venerdì 1 giugno 2012

Ma così favorite il Sud peggiore

di Lino Patruno 

Si può anche capire il presidente Monti che va a Bergamo e dice: il Nord è penalizzato da troppi evasori fiscali che sono altrove. L’altrove è, ovviamente, il Sud. Quella di Monti si chiama geopolitica, compiacere gli ascoltatori del momento. Perché Monti non può non sapere che è soprattutto il Nord a non pagare le tasse in Italia. E che nei dati c’è il trucco: si parla in percentuale, e in percentuale è vero che si evade di più al Sud. Ma in cifra assoluta, in quantità, non c’è partita. Ne ha mille volte presentato cifre e conti la Svimez (Associazione sviluppo industriale del Mezzogiorno).

Lo ha ripetuto mille volte la stessa Agenzia delle entrate. Fa però comodo far finta di niente. Questo, è naturale, non assolve alcun evasore. Ma è meglio puntualizzare perché sui pregiudizi verso il Sud si fondano i giudizi e i danni: visto che il Nord evade di meno, diamogli di più rispetto all’incivile Sud. Come del resto già avviene. Si parla sempre del Sud idrovora della spesa pubblica. E invece vai a spulciare lo stesso ministero e scopri che la spesa pubblica corrente per abitante è maggiore al Nord, non foss’altro perché ci sono più pensioni e casse integrazioni. E al Nord è superiore anche quella in conto capitale, per investimenti: mai raggiunta la cifra del 45 per cento fissata per il Sud e confermata dagli ultimi tre quattro governi.

 Poi, per dircela proprio tutta, i dipendenti pubblici. Un giorno sì e l’altro pure il simpatico leghista Salvini, invece di preoccuparsi dello stato di avanzata decomposizione della Lega, racconta la storiella secondo cui alla Regione Lombardia sono, mettiamo, 3 mila, e nelle Regioni del Sud, mettiamo, il triplo.


Il che per alcune sciagurate Regioni sudiste è vero: lavoro pubblico visto che non c’è quello privato, ma purtroppo più dipendenti uguale peggiori servizi. Poi anche qui, vai a vedere i dati (Corte dei conti, Ragioneria dello Stato) e scopri che i dipendenti pubblici sono di più al Nord, senza cancellare la bocciatura per certi infami servizi del Sud. Che il pregiudizio ad onta della smentita delle cifre porti a far danni a questo Sud inetto e irrecuperabile, è presto dimostrato. L’assicurazione auto: il Sud è più virtuoso (udite udite) ma paga di più. Nel 2007 ha fatto un incidente il 10 per cento dei meridionali contro 11 13 dei settentrionali: sembra evidente, visto che colà sono più ricchi, circolano più auto, sono più a rischio. Però il Sud paga quasi il doppio, nel presupposto che truffi sulle denunce. Ma contro i falsi incidenti ci sono i tribunali. E poi c’è il sospetto anticostituzionale: essendo una assicurazione per legge, devi trattare tutti allo stesso modo.

 Ma in Italia essere uguali o diversi dipende da dove sei nato. Da duecento anni lo sviluppo si è concentrato nei Nord del mondo, coi Sud lontani ed emarginati. Per non tenerli fuori più di quanto le latitudini non facciano, devi collegarli bene. Quindi treni, orgogliosi simboli dell’unificazione italiana più dei Mille (come coi treni verso il West si fece l’America). Ma invece di darli, i treni al Sud con- TRENI Sud continuano a toglierli. Vedere orario estivo di Trenitalia, dopo le tante polemiche per quello invernale e le tante assicurazioni per il futuro. Come non detto: per la Puglia un treno in più e uno in meno. E’ vero che il Lecce-Milano non si fermerà più a Bologna come nelMedioevo, ma è anche vero che un’altra corsa è stata soppressa. E che Taranto, considerata una capitale industriale del Mezzogiorno, dovrà accontentarsi di un bus navetta per acchiappare da Bari il collegamento verso il Nord. Taranto alla quale con una mano si dà e con una si toglie, dovesse viziarsi. Proprio in questi giorni si firma l’accordo per lo sviluppo del suo porto, dopo averne criminosamente fatto scappare buona parte delle navi portacontainer. Forse ci torneranno, ma si ripara la stalla coi buoi già via. Nel Mediterraneo, che ridiventa il centro del mondo, una spietata concorrenza dà la caccia al grande affare delle merci in arrivo da Cina e India. E soprattutto i porti marocchini ed egiziani hanno approfittato della forzata decadenza di Taranto.

Mentre tutti i grilli parlanti che vi scendevano continuavano a cianciare di Sud come piattaforma logistica nel Mediterraneo. Si svilupperà il porto, c’è già il cantiere. Ma soprattutto si svilupperà il retro-porto per smistare sùbito le merci verso l’Europa del Nord. Come? Ma con i treni veloci, quelli fatti sparire per primi. Però visto che avrete (avrete) quanto sopra detto, per ora i passeggeri si arrangino ad andare a prenderlo, il treno, a Bari, e dite pure grazie. Ciò che fa più rabbia non è solo che così il Sud sarà sempre precario. Ma fa rabbia che questo dispregio farà ancòra una volta un favore a quei dirigenti del Sud sempre pronti a lamentarsi, a chiedere soldi, a non far nulla. Cioè al Sud peggiore dal quale il Sud anzitutto vuole liberarsi.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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di Lino Patruno 

Si può anche capire il presidente Monti che va a Bergamo e dice: il Nord è penalizzato da troppi evasori fiscali che sono altrove. L’altrove è, ovviamente, il Sud. Quella di Monti si chiama geopolitica, compiacere gli ascoltatori del momento. Perché Monti non può non sapere che è soprattutto il Nord a non pagare le tasse in Italia. E che nei dati c’è il trucco: si parla in percentuale, e in percentuale è vero che si evade di più al Sud. Ma in cifra assoluta, in quantità, non c’è partita. Ne ha mille volte presentato cifre e conti la Svimez (Associazione sviluppo industriale del Mezzogiorno).

