giovedì 1 settembre 2016

WEBETI AL GOVERNO



Di Natale Cuccurese

Arrivano i dati sulla disoccupazione giovanile, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi, è pari come media nazionale al 39,2%, in aumento di due punti percentuali rispetto al mese precedente. Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati, che comprendono chi ormai deluso dall'inutile ricerca non cerca più lavoro e chi ancora impegnato nello studio. La media nazionale significa che al Sud i giovani senza lavoro sono poco meno del 62%, al nord circa il 18% confermando la ormai storica disparità di opportunità lavorative fra nord e sud del paese, disparità a cui nessuno intende porre rimedio da sempre, in barba a logica e dettato costituzionale. I giovani sono quindi contemporaneamente la fascia più fertile della popolazione e quella con meno garanzie di lavoro, anche precario. In queste condizioni drammatiche cosa si inventa la ministra Lorenzin ( si lei... La ministro con diploma, quella che discriminava gli abitanti della Terra dei Fuochi delirando di "errati stili di vita" come causa delle troppe morti per tumori anche dei neonati...) ?! 
La giornata della fertilità, il #fertilityday ...
Cioè l'ennesima possibile discriminazione in un paese già al vertice delle discriminazioni interne fra tutti i paesi occidentali. "Donne, la vostra fertilità è un bene comune"(recita così una delle cartoline ministeriali). Il corpo della donna visto come ricettacolo atto solo alla procreazione e in caso contrario ad essere additate al disprezzo e alla critica come persone inutili per la società . Riecheggia in tutto ciò un qualcosa di già visto nel ventennio. L'acuta mente del ministro, e quindi dell'intero governo che la sostiene in questa grottesca iniziativa, ovviamente non viene minimamente sfiorata dal pensiero che una famiglia, una madre, dovrà poi provvedere ai bisogni del nascituro. Purtroppo senza lavoro, senza assistenza medica su centinaia di prestazioni, come deciso dalla Lorenzin solo pochi mesi fa, con scarsi asili pubblici ed assistenza, senza reddito di cittadinanza in assenza di lavoro, insomma senza nessun aiuto statale, pur in un paese con le tasse fra le più alte in occidente a cui corrispondono pochissimi servizi garantiti, la possibilità di mantenere e assistere i nascituri sta ormai diventando quasi un' impresa eroica, come dimostrato infatti dai dati demografici sull'invecchiamento della popolazione a cui bisognerebbe porre rimedio con ben altre iniziative e con minore approssimazione. Ma inutile preoccuparsi più di tanto, e' solo l'ennesima riprova che questo governo dell'annuncio fine a se stesso, del selfie, della slide, della menzogna senza contraddittorio, del tweet immediato, della diretta Facebook precostituita, insomma di webeti, ha solo sparato l'ennesima fanfaluca estiva buona solo per narcotizzare e distrarre il dibattito da altri temi, come appunto il lavoro e l' orrida riforma costituzionale. Liberiamoci prima possibile di questi personaggi picareschi con un voto, iniziando con un bel NO al prossimo referendum costituzionale.


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Di Natale Cuccurese

Arrivano i dati sulla disoccupazione giovanile, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi, è pari come media nazionale al 39,2%, in aumento di due punti percentuali rispetto al mese precedente. Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati, che comprendono chi ormai deluso dall'inutile ricerca non cerca più lavoro e chi ancora impegnato nello studio. La media nazionale significa che al Sud i giovani senza lavoro sono poco meno del 62%, al nord circa il 18% confermando la ormai storica disparità di opportunità lavorative fra nord e sud del paese, disparità a cui nessuno intende porre rimedio da sempre, in barba a logica e dettato costituzionale. I giovani sono quindi contemporaneamente la fascia più fertile della popolazione e quella con meno garanzie di lavoro, anche precario. In queste condizioni drammatiche cosa si inventa la ministra Lorenzin ( si lei... La ministro con diploma, quella che discriminava gli abitanti della Terra dei Fuochi delirando di "errati stili di vita" come causa delle troppe morti per tumori anche dei neonati...) ?! 
La giornata della fertilità, il #fertilityday ...
Cioè l'ennesima possibile discriminazione in un paese già al vertice delle discriminazioni interne fra tutti i paesi occidentali. "Donne, la vostra fertilità è un bene comune"(recita così una delle cartoline ministeriali). Il corpo della donna visto come ricettacolo atto solo alla procreazione e in caso contrario ad essere additate al disprezzo e alla critica come persone inutili per la società . Riecheggia in tutto ciò un qualcosa di già visto nel ventennio. L'acuta mente del ministro, e quindi dell'intero governo che la sostiene in questa grottesca iniziativa, ovviamente non viene minimamente sfiorata dal pensiero che una famiglia, una madre, dovrà poi provvedere ai bisogni del nascituro. Purtroppo senza lavoro, senza assistenza medica su centinaia di prestazioni, come deciso dalla Lorenzin solo pochi mesi fa, con scarsi asili pubblici ed assistenza, senza reddito di cittadinanza in assenza di lavoro, insomma senza nessun aiuto statale, pur in un paese con le tasse fra le più alte in occidente a cui corrispondono pochissimi servizi garantiti, la possibilità di mantenere e assistere i nascituri sta ormai diventando quasi un' impresa eroica, come dimostrato infatti dai dati demografici sull'invecchiamento della popolazione a cui bisognerebbe porre rimedio con ben altre iniziative e con minore approssimazione. Ma inutile preoccuparsi più di tanto, e' solo l'ennesima riprova che questo governo dell'annuncio fine a se stesso, del selfie, della slide, della menzogna senza contraddittorio, del tweet immediato, della diretta Facebook precostituita, insomma di webeti, ha solo sparato l'ennesima fanfaluca estiva buona solo per narcotizzare e distrarre il dibattito da altri temi, come appunto il lavoro e l' orrida riforma costituzionale. Liberiamoci prima possibile di questi personaggi picareschi con un voto, iniziando con un bel NO al prossimo referendum costituzionale.


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