lunedì 9 maggio 2016

9 Maggio 1978,...UN VENTO GRIGIO SMOSSE LE FRIONDE DEI GROSSI PLATANI

Bruno Pappalardo, Lunedì, 9 maggio 2016
Ero al Vomero, Uscivo dal liceo Galilei dove insegnavo.
Risalivo il cavalcavia di quella via che mi avrebbe portava verso casa. 
Improvviso come un flash mob, tutti si mossero insieme con agitazione.
Poi un trambusto, uno scompiglio, un vociare come suono di fondo.
La gente incominciava ad allungare il passo, qualcuno correva, qualcun altro, una donna piangeva straziandosi tra le braccia di un signore anziano che sostava ad una pensilina di autobus.
Mi guardavo ancora intorno . Cercavo di capire, chiedevo !
Qualcuno gridava Moro, Moro, Moro lo hanno … Beh, capii…!
Era il 9 Maggio del 1978 e no so perché incominciai a correre anch’io, … non sapevo dove andare.
Non voglio continuare nel racconto tecnico, quello dei responsabili e dei perché. Fu certo che quella volta, solo quella volta, la gente recuperò un senso di fratellanza e si strinse a sé. Successe perché un uomo, un uomo della politica fu ritenuto responsabile di una operazione che non doveva farsi e doveva morire, come segnale, come tragico messaggio.
Ecco stamani ho ricordato quella mattina.
A Napoli era una bellissima giornata, …c’era il sole ma calò, proveniente dai nostri animi un un grigio vento mosse le fronde degli alti platani della strada, …forse fu solo il sottoscritto a percepirlo.
Una brutta pagina della storia di questo Paese venne scritto col sangue e da quel momento in poi tutto crollò.
Poco mancava, una decina d’anni, allo sfascio del PCI e più avanti “Mani Pulite”.
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Bruno Pappalardo, Lunedì, 9 maggio 2016
Ero al Vomero, Uscivo dal liceo Galilei dove insegnavo.
Risalivo il cavalcavia di quella via che mi avrebbe portava verso casa. 
Improvviso come un flash mob, tutti si mossero insieme con agitazione.
Poi un trambusto, uno scompiglio, un vociare come suono di fondo.
La gente incominciava ad allungare il passo, qualcuno correva, qualcun altro, una donna piangeva straziandosi tra le braccia di un signore anziano che sostava ad una pensilina di autobus.
Mi guardavo ancora intorno . Cercavo di capire, chiedevo !
Qualcuno gridava Moro, Moro, Moro lo hanno … Beh, capii…!
Era il 9 Maggio del 1978 e no so perché incominciai a correre anch’io, … non sapevo dove andare.
Non voglio continuare nel racconto tecnico, quello dei responsabili e dei perché. Fu certo che quella volta, solo quella volta, la gente recuperò un senso di fratellanza e si strinse a sé. Successe perché un uomo, un uomo della politica fu ritenuto responsabile di una operazione che non doveva farsi e doveva morire, come segnale, come tragico messaggio.
Ecco stamani ho ricordato quella mattina.
A Napoli era una bellissima giornata, …c’era il sole ma calò, proveniente dai nostri animi un un grigio vento mosse le fronde degli alti platani della strada, …forse fu solo il sottoscritto a percepirlo.
Una brutta pagina della storia di questo Paese venne scritto col sangue e da quel momento in poi tutto crollò.
Poco mancava, una decina d’anni, allo sfascio del PCI e più avanti “Mani Pulite”.

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