portato in discarica, a Napoli è tal quale (per decreto) e viene portato in discarica.
Cioè a Chiaiano.
Del resto cosa aspettarsi da un commissariato di governo che, per accertamento giudiziario, ha smaltito rifiuti nocivi in luogo del tal quale a Villaricca e a Lo Uttaro, ha certificato come regolari delle ecoballe illegali, ha contribuito a truffare lo Stato e a imbrogliare i cittadini?
Berlusconi, con il suo cipiglio insolitamente legalitario (ma non era garantista?) ha invocato legge e ordine. Ovviamente solo sui manifestanti. La legge contro chi protesta, l'impunità per chi inquina. Questo è il nuovo
codice Berlusconi. Se la gente è spaventata perchè non vuole un milione di tonnellate di rifiuti, tra cui quelli tossici; se la gente è angosciata perchè li avrebbe sotto il balcone; se la gente è stanca di essere l'ultima scanalatura della bobina su cui il potere scarica tutta la sua incapacità gestionale; se la gente scende in piazza e dice no, contro di lei va scatenata la furia repressiva dello Stato e della Legge. Manganelli, carcere. Per tutti quelli che protestano. Non solo a chi alza le barricate e lancia molotov ma a tutti quelli che ostacolano in qualunque modo la realizzazione dei siti. Forse anche questo blog, quindi, merita il carcere. Siamo alla persecuzione delle opinioni, siamo alla demonizzazione della protesta, siamo oltre Scelba, siamo in una sorta di fascismo di ritorno, che mescola bisogni di elite e istinti plebei, i generali di ferro e le mossette della Carfagna.
Siamo all'avanspettacolo della democrazia.
C'è un solo ostacolo a tutto questo: la magistratura libera e indipendente che persegue la legge (uguale per tutti) e colpisce chi commette reati. Berlusconi non ci sta, qui torna garantista.
Se gli toccano i suoi, diventa garantista. La gente comune non deve violare la legge, i suoi sì. Possono farlo. "Le leggi devono essere adattate per far vivere meglio i cittadini", ha detto Berlusconi. Siamo ben oltre le leggi ad personam, siamo al diritto opinabile. Una legge si applica o non si applica a seconda del fatto che è funzionale o no al sistema di potere. Se i vertici che gestiscono l'emergenza commettono reati non bisogna perseguirli perchè così li si blocca e poi non possono risolvere i problemi. Se la gente protesta, bisogna perseguirla perchè così le si impedisce di fermare la soluzione ai problemi.
Oltre la dittatura, siamo alla dettatura. Non esiste più la legge uguale per tutti.
Per realizzare il suo piano Berlusconi invoca le colonne storiche delle oligarchie dittatoriali: il controllo politico sulla magistratura e l'esercito.
Come doberman a difesa del potere, vanno sciolti sui nemici. Cioè la gente libera.
Manganelli e galera, quindi. Con il consenso ovviamente di quella colla tossica che è l'informazione di regime: un sistema mediatico che manipola e occulta secondo il compitino del Sistema ('0 sistem): dare addosso alla gente e assolvere il potente.
Perchè la gente ostacola, il potere risolve.
Sento i passi cupi del regime e mi tremano le vene.


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