Lo ha ripetuto mille volte la stessa Agenzia delle entrate. Fa però comodo far finta di niente. Questo, è naturale, non assolve alcun evasore. Ma è meglio puntualizzare perché sui pregiudizi verso il Sud si fondano i giudizi e i danni: visto che il Nord evade di meno, diamogli di più rispetto all’incivile Sud. Come del resto già avviene. Si parla sempre del Sud idrovora della spesa pubblica. E invece vai a spulciare lo stesso ministero e scopri che la spesa pubblica corrente per abitante è maggiore al Nord, non foss’altro perché ci sono più pensioni e casse integrazioni. E al Nord è superiore anche quella in conto capitale, per investimenti: mai raggiunta la cifra del 45 per cento fissata per il Sud e confermata dagli ultimi tre quattro governi.

 Poi, per dircela proprio tutta, i dipendenti pubblici. Un giorno sì e l’altro pure il simpatico leghista Salvini, invece di preoccuparsi dello stato di avanzata decomposizione della Lega, racconta la storiella secondo cui alla Regione Lombardia sono, mettiamo, 3 mila, e nelle Regioni del Sud, mettiamo, il triplo.


Il che per alcune sciagurate Regioni sudiste è vero: lavoro pubblico visto che non c’è quello privato, ma purtroppo più dipendenti uguale peggiori servizi. Poi anche qui, vai a vedere i dati (Corte dei conti, Ragioneria dello Stato) e scopri che i dipendenti pubblici sono di più al Nord, senza cancellare la bocciatura per certi infami servizi del Sud. Che il pregiudizio ad onta della smentita delle cifre porti a far danni a questo Sud inetto e irrecuperabile, è presto dimostrato. L’assicurazione auto: il Sud è più virtuoso (udite udite) ma paga di più. Nel 2007 ha fatto un incidente il 10 per cento dei meridionali contro 11 13 dei settentrionali: sembra evidente, visto che colà sono più ricchi, circolano più auto, sono più a rischio. Però il Sud paga quasi il doppio, nel presupposto che truffi sulle denunce. Ma contro i falsi incidenti ci sono i tribunali. E poi c’è il sospetto anticostituzionale: essendo una assicurazione per legge, devi trattare tutti allo stesso modo.

 Ma in Italia essere uguali o diversi dipende da dove sei nato. Da duecento anni lo sviluppo si è concentrato nei Nord del mondo, coi Sud lontani ed emarginati. Per non tenerli fuori più di quanto le latitudini non facciano, devi collegarli bene. Quindi treni, orgogliosi simboli dell’unificazione italiana più dei Mille (come coi treni verso il West si fece l’America). Ma invece di darli, i treni al Sud con- TRENI Sud continuano a toglierli. Vedere orario estivo di Trenitalia, dopo le tante polemiche per quello invernale e le tante assicurazioni per il futuro. Come non detto: per la Puglia un treno in più e uno in meno. E’ vero che il Lecce-Milano non si fermerà più a Bologna come nelMedioevo, ma è anche vero che un’altra corsa è stata soppressa. E che Taranto, considerata una capitale industriale del Mezzogiorno, dovrà accontentarsi di un bus navetta per acchiappare da Bari il collegamento verso il Nord. Taranto alla quale con una mano si dà e con una si toglie, dovesse viziarsi. Proprio in questi giorni si firma l’accordo per lo sviluppo del suo porto, dopo averne criminosamente fatto scappare buona parte delle navi portacontainer. Forse ci torneranno, ma si ripara la stalla coi buoi già via. Nel Mediterraneo, che ridiventa il centro del mondo, una spietata concorrenza dà la caccia al grande affare delle merci in arrivo da Cina e India. E soprattutto i porti marocchini ed egiziani hanno approfittato della forzata decadenza di Taranto.

Mentre tutti i grilli parlanti che vi scendevano continuavano a cianciare di Sud come piattaforma logistica nel Mediterraneo. Si svilupperà il porto, c’è già il cantiere. Ma soprattutto si svilupperà il retro-porto per smistare sùbito le merci verso l’Europa del Nord. Come? Ma con i treni veloci, quelli fatti sparire per primi. Però visto che avrete (avrete) quanto sopra detto, per ora i passeggeri si arrangino ad andare a prenderlo, il treno, a Bari, e dite pure grazie. Ciò che fa più rabbia non è solo che così il Sud sarà sempre precario. Ma fa rabbia che questo dispregio farà ancòra una volta un favore a quei dirigenti del Sud sempre pronti a lamentarsi, a chiedere soldi, a non far nulla. Cioè al Sud peggiore dal quale il Sud anzitutto vuole liberarsi.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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