domenica 29 luglio 2012

APPELLO per PINO APRILE - INSIEME SOTTO UN'UNICA BANDIERA ( restauriamo la nostra dignità)

Di Bruno Pappalardo
Fonte: Nota Profilo Facebook

Bruno Pappalardo

condividiamo per gruppi di amici e per firmare l'appello


Perdonatemi, abbiate pazienza, sono più noioso del solito ma questa cosa potrebbe essere fondamentale per il Sud. Non partiti ma un uomo solo per noi al Parlamento.

LEGGERE:

A tutti  i miei gli amici di FB., che hanno diviso con me, (... non certo l'appartenenza al Partito del Sud di cui sono un modestissimo consigliere) ma invece le condivise incursioni nella memoria del nostro passato e le bellezze d'oggi ma anche le stroppiature di una realtà dell'esistenza in questa città come per l'intero Meridione da recuperare e cambiare.   Per tutti quei sostenitore del meridionalismo puro, per tutti quegl'altri che mi hanno dimostrato l'entusiasmo e le loro emozioni dinanzi ai nostri paesaggi, alle nostre architetture, alle incommensurabile e irraggiungibile arti minori o quelle dei grandi artisti e tutte le altre cose che vivono ancora nascoste tra la gente ma che hanno reso grande la nostra storia e cultura. Per quelli che hanno partecipato com me a  quel chiaro disegno di alimentare il convincimento negli italiani, ...e in noi stessi, di non essere persone ma "luogo comune" incapaci e fannulloni, criminali e corrotti, ebbene, aggiungetevi all'appello che il Partito del Sud e altre compagini meridionaliste di intellettuali e giovani stanno propalando perché lo scrittore Pino Aprile (autore di "Terroni" e altri lucide esamine sulle problematiche del sud e la perpetua malevolenza di un Nord impaurito e ancora spudoratamente pronto a rastellare i fondi a noi assegnati) venga convinto dalla nostra e vostra meditata volontà e entusiasmo, postilla dell'amore per questa terra dolente, di portarlo al Parlamento italiano come deputato  per tutti noi, noi ripeto, non il Partito del Sud ma di tutte le associazioni, movimenti meridionalisti, centri e associazioni di volontariato  e centri di formazione per giovani i disabili noprofit ma  dissanguati dai tagli  e che stanno aderendo
per l' identica  passione per il nostro ideale pantheon di tradizioni, favole, miti, leggende, misteri, luoghi di storia e arte e pregno di  un animo, come il nostro, pronto al  mutamento.
Sarà il vertice di una straordinaria piramide trasparente, una curiosa scatola di nuove idee che dovranno mutuare le nostre ferite, il nostro orgoglio offeso, il nostro mondo depauperato dalle loro lorde mani. 
Aprile, sarà come libero studioso e intellettuale che lavorerà per noi.

Cari amici non ci sono trucchi o talune bizzarre volontà separatiste o rinunzie europeiste. Non c'è la voglia e ne programmi di genere leghista. Nessuno balordo recinto verrà messo intorno al nostro giardino, ovverosia appropriazione del territorio per farne un isola  senza approdi. Solo la convinzione  di non restare soli per non essere schiacciati da corruttori, prosseneti e grassatori, lasciandoci senza lavoro per i nostri giovani, per i precari, per la gente adulta ma abbandonati sulla strada, ma  anche illusi di una pensione che dovrà, chissà quando, giugere un giorno mentre andrà avanti la frammentazione del Sud con la svendita del nostro patrimonio.  Da oggi non elemosinerà per i propri figli ma lotterà per una certissima crescita, per il sostegno a universitari e ricercatori, per l'assistenza sanitaria efficiente e vicina ai nostri malati e l'evoluzione  di un nuovo turismo; la difesa  del nostro patrimonio materiale e immateriale dei nostri beni artistici, per la perenne attenzione di quella  sottrazione di territorio da parte dalle mafie e il loro totale, pieno annientamento e, soprattutto il nostro  riscatto. Vogliamo camminare sulle nostre gambe e che non certo con i soliti  interventi illuministici o evangelici assistenziali provenienti dall'alto  rispolverando sistemi come la Cassa del Mezzogiorno con LOSCHI interventi speciali e, ... forse cadrà ancora effettivamente del denaro a pioggia purchè sotto siano loro a raccoglierne l'acqua per riportarla su nelle loro banche.  Dovremo, con autonomia, sostenibilità e solidarietà territoriale, cercarci i nostri mercati e premere sulle nostre vocazioni. Vogliamo ritrovare, tutte le mattine, le nostre strade pulite, come sono e dovranno essere  le mani dei nostri amministratori.


AIUTATIAMO PINO APRILE, FATE CHE SI CONVINCA, AIUTATE IL SUD!

cliccate e aderite: 


Bruno Papplardo, SUDVOX

NB: condividete questo o anche l'appello a Pino Aprile lanciato dai partiti e movimenti meridionalisti perchè ci aiuti pel nostro riscatto.

Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei Lettera aperta a Pino Aprile


Caro Pino,la Lega Nord è fuori dal governo e si è avvitata in una crisi forse irreversibile eppure lo spirito antimeridionale della politica italiana non si è affatto attenuato. Lo dimostra l'esclusione degli scrittori meridionali del Novecento dai programmi scolastici. Lo conferma l'applicazione del federalismo voluta dal governo Monti: anticipo dell'Imu al 2012 con simultaneo taglio dei fondi per i Comuni poveri, in modo da portare risorse dove già ci sono i soldi. E, nello stesso tempo, il governo ha dimenticato di elencare i diritti minimi da garantire in tutto il territorio nazionale, un silenzio che equivale a diritti zero per i cittadini del Sud. Ma questo non può sorprenderti: la legge si applica al Nord e si interpreta per i meridionali; va così da 151 anni e il razzismo dotto di chi ha studiato alla Bocconi cambia solo i toni rispetto a quello becero di chi si è diplomato per corrispondenza alla scuola Radio Elettra.Le celebrazioni organizzate per i 150 anni hanno un merito: aver portato l'attenzione sulle statistiche, con la Banca d'Italia costretta ad ammettere che l'area di Napoli aveva un Pil del 40% superiore alla media nazionale. E se da +40% scivoli fino a -40% non può essere per responsabilità interne: è perché hai ceduto alla forza. Come a Pietrarsa il 6 agosto 1863. Ma il vento sta cambiando e dopo Gaeta oggi Napoli è libera da ceti politici eterodiretti. Ciò incoraggia chi crede che ogni comunità possa scegliere la propria strada, senza aspettare un placet.E' il momento di osare. Va promosso un movimento che abbia a cuore gli interessi delle Terre del Sud. Libero e democratico, certo, ma soprattutto schietto, orgoglioso, allegro, mediterraneo. Un movimento aperto, ma che tenga fuori chi ha governato a braccetto con partiti nordisti e oggi magari cerca di riverniciarsi. Un movimento che punti nelle elezioni del 2013 a una rappresentanza diretta in Parlamento e che subito dopo apra, città per città, una fase costituente, perché i giovani del Sud possano contare in Europa senza esser costretti a lasciare le proprie Terre.Caro Pino, nessuno meglio di te ha saputo raccontare cosa eravamo, cosa siamo diventati e cosa potremmo essere noi Terroni. Ecco perché crediamo che qualsiasi progetto di riscatto non possa che vederti alla testa. Lo sappiamo: puntare a uno scranno a Montecitorio appare poca cosa, per la distanza tra quanto si potrà fare e quanto servirebbe alle nostre Terre. Ma l'impegno che chiediamo a noi stessi e l'invito che ti rivolgiamo è di considerarlo il primo passo. Verso nuovi ambiziosi obiettivi.

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Di Bruno Pappalardo
Fonte: Nota Profilo Facebook

Bruno Pappalardo

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Perdonatemi, abbiate pazienza, sono più noioso del solito ma questa cosa potrebbe essere fondamentale per il Sud. Non partiti ma un uomo solo per noi al Parlamento.

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A tutti  i miei gli amici di FB., che hanno diviso con me, (... non certo l'appartenenza al Partito del Sud di cui sono un modestissimo consigliere) ma invece le condivise incursioni nella memoria del nostro passato e le bellezze d'oggi ma anche le stroppiature di una realtà dell'esistenza in questa città come per l'intero Meridione da recuperare e cambiare.   Per tutti quei sostenitore del meridionalismo puro, per tutti quegl'altri che mi hanno dimostrato l'entusiasmo e le loro emozioni dinanzi ai nostri paesaggi, alle nostre architetture, alle incommensurabile e irraggiungibile arti minori o quelle dei grandi artisti e tutte le altre cose che vivono ancora nascoste tra la gente ma che hanno reso grande la nostra storia e cultura. Per quelli che hanno partecipato com me a  quel chiaro disegno di alimentare il convincimento negli italiani, ...e in noi stessi, di non essere persone ma "luogo comune" incapaci e fannulloni, criminali e corrotti, ebbene, aggiungetevi all'appello che il Partito del Sud e altre compagini meridionaliste di intellettuali e giovani stanno propalando perché lo scrittore Pino Aprile (autore di "Terroni" e altri lucide esamine sulle problematiche del sud e la perpetua malevolenza di un Nord impaurito e ancora spudoratamente pronto a rastellare i fondi a noi assegnati) venga convinto dalla nostra e vostra meditata volontà e entusiasmo, postilla dell'amore per questa terra dolente, di portarlo al Parlamento italiano come deputato  per tutti noi, noi ripeto, non il Partito del Sud ma di tutte le associazioni, movimenti meridionalisti, centri e associazioni di volontariato  e centri di formazione per giovani i disabili noprofit ma  dissanguati dai tagli  e che stanno aderendo
per l' identica  passione per il nostro ideale pantheon di tradizioni, favole, miti, leggende, misteri, luoghi di storia e arte e pregno di  un animo, come il nostro, pronto al  mutamento.
Sarà il vertice di una straordinaria piramide trasparente, una curiosa scatola di nuove idee che dovranno mutuare le nostre ferite, il nostro orgoglio offeso, il nostro mondo depauperato dalle loro lorde mani. 
Aprile, sarà come libero studioso e intellettuale che lavorerà per noi.

