giovedì 9 gennaio 2014

Il ministro Bray ha mantenuto la promessa, ma ora che destinazione avrà la reggia di Carditello?

di Gigi Di Fiore
Fonte: Il Mattino


L'angelo di Carditello non c'è più dalla vigilia di Natale. Ma ora potrà sorridere, dovunque si trovi serena la sua anima. Finalmente la reggia è salva, finalmente le mani depredatrici sono state allontanate. Tommaso Cestrone ne gioirebbe.

Dunque, il ministro Massimo Bray ha mantenuto la promessa. E dobbiamo riconoscerglielo. Lo aspettavamo tutti al varco, l'occasione era la dodicesima asta per la vendita dell'immobile storico in stato deprecabile, un casino di caccia voluto da Carlo III di Borbone e ampliato dal figlio Ferdinando IV poi I delle Due Sicilie.

Una partita di giro societario ha reso possibile un miracolo atteso da tempo, su cui si sono spesi associazioni e comitati: da Agenda 21 al Comitato delle Due Sicilie fino a gruppi che amano questa terra, che sanno come il disprezzo per le radici e la storia è anche calpestio selvaggio della natura che le ricorda.

Al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere la svolta: la Sga, società creditrice dal Consorzio di bacino del Basso Volturno proprietario dell'immobile, si è aggiudicata l'asta per undici milioni e mezzo di euro. Uno e mezzo in più della base di vendita da mettere al rialzo. Poi, il giro: la Sga passerà la proprietà della reggia al ministero dei Beni ambientali e culturali.

Naturalmente, poi, il ministero dovrà restituire i soldi spesi nell'asta. Formule tecnico-commerciali e dettagli, per ora, sono poco noti. Ma è noto il commento, cinguettato in Rete dal ministro Bray: "Sono davvero felice di aver mantenuto la promessa fatta a Tommaso. Ora Carditello appartiene a tutti i cittadini". E poi, subito dopo, ha aggiunto: "Tommaso e la voglia di cambiare il Mezzogiorno".

Già, una voglia che eventi e persone a volte fanno passare anche ai più tenaci. E' solo l'inizio. Ora si tratterà di rimettere a nuovo, recuperare un bene che Tommaso custodiva da volontario, ma che dei selvaggi hanno depredato nel tempo, sottraendo scale, marmi, pezzi di camini.

La reggia-casino di caccia va recuperata. Va rimesso in sesto il parco, sorvegliata per bene tutta l'area. Carditello potrebbe essere inserito in un progetto di itinerari borbonici delle province di Napoli e Caserta. Potrebbe diventare sito di un museo multimediale sul regno delle Due Sicilie, potrebbe fare da sede di convegni e iniziative di divulgazioni storiche.

Carditello, insomma, potrebbe diventare tante cose. Per ora è un segnale: giù le mani dalla storia del Sud e dai suoi simboli. Via gli avvoltoi, gli speculatori, i senza memoria. La palla passa al ministero. Sarebbe bello che bandisse un concorso per l'utilizzo finalizzato di Carditello.

Sarebbe bello, in fondo Bray ha dimostrato di essere uomo di parola. E Tommaso sarà soddisfatto di non aver sbagliato il suo giudizio quando a ottobre conobbe il ministro. Speriamo che la favola, già intristita dalla morte prematura dell'angelo di Carditello, abbia un lieto fine. E la reggia diventi emblema di rinascita. Grazie ministro Bray e grazie, lassù, a te,Tommaso. Angelo di Carditello.

Fonte: Il Mattino


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di Gigi Di Fiore
Fonte: Il Mattino


L'angelo di Carditello non c'è più dalla vigilia di Natale. Ma ora potrà sorridere, dovunque si trovi serena la sua anima. Finalmente la reggia è salva, finalmente le mani depredatrici sono state allontanate. Tommaso Cestrone ne gioirebbe.

