giovedì 4 agosto 2011

150° UNITÀ D’ITALIA - REGGIO EMILIA, IL SINDACO DELRIO HA CONSEGNATO IL PRIMO TRICOLORE AL COMUNE DI PONTELANDOLFO

Ci auguriamo che le parole del Sindaco di Reggio Emilia siano condivise anche dal Sindaco di Vicenza e si provveda celermente alla rimozione della targa celebrativa a chi materialmente compì l'eccidio insieme alle sue truppe, il vicentino Pier Eleonoro Negri.

Inoltre l'augurio è che il Sindaco di Reggio Emilia Delrio faccia seguire alle parole i fatti e provveda quanto prima a rimuovere il busto di Enrico Cialdini posto all'ingresso del Comune di Reggio Emilia. ( PdSUD)

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03-08-2011]

Il centro della provincia di Beneveneto il 14 agosto 1861 è stato teatro di un eccidio da parte dell’esericto sabaudo

In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, oggi, mercoledì 3 agosto, nella Sala del Tricolore di Reggio Emilia, il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio ha consegnato una copia del Primo Tricolore alla città di Pontelandolfo (Benevento), teatro di un eccidio il 14 agosto 1861 da parte dell’esercito sabaudo. Alla cerimonia ha partecipato il vicesindaco del Comune campano Donato Addona.
Nell’anno delle celebrazioni per l’Unità d’Italia, il sindaco di Reggio Emilia aveva invitato il sindaco di Pontelandolfo a ricevere il Primo Tricolore, affermando “se giustizia non può essere fatta, perché i tempi sono troppo lontani, si può dire che centocinquanta anni sono sufficienti per chiedere scusa per l’enorme lutto che fu arrecato ingiustamente”.
“Le celebrazioni per l’Unità d’Italia – ha detto oggi il sindaco Delrio, rivolgendosi al vicesindaco Addona – sono un momento importante anche per ricordare verità storiche e pagine non degne del processo unitario e restituire onore e giustizia a vittime innocenti.
Proprio in quanto Città del Tricolore, Reggio Emilia ha svolto un ruolo di primo piano in questo anno di commemorazione del 150° anniversario dell’Unità, ospitando l’apertura delle celebrazioni da parte del Presidente della Repubblica. In linea con le intenzioni del Presidente Napolitano e del Presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del 150° dell’Unità Giuliano Amato, si è colta l’occasione per analizzare con onestà e serenità il complesso svolgimento del processo di unificazione del Paese, ribadendone il carattere sostanzialmente progressivo ma anche cercando di riconoscerne gli errori e i limiti che hanno comportato gravi sofferenze per molti degli italiani stessi.
Oggi, seppur in ritardo, è necessario affrontare questa e altre ferite aperte, nella convinzione che la verità, e non la rimozione, sia la terapia migliore per lenire le lacerazioni del passato. Consegnando a lei, signor vicesindaco, il Primo Tricolore, rivendichiamo quindi il rapporto inscindibile tra la nazione e i valori della modernità democratica e contestualmente riaffermiamo l’importanza dell’unità conquistata, seppur a caro prezzo, nel 1861, e consolidata dalla Costituzione repubblicana del 1948.” (com/gp)

Fonte: Anci.it

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Ci auguriamo che le parole del Sindaco di Reggio Emilia siano condivise anche dal Sindaco di Vicenza e si provveda celermente alla rimozione della targa celebrativa a chi materialmente compì l'eccidio insieme alle sue truppe, il vicentino Pier Eleonoro Negri.

Inoltre l'augurio è che il Sindaco di Reggio Emilia Delrio faccia seguire alle parole i fatti e provveda quanto prima a rimuovere il busto di Enrico Cialdini posto all'ingresso del Comune di Reggio Emilia. ( PdSUD)

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03-08-2011]

Il centro della provincia di Beneveneto il 14 agosto 1861 è stato teatro di un eccidio da parte dell’esericto sabaudo

In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, oggi, mercoledì 3 agosto, nella Sala del Tricolore di Reggio Emilia, il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio ha consegnato una copia del Primo Tricolore alla città di Pontelandolfo (Benevento), teatro di un eccidio il 14 agosto 1861 da parte dell’esercito sabaudo. Alla cerimonia ha partecipato il vicesindaco del Comune campano Donato Addona.
Nell’anno delle celebrazioni per l’Unità d’Italia, il sindaco di Reggio Emilia aveva invitato il sindaco di Pontelandolfo a ricevere il Primo Tricolore, affermando “se giustizia non può essere fatta, perché i tempi sono troppo lontani, si può dire che centocinquanta anni sono sufficienti per chiedere scusa per l’enorme lutto che fu arrecato ingiustamente”.
“Le celebrazioni per l’Unità d’Italia – ha detto oggi il sindaco Delrio, rivolgendosi al vicesindaco Addona – sono un momento importante anche per ricordare verità storiche e pagine non degne del processo unitario e restituire onore e giustizia a vittime innocenti.
Proprio in quanto Città del Tricolore, Reggio Emilia ha svolto un ruolo di primo piano in questo anno di commemorazione del 150° anniversario dell’Unità, ospitando l’apertura delle celebrazioni da parte del Presidente della Repubblica. In linea con le intenzioni del Presidente Napolitano e del Presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del 150° dell’Unità Giuliano Amato, si è colta l’occasione per analizzare con onestà e serenità il complesso svolgimento del processo di unificazione del Paese, ribadendone il carattere sostanzialmente progressivo ma anche cercando di riconoscerne gli errori e i limiti che hanno comportato gravi sofferenze per molti degli italiani stessi.
Oggi, seppur in ritardo, è necessario affrontare questa e altre ferite aperte, nella convinzione che la verità, e non la rimozione, sia la terapia migliore per lenire le lacerazioni del passato. Consegnando a lei, signor vicesindaco, il Primo Tricolore, rivendichiamo quindi il rapporto inscindibile tra la nazione e i valori della modernità democratica e contestualmente riaffermiamo l’importanza dell’unità conquistata, seppur a caro prezzo, nel 1861, e consolidata dalla Costituzione repubblicana del 1948.” (com/gp)

Fonte: Anci.it

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il sindaco Delrio ha compiuto un'azione straordinaria ,assolutamente fuori dalle righe rispetto a quanto siamo abituati a vedere stile Benigni .Speriamo che affettivamente alle parole seguano i fatti .
costanza

totosant_bz ha detto...

Sarà l'inizio di una revisione storica o è SOLTANTO APPROPRIARSI DI ANNI ED ANNI DI LAVORO GRATUITO SVOLTO DALLE ASSOCIAZIONE NEO-BORBONICHE, le più diverse?
E già che ci siamo i sigg. Napolitano, Amato, La Russa vogliono far svolgere ricerche sul luogo in cui è stato sepolto il mio avo "BRIGANTE" Matteo MASCOLO,nato a san Nicandro Garganico il 1835 e fucilato in quel di Torremaggiore (FG) il 13 marzo 1862, della "comitiva" del sannita "colonnello" Caruso (comunque nato a Torremaggiore)??
f.to Salvatore Santamaria [totosant.eleutherium@alice.it]

 
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