giovedì 16 giugno 2011

La piccola vendetta lombarda


Di Antonello Caporale

Il nord leghista è andato alle urne. Le percentuali di affluenza sono state superiori a quelle registrate a Napoli. E la Lega che fa? Si vendica di quel voto che la sbugiarda infliggendo a Napoli un colpo da ko: nessuna misura ulteriore per far fronte alla drammatica emergenza dei rifiuti. Veto espresso dal ministro Calderoli durante l’ultimo consiglio dei ministri. Se è giusto non fare sconti a chi non ha adempiuto ai suoi doveri; se è comprensibile che il malgoverno campano ha bruciato col suo spreco immondo ogni simpatia e ulteriore disponibilità, è anche giusto offrire a chi oggi la guida, il neo sindaco si chiama Luigi De Magistris, almeno una chance. Una sola! Possiamo attendere un mese prima di crocifiggerlo?

La mossa leghista riporta il pendolo agli antichi splendori di Pontida. Il sud è il nemico, il sud sciupa i soldi. Il sud è dunque da affamare.

Se solo i dirigenti del movimento ( anche il capo supremo sembra averne bisogno) facessero una capatina in libreria per approfondire la questione meridionale e comprendere che fine finora hanno fatto i soldi elargiti al di qua del Garigliano, sarebbero stupìti dal fatto che circa il 60% degli investimenti al Sud ritorna al Nord sotto forma di fatturato industriale. E forse si stupirebbero se sapessero che il sottosviluppo endemico che affligge il Meridione rappresenta il primo e miglior mercato protetto dell’industria del nord. E si stropiccerebbero gli occhi se andassero a contare quante impreese amiche sono state finora impegnate nella più grande incompiuta d’Italia, la Salerno-Reggio Calabria, l’autostrada dei terùn. E davvero verrebbero le lacrime agli occhi se sapessero anche che il terremoto dell’Irpinia, quello di trent’anni fa, quello dello spreco e della corruzione, si è trasformato, via via che i finanziamenti si stanziavano, in una ricca tavola imbandita per integerrimi industriali nel nord-est.

Se solo sapessero!


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Di Antonello Caporale

Il nord leghista è andato alle urne. Le percentuali di affluenza sono state superiori a quelle registrate a Napoli. E la Lega che fa? Si vendica di quel voto che la sbugiarda infliggendo a Napoli un colpo da ko: nessuna misura ulteriore per far fronte alla drammatica emergenza dei rifiuti. Veto espresso dal ministro Calderoli durante l’ultimo consiglio dei ministri. Se è giusto non fare sconti a chi non ha adempiuto ai suoi doveri; se è comprensibile che il malgoverno campano ha bruciato col suo spreco immondo ogni simpatia e ulteriore disponibilità, è anche giusto offrire a chi oggi la guida, il neo sindaco si chiama Luigi De Magistris, almeno una chance. Una sola! Possiamo attendere un mese prima di crocifiggerlo?

La mossa leghista riporta il pendolo agli antichi splendori di Pontida. Il sud è il nemico, il sud sciupa i soldi. Il sud è dunque da affamare.

Se solo i dirigenti del movimento ( anche il capo supremo sembra averne bisogno) facessero una capatina in libreria per approfondire la questione meridionale e comprendere che fine finora hanno fatto i soldi elargiti al di qua del Garigliano, sarebbero stupìti dal fatto che circa il 60% degli investimenti al Sud ritorna al Nord sotto forma di fatturato industriale. E forse si stupirebbero se sapessero che il sottosviluppo endemico che affligge il Meridione rappresenta il primo e miglior mercato protetto dell’industria del nord. E si stropiccerebbero gli occhi se andassero a contare quante impreese amiche sono state finora impegnate nella più grande incompiuta d’Italia, la Salerno-Reggio Calabria, l’autostrada dei terùn. E davvero verrebbero le lacrime agli occhi se sapessero anche che il terremoto dell’Irpinia, quello di trent’anni fa, quello dello spreco e della corruzione, si è trasformato, via via che i finanziamenti si stanziavano, in una ricca tavola imbandita per integerrimi industriali nel nord-est.

Se solo sapessero!


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