domenica 5 luglio 2015

GRECIA: l’ingegneria se sperimenta troppe soluzioni per la piccola lesione sulla diga, finisce male.


Di Bruno Pappalardo
Ma dov’é  la vera Economia. Tre Nobel di questa scienza sono dalla parte di Tsipras. Eppure ci sono i Media che li molestano, perché sui libri paga dell’UE ( altrimenti non si capirebbe)
E’ facile solo comprendere ( per mio conto da cialtrone del pensiero) che se in una casa, o azienda, industria o bottega, non giunge alcuna commessa di lavoro, non si produrre alcun manufatto, alcun bene, dunque, alcun guadagno.
Significa  enormi  difficoltà nel reggere le spese di gestione; Fallimento!
Se l’azienda è stata costretta a chiedere dei prestiti, (banche, UE, mercato azionario) doverosamente e onestamente questi dovranno essere restituiti. Ma, c’è un ma!
E’ possibile che il creditore possa chiedere indietro il prestito se l’impresa se sta fallendo o lo è già di fatto?
 Il “creditore” che è molto più intelligente del “ debitore”, dice: “ tu azienda programma delle riforme che originano promozione di  lavoro così potrà generarsi  ricchezza e gradualmente potrai rientrare del mio debito ”.  Così ha fatto L’Italia e, “così fan tutte”!
Ma nulla! Questo lavoro non solo non si dà alla luce, ma, anche se nascesse, dovrebbe essere tale da coprire la quota di debito prestabilita.
L’intelligente creditore, l’UE, chiede sacrifici che in concreto significano abbassare i salari, sottrarre diritti, non adeguare il costo della vita anche alla sola percezione di potercela fare, et  cetera.
In queste condizioni di depressione, ne famiglia o impresa o azienda, credo possa, risollevarsi, riprendersi.
La GRECIA sostiene che tutta la suddetta premessa è giusta ma si è appunto in recessione e chiede, per non lasciare morire il proprio popolo, di procrastinare la scadenza della rata.
L’ intelligente e pago, satollo creditore non riesce a capire che chiedere con insistenza la restituzione del debito è come eternare lo stato di destrutturazione e non avrà mai più nulla!
Tutti i dati della crescita al Sud d’Italia, …meglio dire “decrescita” per noi infelice al Mezzogiorno,  ci fanno somigliare, su molti aspetti, alla situazione greca e si comprende e si include in quelle esistenze, per noi, la  stessa profonda lacerazione psicologica e fisica, oggi più forte per quel popolo. Pur se
non troppo vi somigliassimo, tutti ne dovrebbero, però,  comprendere il  dramma umano annientante, destabilizzante nelle energie reattive e nel deperimento morale; SIAMO SOLIDALI CON LA GRECIA; IL SUD E’ CON  TSIPRAS.
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Di Bruno Pappalardo
Ma dov’é  la vera Economia. Tre Nobel di questa scienza sono dalla parte di Tsipras. Eppure ci sono i Media che li molestano, perché sui libri paga dell’UE ( altrimenti non si capirebbe)
E’ facile solo comprendere ( per mio conto da cialtrone del pensiero) che se in una casa, o azienda, industria o bottega, non giunge alcuna commessa di lavoro, non si produrre alcun manufatto, alcun bene, dunque, alcun guadagno.
Significa  enormi  difficoltà nel reggere le spese di gestione; Fallimento!
Se l’azienda è stata costretta a chiedere dei prestiti, (banche, UE, mercato azionario) doverosamente e onestamente questi dovranno essere restituiti. Ma, c’è un ma!
E’ possibile che il creditore possa chiedere indietro il prestito se l’impresa se sta fallendo o lo è già di fatto?
 Il “creditore” che è molto più intelligente del “ debitore”, dice: “ tu azienda programma delle riforme che originano promozione di  lavoro così potrà generarsi  ricchezza e gradualmente potrai rientrare del mio debito ”.  Così ha fatto L’Italia e, “così fan tutte”!
Ma nulla! Questo lavoro non solo non si dà alla luce, ma, anche se nascesse, dovrebbe essere tale da coprire la quota di debito prestabilita.
L’intelligente creditore, l’UE, chiede sacrifici che in concreto significano abbassare i salari, sottrarre diritti, non adeguare il costo della vita anche alla sola percezione di potercela fare, et  cetera.
In queste condizioni di depressione, ne famiglia o impresa o azienda, credo possa, risollevarsi, riprendersi.
La GRECIA sostiene che tutta la suddetta premessa è giusta ma si è appunto in recessione e chiede, per non lasciare morire il proprio popolo, di procrastinare la scadenza della rata.
L’ intelligente e pago, satollo creditore non riesce a capire che chiedere con insistenza la restituzione del debito è come eternare lo stato di destrutturazione e non avrà mai più nulla!
Tutti i dati della crescita al Sud d’Italia, …meglio dire “decrescita” per noi infelice al Mezzogiorno,  ci fanno somigliare, su molti aspetti, alla situazione greca e si comprende e si include in quelle esistenze, per noi, la  stessa profonda lacerazione psicologica e fisica, oggi più forte per quel popolo. Pur se
non troppo vi somigliassimo, tutti ne dovrebbero, però,  comprendere il  dramma umano annientante, destabilizzante nelle energie reattive e nel deperimento morale; SIAMO SOLIDALI CON LA GRECIA; IL SUD E’ CON  TSIPRAS.

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