Cari amici non ci sono trucchi o talune bizzarre volontà separatiste o rinunzie europeiste. Non c'è la voglia e ne programmi di genere leghista. Nessuno balordo recinto verrà messo intorno al nostro giardino, ovverosia appropriazione del territorio per farne un isola  senza approdi. Solo la convinzione  di non restare soli per non essere schiacciati da corruttori, prosseneti e grassatori, lasciandoci senza lavoro per i nostri giovani, per i precari, per la gente adulta ma abbandonati sulla strada, ma  anche illusi di una pensione che dovrà, chissà quando, giugere un giorno mentre andrà avanti la frammentazione del Sud con la svendita del nostro patrimonio.  Da oggi non elemosinerà per i propri figli ma lotterà per una certissima crescita, per il sostegno a universitari e ricercatori, per l'assistenza sanitaria efficiente e vicina ai nostri malati e l'evoluzione  di un nuovo turismo; la difesa  del nostro patrimonio materiale e immateriale dei nostri beni artistici, per la perenne attenzione di quella  sottrazione di territorio da parte dalle mafie e il loro totale, pieno annientamento e, soprattutto il nostro  riscatto. Vogliamo camminare sulle nostre gambe e che non certo con i soliti  interventi illuministici o evangelici assistenziali provenienti dall'alto  rispolverando sistemi come la Cassa del Mezzogiorno con LOSCHI interventi speciali e, ... forse cadrà ancora effettivamente del denaro a pioggia purchè sotto siano loro a raccoglierne l'acqua per riportarla su nelle loro banche.  Dovremo, con autonomia, sostenibilità e solidarietà territoriale, cercarci i nostri mercati e premere sulle nostre vocazioni. Vogliamo ritrovare, tutte le mattine, le nostre strade pulite, come sono e dovranno essere  le mani dei nostri amministratori.


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NB: condividete questo o anche l'appello a Pino Aprile lanciato dai partiti e movimenti meridionalisti perchè ci aiuti pel nostro riscatto.

Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei Lettera aperta a Pino Aprile


Caro Pino,la Lega Nord è fuori dal governo e si è avvitata in una crisi forse irreversibile eppure lo spirito antimeridionale della politica italiana non si è affatto attenuato. Lo dimostra l'esclusione degli scrittori meridionali del Novecento dai programmi scolastici. Lo conferma l'applicazione del federalismo voluta dal governo Monti: anticipo dell'Imu al 2012 con simultaneo taglio dei fondi per i Comuni poveri, in modo da portare risorse dove già ci sono i soldi. E, nello stesso tempo, il governo ha dimenticato di elencare i diritti minimi da garantire in tutto il territorio nazionale, un silenzio che equivale a diritti zero per i cittadini del Sud. Ma questo non può sorprenderti: la legge si applica al Nord e si interpreta per i meridionali; va così da 151 anni e il razzismo dotto di chi ha studiato alla Bocconi cambia solo i toni rispetto a quello becero di chi si è diplomato per corrispondenza alla scuola Radio Elettra.Le celebrazioni organizzate per i 150 anni hanno un merito: aver portato l'attenzione sulle statistiche, con la Banca d'Italia costretta ad ammettere che l'area di Napoli aveva un Pil del 40% superiore alla media nazionale. E se da +40% scivoli fino a -40% non può essere per responsabilità interne: è perché hai ceduto alla forza. Come a Pietrarsa il 6 agosto 1863. Ma il vento sta cambiando e dopo Gaeta oggi Napoli è libera da ceti politici eterodiretti. Ciò incoraggia chi crede che ogni comunità possa scegliere la propria strada, senza aspettare un placet.E' il momento di osare. Va promosso un movimento che abbia a cuore gli interessi delle Terre del Sud. Libero e democratico, certo, ma soprattutto schietto, orgoglioso, allegro, mediterraneo. Un movimento aperto, ma che tenga fuori chi ha governato a braccetto con partiti nordisti e oggi magari cerca di riverniciarsi. Un movimento che punti nelle elezioni del 2013 a una rappresentanza diretta in Parlamento e che subito dopo apra, città per città, una fase costituente, perché i giovani del Sud possano contare in Europa senza esser costretti a lasciare le proprie Terre.Caro Pino, nessuno meglio di te ha saputo raccontare cosa eravamo, cosa siamo diventati e cosa potremmo essere noi Terroni. Ecco perché crediamo che qualsiasi progetto di riscatto non possa che vederti alla testa. Lo sappiamo: puntare a uno scranno a Montecitorio appare poca cosa, per la distanza tra quanto si potrà fare e quanto servirebbe alle nostre Terre. Ma l'impegno che chiediamo a noi stessi e l'invito che ti rivolgiamo è di considerarlo il primo passo. Verso nuovi ambiziosi obiettivi.

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