giovedì 9 novembre 2017

Un po’ di cose sono successe, adesso però ci vuole un progetto di Paese !

Evabbè bisognava fare la Legge Elettorale, è stata fatta, una schifezza, ma è stata fatta e con quella si voterà. Bisognava votare in Sicilia, si è votato, e adesso ? Ci vogliamo chiedere se la nazionale andrà o no ai mondiali oppure vogliamo provare a  fare qualcosa di diverso ? Qualcosa di sinistra…
E qualcuno dice di fare una lista civica, qualcun altro una lista unica di sinistra, qualcun altro una lista unica civica e di sinistra. Qualcun altro si porta avanti con il lavoro e dice di avere un leader.
Qualcun altro dice che la lista si costruisce dal basso, qualcun altro dice “non scherziamo”, ma alla fine di tutto ciò qual’è il sogno, il cambiamento che prospettiamo agli italiani ?
Ci sono bozze di programma qua e là è vero, ma abbiamo bisogno di idee e progetti realizzabili che entrino radicalmente nella vita degli italiani.
La politica si deve occupare della vita dei propri concittadini, si deve occupare delle ansie, delle paure, ma anche dei loro progetti e dei loro sogni. E queste cose devono essere concrete, tangibili, quasi visibili davanti ai propri occhi. Il progetto che va proposto al Paese deve essere realizzabile, ma anche di rottura con qualsiasi politica degli ultimi 30 anni, tutte uguali a sé stesse con qualche sfumatura retorica diversa e niente più.
Questa “cosa 4″ che si va a costruire, cosa deve essere se non un bel gruppo (cospicuo mi auguro) di italiani e di abitanti di questa bellissima terra che si mettono insieme per realizzare il sogno di un’Italia efficiente, giusta ed uguale.
I partiti di sinistra devono lavorare a un progetto comune, non necessariamente a una lista… Il progetto guarda lontano, una lista guarda a tre/quattro mesi. Il progetto disegna un Paese e il suo futuro, una lista disegna nella migliore delle ipotesi un parlamento, nella peggiore una poltrona da deputato o senatore.
Vogliamo guardare al dito o alla luna ? Mi piacerebbe saperlo !
Un progetto di sinistra deve dare voce alle diversità, alle ricchezze che in esso vi sono e non amalgamare tutto in un immenso “potage” indistinto e forse anche incomprensibile da parte di chi dovrebbe votarlo.  Al posto del potage sarebbe meglio un minestrone con caratteristiche precise (essere di sinistra e progressisti e avere un progetto) dove però i sapori e le ricchezze di ogni singolo ingrediente vengano esaltati e non nascosti.
Ogni movimento, ogni partito, ogni gruppo, ogni singolo,  ha dentro di sé valori e istanze comuni a tutti gli altri, ma anche valori e istanze diversi e perciò arricchenti.
Perché arrovellarci sulla formula finale (la lista) e non sul progetto che vorremmo e potremmo realizzare in caso di vittoria, ma anche in caso di una buona affermazione.
Io penso ad esempio che in tema di lotta alle disuguaglianze in una forza di sinistra, in un progetto di sinistra debba essere presente una buona dose di “meridionalismo progressista”, perché noi abbiamo il dovere di rispondere a una parte di questo Paese che non è rappresentata e cioè il sud. Questa cosa non la dico certo per offendere o colpire i tanti deputati del sud eletti e che pure provano ogni giorno a lavorare per la propria terra o per il proprio collegio elettorale, la dico perché c’è bisogno di un gruppo politico o di persone all’interno di questo grande progetto di sinistra che abbiano nel DNA, nella formazione e nella sensibilità il meridionalismo progressista nato da Gramsci, Salvemini, Dorso.
Se non ce l’hai nel sangue, con tutta la buona volontà lavori per piccoli traguardi tutti scollegati tra loro e non per una grande progetto Sud all’interno di un grande progetto per un Paese nuovo, plurale e progressista. Un progetto che parli un linguaggio che sappia entusiasmare i giovani, che sappia guardare ai più deboli, a tutti i sud d’Italia, ma anche a tutti sud d’Europa e del Mondo. Un progetto che metta al centro l’uomo e le sue istanze, i popoli e i loro diritti e non dimenticando mai i doveri di ciascuno verso la collettività.
Se non riusciamo a dare voce e a far emergere tutte le diversità e le ricchezze di questo progetto affogheremo in un amalgama nel quale ognuno proverà ad affogare per ultimo.
Michele Dell’Edera
Vicepresidente Nazionale del Partito del Sud – Meridionalisti Progressisti.

