giovedì 3 marzo 2011

Con il federalismo municipale ci guadagna solo il Nord

Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia di Mestre

La Cgia di Mestre ha fatto i conti sul federalismo municipale e, secondo gli artigiani veneziani, a guadagnarci saranno soprattutto i sindaci del Nord. A fronte di circa 11,243 mld di euro di trasferimenti che saranno soppressi a tutti i Comuni italiani, l’Erario devolverà a questi ultimi lo stesso importo proveniente dal gettito dell’Irpef sui redditi fondiari, da quello proveniente dall’imposta di bollo e di registro sui contratti di locazione, dal 30% del gettito delle imposte sui trasferimenti immobiliari, dalla quota del 21,7% della cedolare secca sugli affitti e dalla compartecipazione Iva.

La differenza tra questi due voci (trasferimenti soppressi e imposte devolute ai Comuni), afferma la Cgia, ”ci consente di dire che da questa operazione ne trarranno vantaggio i Sindaci del Nord”. Milano, secondo questi calcoli, sarà il Comune più premiato da questa operazione con un vantaggio economico di 211 euro pro capite, seguono Monza, con 201, Parma con 144, Imperia con 141 e Siena con 132. Male, invece, la situazione al Sud. Tra le realtà più penalizzate segnaliamo Foggia, con una differenza negativa di 192 euro pro capite, L’Aquila, con meno 208 euro, Taranto con meno 215, Cosenza meno 269, Napoli con 327. ”Il risultato emerso da questa analisi – commenta il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – è ancora molto parziale, visto che con l’istituzione del Fondo sperimentale di riequilibrio, così come previsto dal decreto stesso, queste disparità territoriali dovranno essere eliminate”.

Short URL: http://www.ilsud.eu/?p=2410

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Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia di Mestre

La Cgia di Mestre ha fatto i conti sul federalismo municipale e, secondo gli artigiani veneziani, a guadagnarci saranno soprattutto i sindaci del Nord. A fronte di circa 11,243 mld di euro di trasferimenti che saranno soppressi a tutti i Comuni italiani, l’Erario devolverà a questi ultimi lo stesso importo proveniente dal gettito dell’Irpef sui redditi fondiari, da quello proveniente dall’imposta di bollo e di registro sui contratti di locazione, dal 30% del gettito delle imposte sui trasferimenti immobiliari, dalla quota del 21,7% della cedolare secca sugli affitti e dalla compartecipazione Iva.

La differenza tra questi due voci (trasferimenti soppressi e imposte devolute ai Comuni), afferma la Cgia, ”ci consente di dire che da questa operazione ne trarranno vantaggio i Sindaci del Nord”. Milano, secondo questi calcoli, sarà il Comune più premiato da questa operazione con un vantaggio economico di 211 euro pro capite, seguono Monza, con 201, Parma con 144, Imperia con 141 e Siena con 132. Male, invece, la situazione al Sud. Tra le realtà più penalizzate segnaliamo Foggia, con una differenza negativa di 192 euro pro capite, L’Aquila, con meno 208 euro, Taranto con meno 215, Cosenza meno 269, Napoli con 327. ”Il risultato emerso da questa analisi – commenta il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – è ancora molto parziale, visto che con l’istituzione del Fondo sperimentale di riequilibrio, così come previsto dal decreto stesso, queste disparità territoriali dovranno essere eliminate”.

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