martedì 23 ottobre 2012

#Gramellini Vs #Saviano, la guerra del bidet

La storia inizia con il pessimo servizio giornalistico mandato in onda dal TG3 Piemonte dopo la partita Juventus-Napoli e che indigna buona parte dell'italia.

A questo servizio, in cui il giornalista Amandola mette in bocca ad un tifoso juventino che i "napoletani puzzano", fa seguito la risposta di Saviano su twitter: "Quando i piemontesi videro il bidet nella reggia di Caserta lo definirono “oggetto sconosciuto a forma di chitarra”.

Caso chiuso? neanche per sogno. 
La sera stessa, nel bel'intervento di Gramellini a che tempo che fa di Fabio Fazio, parlando di quel prefetto che rimprovera il prete anticamorra per non essersi rivolto in modo adeguato alla sua ospite, lo bolla come burocrate borbonico.

Caso chiuso? neanche per sogno.
Nell'editoriale di questa mattina Gramellini, ancora evidentemente piccato dal twitt di Saviano, rincara la dose: "Vero: in Piemonte all’epoca non avevano i bidet. Però avevano le fogne. Mentre i rimpianti Borbone, per potersi pulire le loro terga nel bidet, tenevano la gran parte della popolazione nella melma. Ora, che agli eredi diretti di Franceschiello dispiaccia di non potersi più pulire le terga nel bidet in esclusiva, posso capirlo. Ma che i pronipoti di quelli che venivano tenuti nella melma vivano l’arrivo dei piemontesi come una degradazione, mi pare esagerato. "

Ora, tralasciando l'ignoranza storica del buon Gramellini che poverino non sa che Napoli fu la prima città in italia ad avere un sistema fognario avanzato, in questa affermazione possiamo leggere lo stesso becero razzismo che ha contraddistinto il servizio di Amaldola.

Che tipo di messaggio contiene l'editoriale di Gramellini? Per come la vedo io, un messaggio ben più pericoloso di quello nel servizio di Amandola. I napoletani non si devono permettere di parlar male di un piemontese, ok è vero, a Napoli c'era il bidet ma a Torino c'erano le fogne. In pratica voi stavate nella melma e noi no.

Conclusione? chi stà nella melma puzza
 Il leitmotif è sempre quello, Gramellini e Amandola seppur con toni e modi diversi, danno lo stesso messaggio.

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La storia inizia con il pessimo servizio giornalistico mandato in onda dal TG3 Piemonte dopo la partita Juventus-Napoli e che indigna buona parte dell'italia.

A questo servizio, in cui il giornalista Amandola mette in bocca ad un tifoso juventino che i "napoletani puzzano", fa seguito la risposta di Saviano su twitter: "Quando i piemontesi videro il bidet nella reggia di Caserta lo definirono “oggetto sconosciuto a forma di chitarra”.

Caso chiuso? neanche per sogno. 
La sera stessa, nel bel'intervento di Gramellini a che tempo che fa di Fabio Fazio, parlando di quel prefetto che rimprovera il prete anticamorra per non essersi rivolto in modo adeguato alla sua ospite, lo bolla come burocrate borbonico.

Caso chiuso? neanche per sogno.
Nell'editoriale di questa mattina Gramellini, ancora evidentemente piccato dal twitt di Saviano, rincara la dose: "Vero: in Piemonte all’epoca non avevano i bidet. Però avevano le fogne. Mentre i rimpianti Borbone, per potersi pulire le loro terga nel bidet, tenevano la gran parte della popolazione nella melma. Ora, che agli eredi diretti di Franceschiello dispiaccia di non potersi più pulire le terga nel bidet in esclusiva, posso capirlo. Ma che i pronipoti di quelli che venivano tenuti nella melma vivano l’arrivo dei piemontesi come una degradazione, mi pare esagerato. "

Ora, tralasciando l'ignoranza storica del buon Gramellini che poverino non sa che Napoli fu la prima città in italia ad avere un sistema fognario avanzato, in questa affermazione possiamo leggere lo stesso becero razzismo che ha contraddistinto il servizio di Amaldola.

Che tipo di messaggio contiene l'editoriale di Gramellini? Per come la vedo io, un messaggio ben più pericoloso di quello nel servizio di Amandola. I napoletani non si devono permettere di parlar male di un piemontese, ok è vero, a Napoli c'era il bidet ma a Torino c'erano le fogne. In pratica voi stavate nella melma e noi no.

Conclusione? chi stà nella melma puzza
 Il leitmotif è sempre quello, Gramellini e Amandola seppur con toni e modi diversi, danno lo stesso messaggio.

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