.
Leggi tutto »
Evabbè bisognava fare la Legge Elettorale, è stata fatta, una schifezza, ma è stata fatta e con quella si voterà. Bisognava votare in Sicilia, si è votato, e adesso ? Ci vogliamo chiedere se la nazionale andrà o no ai mondiali oppure vogliamo provare a  fare qualcosa di diverso ? Qualcosa di sinistra…
E qualcuno dice di fare una lista civica, qualcun altro una lista unica di sinistra, qualcun altro una lista unica civica e di sinistra. Qualcun altro si porta avanti con il lavoro e dice di avere un leader.
Qualcun altro dice che la lista si costruisce dal basso, qualcun altro dice “non scherziamo”, ma alla fine di tutto ciò qual’è il sogno, il cambiamento che prospettiamo agli italiani ?
Ci sono bozze di programma qua e là è vero, ma abbiamo bisogno di idee e progetti realizzabili che entrino radicalmente nella vita degli italiani.
La politica si deve occupare della vita dei propri concittadini, si deve occupare delle ansie, delle paure, ma anche dei loro progetti e dei loro sogni. E queste cose devono essere concrete, tangibili, quasi visibili davanti ai propri occhi. Il progetto che va proposto al Paese deve essere realizzabile, ma anche di rottura con qualsiasi politica degli ultimi 30 anni, tutte uguali a sé stesse con qualche sfumatura retorica diversa e niente più.
Questa “cosa 4″ che si va a costruire, cosa deve essere se non un bel gruppo (cospicuo mi auguro) di italiani e di abitanti di questa bellissima terra che si mettono insieme per realizzare il sogno di un’Italia efficiente, giusta ed uguale.
I partiti di sinistra devono lavorare a un progetto comune, non necessariamente a una lista… Il progetto guarda lontano, una lista guarda a tre/quattro mesi. Il progetto disegna un Paese e il suo futuro, una lista disegna nella migliore delle ipotesi un parlamento, nella peggiore una poltrona da deputato o senatore.
Vogliamo guardare al dito o alla luna ? Mi piacerebbe saperlo !
Un progetto di sinistra deve dare voce alle diversità, alle ricchezze che in esso vi sono e non amalgamare tutto in un immenso “potage” indistinto e forse anche incomprensibile da parte di chi dovrebbe votarlo.  Al posto del potage sarebbe meglio un minestrone con caratteristiche precise (essere di sinistra e progressisti e avere un progetto) dove però i sapori e le ricchezze di ogni singolo ingrediente vengano esaltati e non nascosti.
Ogni movimento, ogni partito, ogni gruppo, ogni singolo,  ha dentro di sé valori e istanze comuni a tutti gli altri, ma anche valori e istanze diversi e perciò arricchenti.
Perché arrovellarci sulla formula finale (la lista) e non sul progetto che vorremmo e potremmo realizzare in caso di vittoria, ma anche in caso di una buona affermazione.
Io penso ad esempio che in tema di lotta alle disuguaglianze in una forza di sinistra, in un progetto di sinistra debba essere presente una buona dose di “meridionalismo progressista”, perché noi abbiamo il dovere di rispondere a una parte di questo Paese che non è rappresentata e cioè il sud. Questa cosa non la dico certo per offendere o colpire i tanti deputati del sud eletti e che pure provano ogni giorno a lavorare per la propria terra o per il proprio collegio elettorale, la dico perché c’è bisogno di un gruppo politico o di persone all’interno di questo grande progetto di sinistra che abbiano nel DNA, nella formazione e nella sensibilità il meridionalismo progressista nato da Gramsci, Salvemini, Dorso.
Se non ce l’hai nel sangue, con tutta la buona volontà lavori per piccoli traguardi tutti scollegati tra loro e non per una grande progetto Sud all’interno di un grande progetto per un Paese nuovo, plurale e progressista. Un progetto che parli un linguaggio che sappia entusiasmare i giovani, che sappia guardare ai più deboli, a tutti i sud d’Italia, ma anche a tutti sud d’Europa e del Mondo. Un progetto che metta al centro l’uomo e le sue istanze, i popoli e i loro diritti e non dimenticando mai i doveri di ciascuno verso la collettività.
Se non riusciamo a dare voce e a far emergere tutte le diversità e le ricchezze di questo progetto affogheremo in un amalgama nel quale ognuno proverà ad affogare per ultimo.
Michele Dell’Edera
Vicepresidente Nazionale del Partito del Sud – Meridionalisti Progressisti.

.

Nessun commento:

 
[Privacy]
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Hot Sonakshi Sinha, Car Price in India