domenica 10 aprile 2011

Petrolio alle Tremiti Governo dice sì alle esplorazioni

di ERNESTO TARDIVO

ISOLE TREMITI - «Ma come, si sono rimangiati tutto? E le assicurazioni che ci vennero date un anno fa quando una intera provincia si mobilitò paventandone i rischi anche sull’onda delle volontà popolare »? L’ex sindaco è sbigottito al telefono. Peppino Calabrese quasi non ci crede. Eppure... Le esplorazioni alla ricerca di giacimenti petroliferi al largo dell’arcipelago delle Tremiti si faranno perchè due ministri le hanno autorizzate: Galan, un vecchio «nemico» dei dauni fin dai tempi dei dinieghi sulla questione authority per la sicurezza alimentare, e la ministra Prestigiacomo che solo ieri ha dato l’ok alla Petrocelic Elsa, multinazionale irlandese convinta che in quel punto a ventisei miglia al largo della Diomedee vi sia petrolio. La zona è quella tra il Molise e la Puglia.Le trivellazioni comunque si faranno.

«Dovranno passare sui nostri corpi: questi offuscano la nostra immagine e aggrediscono la nostra economia», i commenti indignati a poche ore dalla notizia del via alle ricerche petrolifere. Assente il commissario del Parco, Stefano Pecorella, parla il presidente della comunità del Parco nazionale del Gargano, Carmine d’Anelli, che è inviperito: «Atteggiamenti da conquistadores quello dei due ministri: non ci si può sottrarre al giudizio dei sindaci e del territorio. Noi sia come comune di Rodi sia come comunità del parco nazionale del Gargano ci eravamo già pronunciati contro l’eolico off shore a maggior ragione contro le trivellazioni. I due ministri non capiscono che noi viviamo di turismo e lì alle Tremiti c’è un parco marino. Ma non possiamo assolutamente confrontarci ora con situazioni imposte dal Governo che vanno contro gli interessi del Parco del Gargano e delle comunità dei sindaci».

Si mobilitano pure i partiti. Il Pdl urla: «Non si è tenuto conto di un documento dell’assise provinciale». Il Pd aggredisce: «Un dietrofront del governo sulla questione infischiandosene del territorio».

La società irlandese Petroceltic, il cui ramo italiano, la Petroceltic Italia S.r.l., ha sede legale alla Via Paola n. 24, int. 7 a Roma, è titolare di una decina di richieste di permessi di ricerca nei sottosuoli in Italia, tra le quali appunto ci sono quelle da realizzarsi (sarebbero due) al largo delle coste della Regione Puglia (Isole Tremiti) e Regione Molise (Termoli). Doccia fredda per le Tremiti. Il sì della Prestigiacomo è arrivato dopo quello del ministero dei Beni Culturali Giancarlo Galan. La Petroceltic potrà ora procedere alle cosiddette “riflessioni” sismiche. Una decisione ministeriale contro la quale si scagliano anche gli ambientalisti che sostengono che l’eventuale campagna di studi geologici esplorativi, attraverso la tecnica di prospezione che si chiama “air gun” e che consiste nella generazione di onde sonore, potrebbe creare seri pericoli alla fauna marina.

Fonte:La Gazzetta del Mezzogiorno
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di ERNESTO TARDIVO

ISOLE TREMITI - «Ma come, si sono rimangiati tutto? E le assicurazioni che ci vennero date un anno fa quando una intera provincia si mobilitò paventandone i rischi anche sull’onda delle volontà popolare »? L’ex sindaco è sbigottito al telefono. Peppino Calabrese quasi non ci crede. Eppure... Le esplorazioni alla ricerca di giacimenti petroliferi al largo dell’arcipelago delle Tremiti si faranno perchè due ministri le hanno autorizzate: Galan, un vecchio «nemico» dei dauni fin dai tempi dei dinieghi sulla questione authority per la sicurezza alimentare, e la ministra Prestigiacomo che solo ieri ha dato l’ok alla Petrocelic Elsa, multinazionale irlandese convinta che in quel punto a ventisei miglia al largo della Diomedee vi sia petrolio. La zona è quella tra il Molise e la Puglia.Le trivellazioni comunque si faranno.

«Dovranno passare sui nostri corpi: questi offuscano la nostra immagine e aggrediscono la nostra economia», i commenti indignati a poche ore dalla notizia del via alle ricerche petrolifere. Assente il commissario del Parco, Stefano Pecorella, parla il presidente della comunità del Parco nazionale del Gargano, Carmine d’Anelli, che è inviperito: «Atteggiamenti da conquistadores quello dei due ministri: non ci si può sottrarre al giudizio dei sindaci e del territorio. Noi sia come comune di Rodi sia come comunità del parco nazionale del Gargano ci eravamo già pronunciati contro l’eolico off shore a maggior ragione contro le trivellazioni. I due ministri non capiscono che noi viviamo di turismo e lì alle Tremiti c’è un parco marino. Ma non possiamo assolutamente confrontarci ora con situazioni imposte dal Governo che vanno contro gli interessi del Parco del Gargano e delle comunità dei sindaci».

Si mobilitano pure i partiti. Il Pdl urla: «Non si è tenuto conto di un documento dell’assise provinciale». Il Pd aggredisce: «Un dietrofront del governo sulla questione infischiandosene del territorio».

La società irlandese Petroceltic, il cui ramo italiano, la Petroceltic Italia S.r.l., ha sede legale alla Via Paola n. 24, int. 7 a Roma, è titolare di una decina di richieste di permessi di ricerca nei sottosuoli in Italia, tra le quali appunto ci sono quelle da realizzarsi (sarebbero due) al largo delle coste della Regione Puglia (Isole Tremiti) e Regione Molise (Termoli). Doccia fredda per le Tremiti. Il sì della Prestigiacomo è arrivato dopo quello del ministero dei Beni Culturali Giancarlo Galan. La Petroceltic potrà ora procedere alle cosiddette “riflessioni” sismiche. Una decisione ministeriale contro la quale si scagliano anche gli ambientalisti che sostengono che l’eventuale campagna di studi geologici esplorativi, attraverso la tecnica di prospezione che si chiama “air gun” e che consiste nella generazione di onde sonore, potrebbe creare seri pericoli alla fauna marina.

Fonte:La Gazzetta del Mezzogiorno
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