lunedì 4 aprile 2011

Napoli, un Comune lontano dalla camorra - intervista di Bruno De Stefano a Luigi de Magistris


http://www.youtube.com/watch?v=umPemz2-Vbs

Bruno De Stefano, giornalista e saggista, autore di "I boss della camorra", "L'Italia del pizzo e delle mazzette, "La casta della monnezza". Un'intervista su camorra, cricche e possibilità di sviluppo per Napoli. «Bisogna spezzare il corto circuito delle consulenze esterne, l'utilizzo delle partecipate e tagliare quelli che sono gli sprechi pubblici», ha dichiarato il candidato sindaco de Magistris. «Per fare questo», ha continuato, «bisogna affidarsi a persone con la schiena dritta. Senza legami con gli establishment di partito. Lettieri ha Cosentino alle spalle, Morcone ha avuto l'endorsement di Bassolino, Pasquino quello di De Mita. Io voglio affidarmi a persone eticamente credibili e dare voce ai senza voce, ai comitati, alle associazioni, a persone che in questi anni hanno perso la rappresentaznza». A Napoli, la gente si fida di più delle promesse di un boss che di un politico, come è possibile spezzare questo legame? «Bisogna vincere questa sfida, bisogna far partecipare la parte sana della nostra città. Non ci sarà nessun assessorato alla legalità perché quella è stata solo un'operazione di facciata. Ed il sindaco in prima persona a rappresentare la legalità».

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http://www.youtube.com/watch?v=umPemz2-Vbs

Bruno De Stefano, giornalista e saggista, autore di "I boss della camorra", "L'Italia del pizzo e delle mazzette, "La casta della monnezza". Un'intervista su camorra, cricche e possibilità di sviluppo per Napoli. «Bisogna spezzare il corto circuito delle consulenze esterne, l'utilizzo delle partecipate e tagliare quelli che sono gli sprechi pubblici», ha dichiarato il candidato sindaco de Magistris. «Per fare questo», ha continuato, «bisogna affidarsi a persone con la schiena dritta. Senza legami con gli establishment di partito. Lettieri ha Cosentino alle spalle, Morcone ha avuto l'endorsement di Bassolino, Pasquino quello di De Mita. Io voglio affidarmi a persone eticamente credibili e dare voce ai senza voce, ai comitati, alle associazioni, a persone che in questi anni hanno perso la rappresentaznza». A Napoli, la gente si fida di più delle promesse di un boss che di un politico, come è possibile spezzare questo legame? «Bisogna vincere questa sfida, bisogna far partecipare la parte sana della nostra città. Non ci sarà nessun assessorato alla legalità perché quella è stata solo un'operazione di facciata. Ed il sindaco in prima persona a rappresentare la legalità».

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