domenica 30 ottobre 2011

Terra promessa - Briganti e migranti


Ricevo e posto, con condivisione, da Michelina Codella:


Spettacolo teatrale con Marco Baliani, Maria Aglietta e Felice Cappa

Oggi pomeriggio, 29 ottobre 2011, nella Sala Grande, non proprio gremita, del Circolo dei Lettori di Torino, è stato presentato lo spettacolo teatrale Terra Promessa - Briganti e Migranti con Marco Baliani, Maria Aglietta e Felice Cappa che si terrà il 30 ottobre 2011 al Teatro Carignano di Torino.

Lo storico professor Marco Brunazzi dell’Università di Torino, ha introdotto l’argomento che, come dice il titolo dello spettacolo, verte su un aspetto poco trattato del Risorgimento: il Brigantaggio. Marco Brunazzi ha sottolineato che la storiografia ufficiale ha sminuito sistematicamente che il brigantaggio sia stato una vera e propria guerra civile per la conquista di una nuova collocazione economica e sociale e che, alla fine, si è risolta nella massiccia emigrazione di donne e di uomini del Sud. Le fonti documentali riportano che, prima del 1861, il divario socio-economico Nord-Sud non era molto marcato tranne che in Basilicata e in Calabria. In queste due regioni si registravano già scarsità di risorse, vanificazione del lavoro dei contadini vessati dai padroni, totale mancanza di considerazione dei poveri e in modo particolare delle donne. Quest’ultime, oltre a lavorare solo per un po’ di farina e di olio, erano costrette a rendere servigi “in natura” che compromettevano il loro “onore”. La situazione venne esasperata dalla mancata realizzazione delle promesse di Garibaldi e dei Savoia, riguardanti l’ assegnazione di un pezzo di terra che avrebbe rappresentato un mezzo di riscatto economico e sociale. La redistribuzione delle terre, quindi una riforma agraria, che fu vista con estrema stizza dai grandi proprietari del Sud, avrebbe pacificato le popolazioni delle regioni meridionali e, forse, avrebbe reso più accettabile ai loro occhi l’unificazione d’ Italia. La ribellione venne repressa e quelle regioni conobbero l’emigrazione. L’ America divenne la Terra Promessa. In seguito, nello studio ufficiale della storia, il brigantaggio è stato raccontato come un fenomeno marginale, quasi folkloristico ed un significativo esempio di questa marginalizzazione si può riscontrare nel Museo del Risorgimento di Torino dove al brigantaggio sono stati dedicati soltanto due dipinti.

Franco Baliani, Felice Cappa e Maria Aglietta, al fine di diffondere una corretta interpretazione e ridare dignità al fenomeno del brigantaggio, hanno rielaborato in maniera artistica questa trascurata pagina di storia.

Lo spettacolo si colloca nel filone del “teatro di narrazione” dove immagini e voci sono unificate da una voce narrante. Le scene filmate , i cui protagonisti sono il brigante Crocco, briganti, brigantesse, cafoni, galantuomini, latifondisti e bersaglieri, sono state riprese nel territorio di Rionero in Vulture, scenografia naturale dove si svolsero realmente i fatti.


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Ricevo e posto, con condivisione, da Michelina Codella:


Spettacolo teatrale con Marco Baliani, Maria Aglietta e Felice Cappa

Oggi pomeriggio, 29 ottobre 2011, nella Sala Grande, non proprio gremita, del Circolo dei Lettori di Torino, è stato presentato lo spettacolo teatrale Terra Promessa - Briganti e Migranti con Marco Baliani, Maria Aglietta e Felice Cappa che si terrà il 30 ottobre 2011 al Teatro Carignano di Torino.

Lo storico professor Marco Brunazzi dell’Università di Torino, ha introdotto l’argomento che, come dice il titolo dello spettacolo, verte su un aspetto poco trattato del Risorgimento: il Brigantaggio. Marco Brunazzi ha sottolineato che la storiografia ufficiale ha sminuito sistematicamente che il brigantaggio sia stato una vera e propria guerra civile per la conquista di una nuova collocazione economica e sociale e che, alla fine, si è risolta nella massiccia emigrazione di donne e di uomini del Sud. Le fonti documentali riportano che, prima del 1861, il divario socio-economico Nord-Sud non era molto marcato tranne che in Basilicata e in Calabria. In queste due regioni si registravano già scarsità di risorse, vanificazione del lavoro dei contadini vessati dai padroni, totale mancanza di considerazione dei poveri e in modo particolare delle donne. Quest’ultime, oltre a lavorare solo per un po’ di farina e di olio, erano costrette a rendere servigi “in natura” che compromettevano il loro “onore”. La situazione venne esasperata dalla mancata realizzazione delle promesse di Garibaldi e dei Savoia, riguardanti l’ assegnazione di un pezzo di terra che avrebbe rappresentato un mezzo di riscatto economico e sociale. La redistribuzione delle terre, quindi una riforma agraria, che fu vista con estrema stizza dai grandi proprietari del Sud, avrebbe pacificato le popolazioni delle regioni meridionali e, forse, avrebbe reso più accettabile ai loro occhi l’unificazione d’ Italia. La ribellione venne repressa e quelle regioni conobbero l’emigrazione. L’ America divenne la Terra Promessa. In seguito, nello studio ufficiale della storia, il brigantaggio è stato raccontato come un fenomeno marginale, quasi folkloristico ed un significativo esempio di questa marginalizzazione si può riscontrare nel Museo del Risorgimento di Torino dove al brigantaggio sono stati dedicati soltanto due dipinti.

Franco Baliani, Felice Cappa e Maria Aglietta, al fine di diffondere una corretta interpretazione e ridare dignità al fenomeno del brigantaggio, hanno rielaborato in maniera artistica questa trascurata pagina di storia.

Lo spettacolo si colloca nel filone del “teatro di narrazione” dove immagini e voci sono unificate da una voce narrante. Le scene filmate , i cui protagonisti sono il brigante Crocco, briganti, brigantesse, cafoni, galantuomini, latifondisti e bersaglieri, sono state riprese nel territorio di Rionero in Vulture, scenografia naturale dove si svolsero realmente i fatti.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

La Signora Codella riferisce che il professor Brunazzi sulla base di testimonianze attribuisce a Calabria e Basilicata uno sviluppo ,al 1861 ,inferiore a quello delle altre regioni del Sud. Mi chiedo se questo storico, a cui riconosciamo intanto un bel coraggio per aver affrontato in modo così "border-line la lettura di questa triste e discussa vicenda, ha visionato le opere di Zitara,calabrese doc ,che pure sono esposte al Museo del Risorgimento a Torino .
Costanza Castellano

 
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