Dunque, il ministro Massimo Bray ha mantenuto la promessa. E dobbiamo riconoscerglielo. Lo aspettavamo tutti al varco, l'occasione era la dodicesima asta per la vendita dell'immobile storico in stato deprecabile, un casino di caccia voluto da Carlo III di Borbone e ampliato dal figlio Ferdinando IV poi I delle Due Sicilie.

Una partita di giro societario ha reso possibile un miracolo atteso da tempo, su cui si sono spesi associazioni e comitati: da Agenda 21 al Comitato delle Due Sicilie fino a gruppi che amano questa terra, che sanno come il disprezzo per le radici e la storia è anche calpestio selvaggio della natura che le ricorda.

Al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere la svolta: la Sga, società creditrice dal Consorzio di bacino del Basso Volturno proprietario dell'immobile, si è aggiudicata l'asta per undici milioni e mezzo di euro. Uno e mezzo in più della base di vendita da mettere al rialzo. Poi, il giro: la Sga passerà la proprietà della reggia al ministero dei Beni ambientali e culturali.

Naturalmente, poi, il ministero dovrà restituire i soldi spesi nell'asta. Formule tecnico-commerciali e dettagli, per ora, sono poco noti. Ma è noto il commento, cinguettato in Rete dal ministro Bray: "Sono davvero felice di aver mantenuto la promessa fatta a Tommaso. Ora Carditello appartiene a tutti i cittadini". E poi, subito dopo, ha aggiunto: "Tommaso e la voglia di cambiare il Mezzogiorno".

Già, una voglia che eventi e persone a volte fanno passare anche ai più tenaci. E' solo l'inizio. Ora si tratterà di rimettere a nuovo, recuperare un bene che Tommaso custodiva da volontario, ma che dei selvaggi hanno depredato nel tempo, sottraendo scale, marmi, pezzi di camini.

La reggia-casino di caccia va recuperata. Va rimesso in sesto il parco, sorvegliata per bene tutta l'area. Carditello potrebbe essere inserito in un progetto di itinerari borbonici delle province di Napoli e Caserta. Potrebbe diventare sito di un museo multimediale sul regno delle Due Sicilie, potrebbe fare da sede di convegni e iniziative di divulgazioni storiche.

Carditello, insomma, potrebbe diventare tante cose. Per ora è un segnale: giù le mani dalla storia del Sud e dai suoi simboli. Via gli avvoltoi, gli speculatori, i senza memoria. La palla passa al ministero. Sarebbe bello che bandisse un concorso per l'utilizzo finalizzato di Carditello.

Sarebbe bello, in fondo Bray ha dimostrato di essere uomo di parola. E Tommaso sarà soddisfatto di non aver sbagliato il suo giudizio quando a ottobre conobbe il ministro. Speriamo che la favola, già intristita dalla morte prematura dell'angelo di Carditello, abbia un lieto fine. E la reggia diventi emblema di rinascita. Grazie ministro Bray e grazie, lassù, a te,Tommaso. Angelo di Carditello.

Fonte: Il Mattino


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2 commenti:

Unknown ha detto...

Bene, anzi benissimo ! Ora, se Enti locali e centrali mostreranno lo stesso impegno con cui a suo tempo fu recuperato un rudere-rudere qual'era ridotta la Venaria (e non per degrado recente ma per opera dei Savoia che a fine 700 la trasformarono in caserma...)possiamo star tranquilli che il Carditello tornerà agli antichi splendori. Come ben noto, infatti, le patrie autorità non fanno distinzioni tipo figli e figliastri...nord e sud....

Unknown ha detto...

Bene, anzi benissimo ! Ora, se Enti locali e centrali dimostraranno la stessa sollecitudine con cui a suo tempo è stato ricostruito un rudere qual'era ridotta la Venaria (per inciso, non per recenti repubblicani degradi, ma per opera sabauda che a fine 700 trasformarono la reggia in caserma) possiamo star tranquilli che il Carditello torni agli antichi splendori.

 
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